Capitolo 22

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"Bea come stai?" Mi chiese mio padre
"Non riesco a muovermi"
Kevin e jay provarono ad aprire la portiera e dopo vari tentativi riuscirono a tirarmi fuori, avevo ancora dolore alla testa e inoltre le gambe erano piene di tagli e graffi causati dal vetro del finestrino.

"Sta arrivando in ambulanza" mi disse Hank
"Come diavolo facevano a sapere che stavamo seguendo il furgone" chiese erin
"Non ne ho idea ma ho un sospetto" disse Antonio
Io ed erin fummo portate al ChicagoMed  per un controllo mentre i ragazzi tornarono al distretto per capire chi c'era dietro a tutto.
Erin non si era fatta granché, gli vastarono due punti ad un braccio e un grande livido sulla spalla, mentre io me la cavai con 5 punti in fronte e altri sparsi per le gambe oltre a un enorme livido sulla coscia destra, l'impatto era stato bello forte ma per fortuna non avevamo riportato conseguenze gravi.
Fui costretta a tornare a casa, secondo Hank non potevo lavorare dopo un incidente anche se mi sentivo bene e pronta a lavorare.
Era quasi ora di cena Erin era da Kelly e io mi stavo godendo la casa tutta per me quando sentii bussare alla porta
"Mi hai fatto preoccupare oggi" disse Jay appena aprii

"E tu cosa ci fai qui?"

"Erin mi ha detto che eri sola così sono passato a prendere una pizza e una cassa di birra"
"Posso entrare?" Mi chiese, così lo feci passare e chiusi la porta alle nostre spalle.

"Non ti dovevi disturbare" dissi aprendo la scatola di pizza

"Ei dicevo sul serio prima, mi sono preoccupato parecchio quando ho visto il suv colpirvi a quella velocità"

"Beh adesso sto bene, un po' acciaccata ma sto bene"
Mi abbraccio forte, mi strinsi forte tra quelle braccia, adesso mi sentivo veramente bene mi sentivo protetta.

"Ei non voglio metterti pressione ma basta nascondersi, tanto tuo padre lo sa di già"

"Ancora non lo sa e non lo deve sapere, lo sai cosa farà appena lo verrà a sapere ci manderà in unità diverse e io amo il mio lavoro, amo questa unità e amo te quindi per favore aspettiamo"

"Va bene aspetteremo ma non troppo, voglio dirlo a tutti quanto ti amo" disse baciandomi.

Passammo la serata abbracciati sul divano, e ci addormentammo in quella posizione.

"Buongiorno" dissi alzandomi
"Ci siamo addormentati sul divano" disse jay

"È tardi dobbiamo andare a lavoro e ti devi passare da casa tua a cambiarti"

"Mi cambio a distretto ho dei vestiti nell'armadietto"
Ci preparammo e separatamente ci recammo a lavoro.

"Halstead nel mio ufficio" ordino Hank
Jay entrò e chiuse la porta alle superiori spalle

"Hai niente da dirmi?" Chiese Hank a jay

"Ehm no?"

"A me non piace ripetere le cose quindi sei pregato di dirmi subito come stanno le cose" disse mio padre rivolgendo lo sguardo verso di me

"Hank non ho niente da dirti quindi posso tornare a lavoro?!"

"Spero di essere stato chiaro e adesso vai abbiamo un caso da risolvere"

Non solo colleghi                                                   CHICAGO PD❤️Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora