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Namjoon entrò nel suo studio, vestito di tutto punto ed impeccabile come sempre. Indossava un abito grigio scuro, che delineava perfettamente le sue forme e al di sotto una semplicissima camicia bianca; le scarpe erano in nero laccato e i capelli scuri tirati appena all'indietro.

Quando si richiuse la porta alle spalle, la sua espressione mutò completamente: se prima era entrato nell'edificio della sua compagnia con un muso lungo, adesso un sorriso dipingeva le sue labbra carnose, rendendo evidenti le fossette sulle guance.
«Oh, Kook non mi aspettavo di vederti qui.» disse andandosi a sedere sulla sua poltrona in pelle marrone, come tutto il suo studio. «Se mi avessi detto che saresti passato, allora ti avrei portato i nuovi abiti che ti ho comprato, sono certo che ti sarebbero piaciuti.» sistemò poi i suoi documenti e la sua ventiquattrore sulla scrivania.

«È che non sapevo neanche io di venir qui.» sospirò Jungkook, muovendo i fianchi sulla sedia per cercare una posizione migliore.
«Mh? È successo qualcosa?» Namjoon lesse dentro al più piccolo come se fosse un libro aperto. I suoi occhi da volpe andarono a scrutare quelli del corvino, delle pozze scure ma enormi.
«È un problema enorme.» cominciò il più piccolo, umettandosi le labbra per poterne parlare più spedito al suo capo e amico «Il cliente del matrimonio di due settimane fa mi ha riprenotato.»

Namjoon adagiò la schiena alla pelle morbida della sedia girevole e intimò con un gesto della mano l'altro a continuare,mentre la lingua spingeva sulla sua guancia sinistra.
«E ha già pagato l'acconto sul sito.» spiegò «Namjoon lo sai che io non faccio contratti a lungo termine, e lo sapeva anche lui. Ha firmato il contratto. Eppure mi ha di nuovo prenotato.»

«Foese è stato un errore di sistema? Effettivamente ho ricevuto una transizione ieri sera molto tardi...»
«No» lo interruppe di soppiatto «Ci ho parlato, gli ho scritto... Ha detto che gli serviva il mio aiuto e- Dio...» si accasciò sulla scrivania mormorando qualcosa di incomprensibile alle orecchie dell'altro.
«Non hai intenzione di presentarti? È così vero?» e il più piccolo scosse la testa.
«Non faccio contratti a lungo termite.» ribadí il corvino.

Il boss roteò appena gli occhi, Jungkook era sicuramente il ragazzo più ostinato che avesse mai incontrato nella sua vita.
«Non mi sembrava che questo ragazzo fosse così cattivo. Ti ha anche lasciato una bella recensione.» poi su arrestò tutto d'un tratto, ricordandosi di un dettaglio «A proposito ma che gli hai detto? Quel fatto del tatto... Non lo hai mica insultato vero?»
Jungkook rimase in silenzio, perché si, in fondo dare della banconota vivente ad una persona non era proprio un complimento.
«Jungkook!» il maggiore gli tirò uno scappellotto sulla nuca scoperta «Quante volte devo dirti di non insultare i tuoi - i nostri clienti?! Dio!» sbottò esasperato Namjoon.

«Non l'ho proprio insultato... Gli ho solo dato della... Banconota gigante...» sussurrò quasi le ultime parole, massaggiandosi il punto colpito dal maggiore: certo che Namjoon aveva la mano pesante!
«Sei senza speranze!»
«Comunque... Dato che immagino sia un universitario, potresti eliminare la transazione? Mi dispiacerebbe fargli perdere 100.000 won...» avanzò poi il corvino.

Namjoon si ricompose, congiungendo le mani in una espressione concentrata.
«Non posso farlo. Sai che non posso eliminare i bonifici che mi arrivano, né posso eliminare la cronologia di un utente dal sito...»
I due sospirarono quasi all'unisono, il capo in maniera più evidente: scavava nei meandri della sua mente per trovare una soluzione, ma proprio non gli sembrava fattibile.
«La carta bancaria collegata al sito non permette neanche di fare bonifici in uscita. Non potremmo comunque restituirgli neanche un centesimo.»

Jungkook allora, annuí: si fidava ciecamente del suo capo, che prima di esserlo, era il suo migliore amico.
«Va bene... Allora vado.» si alzò dalla sedia, camminando verso la porta dell'ufficio.
«Ci andrai? Dal cliente intendo.» chiese poi il moro, picchiettando la penna a scatto contro il tavolo.
Il corvino si bloccò per un secondo, prima di rispondere nuovamente «No.»

«La scelta è tua. Non posso costringerti.» concluse allora il più grande «Passa domani, così ti consegno i vestiti nuovi. In mattinata sarebbe meglio, di pomeriggio mi hanno prenotato.» sorrise al solo pensiero della sua cliente preferita.

Jungkook mugolò in affermazione, salutando con un segno della mano il suo hyung preferito.
«Ci vediamo.»
Quando si richiuse la porta alle spalle, il capo sospirò frustrato.

«Perché ti ostini a fare così? Non ti porterà da nessuna parte...»

Choose your oppa | Taekook / Kooktae [BTS fanfic] Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora