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La corte era strapiena, i media affollavano le aule ed erano arrivati fin fuori l'edificio, nella Speranza di accaparrarsi lo scoop migliore.
Il martelletto era ancora posato sul supporto di legno, gli occhi del giudice fissi su alcuni documenti davanti a lui, mentre un vociare basso faceva da sottofondo a tutto.

Nell'aria vi era una tensione palpabile: da una parte, Taehyung che si rigirava una penna fra le dita, nervosamente, e dall'altra parte dell'aula, Yoongi con i suoi capelli menta che lanciava occhiate infuocate verso il suo ex.
Accanto al ragazzo falsamente accusato, c'era Jungkook, suo legale, che gli teneva la mano sottobanco, per evitare che la loro relazione fosse troppo palese.

Erano state presentate delle prove a suo favore, i filmati di cui aveva parlato Hoseok a Jungkook erano arrivati fino al giudice, che li aveva attentamente visionati. Anche il poliziotto era presente al processo, fiero del suo lavoro, nelle file di dietro.
Yoongi aveva lanciato delle occhiatacce anche verso di lui, poiché non si aspettava minimamente che un suo caro amico lo pugnalasse alle spalle a quel modo.

«La corte dichiara l'imputato Min Yoongi colpevole di omicidio premeditato, diffamazione nei confronti del signor Kim Taehyung e associazione mafiosa. Pertanto, tutto quello che è in suo nome, di sua possessione, sarà pignorato e diventerà di proprietà della casa discografica intestata al defunto Park Jimin. L'imputato Min Yoongi è inoltre condannato a venti anni di carcere e sette anni di servizi sociali alla sua uscita. Non c'è possibilità di riduzione della pena, nè di cauzione tributaria.» sentenziò il giudice, con voce solenne, lasciando che alla fine delle sue parole, il martelletto di legno si infrangesse sulla superficie dello stesso materiale. Un suono duro riecheggiò per tutta la sala, accompagnato dai flash delle innumerevoli macchine fotografiche che affollavano la corte. 

Yoongi abbassò la testa, e non potè fare altro che sorridere. Non poteva altro che ridere, ormai tutto il suo piano era andato in fumo; forse ben gli stava, pensò, lasciando che le sue braccia cadessero a peso morto lungo il suo corpo. Non era stato bravo abbastanza a non farsi scoprire, e in quello stupido gioco avevano vinto gli sbirri. ''Sarà per un'altra vita'' pensò ancora fra sè stesso, lasciandosi ammanettare senza proferire parola, ma fissando le sue iridi in quelle di Taehyung.

Il viola guardò quello che era stato il suo primo amore, la sua prima cotta da ragazzino, il ragazzo con cui aveva affrontato tutte le sue prime volte: non trovò nessuna traccia di quell'adolescente un po' ribelle che a scuola scriveva sui banchi, non trovò neanche un briciolo dello Yoongi affettuoso dopo aver bevuto troppo, che sussurrava di voler essere chiamato gattino e confessava di amare le coccole. Taehyung non vi scorgeva più lo Yoongi che aveva conosciuto, in quegli occhi, al cui posto ormai c'era solo un mostro.

Non lo odiava, poichè alla fine aveva ricevuto quello che si meritava, non lo odiava, nonostante gli avesse fatto delle cose orribili; in un certo senso, gli era pure grato di tutto quello. Senza di lui, non avrebbe mai contattato Jungkook, che adesso era al suo fianco che gli teneva ancora la mano.

Il corvino aveva vinto la sua prima causa come avvocato indipendente, dopo finalmente anni passati alle spalle del padre, e tutto ciò stava avendo un impatto mediatico non indifferente. Dopo quella, probabilmente, sia lui che Taehyung avrebbero trovato la strada lavorativa spianata. 
Il minore si ritrovò a fissare l'altro, che aveva ancora gli occhi appiccicati a quelli del suo ex: pensò che aveva bisogno dei suoi tempi, per questo non lo disturbò. Si prese un minuto per girarsi verso Hoseok, alzando il pollice e sorridendogli, sperando che anche lui ottenesse una promozione per l'ottimo lavoro svolto.

Alla fine era andato tutto per il meglio. Taehyung era riuscito a provare la sua innocenza, Yoongi era finito al fresco, e lui adesso avrebbe potuto dedicarsi completamente alla sua nuova fiamma. 

«Jungkook» la voce profonda dell'altro lo distrasse dal suo monologo interiore, facendolo sobbalzare appena. Raggiunse il livello dell'altro ragazzo, alzandosi in piedi, e congiungendo nuovamente le loro mani «Mi avevi fatto una promessa» sorrise timido Taehyung, lasciandosi inebriare dal profumo di colonia del corvino. 
L'altro ricambiò il gesto, genuinamente contento dal fatto che se lo fosse ricordato. «Jeon Jungkook mantiene sempre le sue promesse.» ribattè divertito il giovane avvocato. 

«Mi accompagni a casa?»

Tararaaararaaara *musica sekzi* bene insomma sapete che succede dopo lol 
Cooomunque lasciatemi tanti commentini che stasera sono un po' giuù :C 

Choose your oppa | Taekook / Kooktae [BTS fanfic] Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora