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Le notti per Taehyung sembravano non passare mai: rinchiuso in quelle quattro mura, nessuno con cui parlare e solo qualche rivista da leggere per svago.
La mente era ai suoi genitori: cosa avrebbero pensato dopo aver visto la faccia di loro figlio su tutti i notiziari, che lo additavano come un pazzo criminale omicida. I suoi amici, chissà cosa avrebbero pensato, assieme a tutti i suoi ormai ex professori.

Era sempre lì, a crogiolarsi nella sua depressione, nella speranza di rivedere Jungkook, una mattina o una sera, ormai non distingueva più neanche i due momenti della giornata.
Il tempo era scandito dal cambio della guardia, che avveniva quattro volte alla giornata: solo così poteva capire che fosse mattina o pomeriggio o sera. Anche i pasti gli erano d'aiuto, nonostante fossero blandi e poco sostanziosi. Giusto il necessario per sopravvivere.

Ormai credeva di non avere più lacrime in corpo, tanto aveva pianto pregando la sua innocenza. Non sapeva cosa stesse succedendo fuori, non aveva notizie di nulla e ormai erano circa tre giorni che non vedeva Jungkook.
Quella sua assenza, ridicolmente, gli aveva reso lampante agli occhi quello che era stato nascosto per molto tempo sotto il falso amore per Yoongi.

Il viola anelava la presenza del corvino, e non solo come suo legale o come qualcuno che lo tirasse fuori da tutta quella merda.
No.
Taehyung era innamorato di Jungkook, una cosa che aveva fallito ad ammettere molto tempo prima, e che forse gli avrebbe risparmiato tutto quello. Se avesse ammesso, a sé stesso prima dell'altro, i suoi veri sentimenti verso qualcuno di estraneo, piuttosto che rimanere ancorato al passato, probabilmente ora non sarebbe in quella cella.

Si aggrappava ai ricordi del loro weekend in spa, e si era accorto di aver assunto un atteggiamento davvero sbagliato nei confronti dell'host, trattandolo in malo modo quando in realtà l'altro non faceva altro che coccolarlo.
Tutti i piccoli gesti verso i quali Taehyung era stato cieco, il tocco gentile, il preoccuparsi di fargli avere i suoi tempi. E lui aveva ripagato quelle carezze con il menefreghismo e la freddezza di un cliente.

Si era ripromesso mentalmente, che una volta che Jungkook fosse tornato dall'altra parte delle sbarre, gli avrebbe chiesto scusa e avrebbe cominciato ad amarlo per davvero.
Si sarebbe fatto perdonare per la sua cecità, per il suo essere stato egoista, per il suo non averlo saputo ricambiare a tempo debito.
E sperava che Jungkook avrebbe compreso.

Perché non vedeva l'ora di amarlo.

Capitolo di passaggio uwu so che è corto ma mi farò perdonare

Choose your oppa | Taekook / Kooktae [BTS fanfic] Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora