"Ragazzi scusate, io e Martina dobbiamo dirvi una cosa..."
Mi staccai subito da Talisa e decisi di intervenire: non avrebbe detto una parola in più. Non cosí.
Mi avvicinai a Gaia facendole segno di smettere di parlare, ma non mi diede retta, anzi continuò."Smettila Martina, ne abbiamo parlato e adesso è il momento di dirlo...a tutti quanti" continuò Gaia, e se prima pensavo fosse almeno un po' lucida, ora capii che era completamente ubriaca.
Il cuore iniziò a battere veloce, le gambe iniziarono a tremare e non avevo idea di cosa fare.
Dovevo fermarla? Dovevo lasciarla parlare? Voleva dire di noi?
Non era di certo quello il modo per parlare della nostra relazione. Pensai, soltanto da ubriaca avrebbe potuto dire di noi?"Io e Martina abbiamo..." riprese a parlare Gaia.
Dovevo fermarla.
"...Deciso di organizzare una festa" dissi tutto d'un fiato mettendomi davanti a Gaia.
Notai le facce dei ragazzi: alcuni erano divertiti dalla situazione o forse da Gaia che sporgeva dietro di me facendo delle smorfie buffe, altri erano confusi e altri semplicemente stanchi.
"Ma ne parleremo un'altra volta, buonanotte a tutti" dissi afferrando Gaia per un braccio.
Camminavamo verso la camera e cercai in tutti i modi di non fare rumore, ma con Gaia che scoppiava a ridere ogni tre secondi e che inciampava camminando, non fu affatto semplice.
"Gaia ti prego, ci scopriranno cosí" dissi cercando di non ridere, era troppo buffa da ubriaca
"Beltrami sei troppo pesantee" disse sbuffando
"Sei tutta sbronza Gozzi, che fine che hai fatto" risposi scherzando
"Guarda un po' te l'amore a cosa mi porta" mi disse sedendosi in mezzo al corridoio
"Cosa?" risposi fermandomi
"Cosa?" ripetè subito dopo di me
"Ga non siamo arrivate, alzati"
"Mi scoccia camminare"
"Beh non posso portarti in braccio, principessa"
"Potresti invece"
"Che intendi con guarda tu l'amore a cosa mi porta?" dissi riferendomi a quello che aveva detto precedentemente
"Marti...io credo di essermi innamorata di te" mi disse guardandomi negli occhi.Improvvisamente sentii il bisogno di sedermi, cosí lasciai scivolare la schiena appoggiata al muro e mi accasciai accanto a lei.
Era innamorata di me?"Gaia sei solo...ubriaca" risposi cercando di allentare la situazione, per non dargli molto peso
"Si sono ubriaca, ma questo non cambia nulla. Domani mattina, domani pomeriggio, dopodomani e anche settimana prossima sarò comunque innamorata di te" mi rispose cercando il mio sguardo.
Risposi semplicemente sorridendo, poi mi avvicinai e le lasciai un dolce bacio sulle labbra.
"Sai di alcool" le dissi staccandomi per un istante da lei facendo una smorfia di disgusto
"Zitta e baciami" mi rispose riprendendo da dove avevamo lasciato.Speravo che le parole di Gaia fossero reali.
Speravo che non fosse una cosa detta tanto per.
Speravo che non fosse l'acool a parlare. Speravo che anche l'indomani, il giorno dopo e il giorno dopo ancora sarebbe stata innamorata di me."Come hai passato la serata? Non ti ho vista praticamente mai" mi disse accarezzandomi dolcemente la mano
"Niente...sono stata un po' con Nyv e un po' con Stefano"Decisi di non parlare di Sara e dell'incontro con lei. Sentivo che avrei dovuto dirglielo, ma non sapevo come.
Avrei dovuto parlarle della mia storia con lei, di come era finita, del dolore che avevo provato per giorni, settimane e mesi.
Non ne avevo mai parlato con nessuno, neanche con Sara.
Non avevo mai detto tutto nè a lei nè alla mia famiglia.
E poi non potevo dirle nulla in quelle condizioni.
Ne avremmo poi parlato successivamente."Ga...sono le tre di notte, sei ubriaca e siamo sedute in un corridoio al buio quando avremmo potuto parlare nella nostra stanza" dissi iniziando a ridere per la scena surreale che stavamo vivendo e subito dopo iniziò a ridere anche Gaia.