Capitolo 56

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"Buongiorno dormigliona" dissi svegliando Gaia
"Ehi" rispose lei ancora assonnata
"Ciao amore" dissi lasciandole un bacio sulla fronte
"Come stai?" chiese lei chiudendo gli occhi, lasciando cadere la testa sul cuscino
"Bene, ti ho preso la colazione" risposi alzando la busta contenente i suoi cornetti preferiti "Tu come stai?" continuai passandole la busta
"Sto bene, solo un po' agitata" disse lei afferrando i cornetti
"Andrà tutto bene, fidati di me" dissi tentando di rassicurarla, ma sapevo che le mie parole non sarebbero servite a nulla
"Soltanto che...oggi c'è l'assemblea con il Rettore" disse lei dopo aver dato un morso al cornetto
"Oh si, lo so, non ricordarmelo" dissi sgranando gli occhi
"E poi avrò la mia ultima lezione qui prima della laurea" continuò malinconica
"Lo so" dissi abbassando lo sguardo "Ma questa non è la fine, Gà, è solo l'inizio di qualcosa di più grande, qualcosa di immenso" continuai sedendomi di fronte a lei
"E se non fosse così? Insomma, New York è tanto grande e sappiamo tutte e due quante persone piene di talento ci siano lì fuori" disse posando il cornetto
"Non tutti, però, hanno studiato alla Juilliard" risposi io accennando un sorrisetto
"Non per questo sono meno talentuosi" disse lei a tono
"Non per questo tu vali meno di loro, anzi. Tu vali tantissimo, Gaia" dissi prendendole la mano
"Non sono poi tanto diversa da tutti loro" disse riferendosi ai ragazzi di prima
"E chi dice che devi esserlo? Chi dice che tu non lo sia? Chi dice che tu non sia talentuosa? Chi dice che tu non spaccherai i culi fuori da qua? Io dico il contrario. Io dico che tu fuori spaccherai tutto, ma non lo dico perchè ti amo, lo dico perchè lo penso davvero e ne sono convinta" dissi cercando il suo sguardo
"Perchè io non ne sono così sicura?" chiese con la voce rotta
"Questo te lo chiederò io quando sarò in prima fila la sera del tuo concerto al Madison Square Garden" dissi facendole un occhiolino
"In prima fila? Tu sarai dietro le quinte, scema" rispose lei dandomi un colpetto sulla spalla con la mano sinistra
"Beh volevo sentirtelo dire" risposi ridendo
"L'ho detto" disse lei ridendo
"Amore io vado un attimo da Talisa prima dell'assemblea" dissi dopo qualche secondo passato a ridere "Ci vediamo dopo, finisci i cornetti" continuai prima di uscire dalla stanza.

Cosa provi quando sai che qualcuno se ne andrà dalla tua vita e ti lascerà lì da sola?
Cosa provi quando tu lo sai, ma vorresti non sapere? Chè forse è meglio non sapere, almeno non vivi aspettando quell'esatto momento.
Cosa provi quando ormai ami quella persona e sai che lasciarla ti distruggerà?
Come affronti una cosa del genere? La affronti?
Come puoi semplicemente andare avanti e vivere senza di lei?
Come puoi semplicemente comportarti come se nulla fosse successo?
Come puoi semplicemente pensare 'Non fa niente, doveva andare così'?
Perchè doveva andare via?
Perchè doveva lasciare tutto? E con tutto anche me?
Perchè proprio me?
Perchè non potevo vivere normalmente la mia vita?
Perchè proprio quando avevo trovato la persona giusta per me, questa doveva andarsene?

"Non ce la faccio" dissi entrando nella stanza di Talisa
"Marti!" esclamò lei quasi colta di sorpresa
"Oh...scusate, io non" dissi vedendo Javier a petto nudo sul suo letto "Torno dopo!" continuai richiudendo la porta, prima di scoppiare a ridere
"Tu dovresti...bussare" mi disse Javier uscendo dalla stanza qualche minuto dopo
"Si, dovrei" risposi trattenendo le risate
"Tu sei proprio" disse Talisa guardandomi
"Vedo che te la passi bene, amica mia" dissi ironicamento facendo riferimento ad Javier
"Stai zitta, non parlare" mi ammonì subito
"La prossima volta busso" dissi sedendomi sul letto di Laura
"Si, dovresti" disse la ballerina alzando gli occhi al cielo
"Così...tu e Javier?" chiesi portando al petto un orsacchiotto di peluche
"Niente di serio" disse scuotendo la testa
"Ah e tu sei d'accordo?" chiesi non aspettandomi quel lato del suo carattere
"Si, per il momento va bene così, poi quando mi stuferò vedremo cosa fare" disse lei sistemando le lenzuola del suo letto
"Vorrei fare anch'io così" dissi fissando il soffitto
"Ma?" chiese lei
"Ma non ci riesco, non con Gaia, non ora, non dopo un anno, quasi" dissi scuotendo la testa
"Vi siete date tanto in un anno" commentò lei
"Troppo" dissi abbassando lo sguardo "E, insomma, lo sapevamo entrambe che questo sarebbe stato l'ultimo anno per lei, ma quando stiamo insieme io riesco solo a pensare a noi due. Non ho altri pensieri in testa. Ho vissuto quest'anno pensando a noi due, alla musica, a New York, alle colazioni, alle pizze a notte fonda, ai bagni del terzo corridoio"  dissi guardando Talisa
"Bagni del terzo corridoio?" chiese un po' confusa "Nono, lascia stare, non sono sicura di volerlo sapere" continuò dopo aver visto un sorriso furbetto sul mio viso
"Ci siamo date così tanto in così poco tempo che, onestamente, non so come farò l'anno prossimo" dissi tornando a fissare il soffitto
"Sarà difficile, ma continuerete a sentirvi, a vedervi sicuramente. Non dovresti preoccuparti di questo" rispose sedendosi sul suo letto, appena sistemato
"Sono preoccupata per tutto. Se non riuscissi a reggere una relazione a distanza? Se capisse che questa è stata solo un avventura? Se sparisse completamente dalla mia vita?" dissi rompendo il silenzio che si era creato da qualche secondo
"Sarà difficile, sarà dura, ma ce la farai e semplicemente andrai avanti" disse avvicinandosi per abbracciarmi
"Non ce la faccio" dissi stringendo Talisa
"Ce la farai, ce la faremo insieme" disse lei stringendomi "Potresti soltanto dirmi in quale bagno del terzo corridoio? Sai, lì c'è il teatro dove proviamo solitamente e vorrei evitare di...sai" continuò poi staccandosi
"Ehm...tutti?" dissi abbozzando un timido sorriso
"Tu...cioè voi, in tutti?" chiese sorpresa
"Si" risposi trattenendo le risate
"Tutti tutti? Cioè proprio tutti? Ma che cazzo però" disse sbuffando "Ora dove vado io?" continuò alzandosi dal letto
"In altri, chiaramente" dissi con ironia
"Sparisci" disse Talisa indicando la porta della stanza
"Ma io" dissi ridendo
"Via da qui, avete rubato i miei bagni preferiti! Avevano gli specchi!" esclamò quasi triste
"Oh lo so, eccome se lo so" dissi aprendo la porta
"Via!" urlò Talisa lanciandomi l'orsacchiotto contro.

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