Capitolo 31

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"Pronto?" dissi quasi dormendo, dopo aver afferrato il cellulare dal comodino
"Marti buongiorno" rispose la voce dall'altra parte del cellulare
"Mamma? Sei tu?" risposi cercando di tenere un tono di voce basso per evitare di svegliare Laura, che dormiva ancora beatamente
"Si, chi dovrebbe essere a quest'ora?" chiese
"Pensavo fosse...non importa, dimmi pure. Qualche problema?" chiesi, questa volta più sveglia di prima
"Si scusami stavi ancora dormendo? Volevo solo sapere se fossi già partita, ma a questo punto..." rispose mia madre
"Tranquilla, tanto mi sarei dovuto alzare tra poco. Il pullman parte alle sette. Che ore sono?" dissi intravedendo la luce del sole dalla finestra
"Sono le sei. Mi raccomando se dovessi avere problemi tu chiamaci e noi ti veniamo a prendere subito in auto, d'accordo?" chiese
"Si certo mamma stai tranquilla, non parto da sola. C'è una mia amica che abita a Boston, quindi partiamo insieme" risposi rivolgendo uno sguardo a Laura
"Menomale, sono più tranquilla. Poi magari ce la fai conoscere anche? Potremo invitarla a cena una sera di queste, che dici?" chiese entusiasta
"Si, certo" risposi confusa "Ora stacco che mi vado a preparare, ti avviso appena parte il pullman" continuai
"Vabene, tienimi aggiornata e mi raccomando, state attente" rispose
"Stai tranquilla. Ti voglio bene, a dopo" dissi chiudendo la chiamata.
Controllai il cellulare e notai un messaggio di Gaia.

*MESSAGGIO DA GAIA*
Bimba buongiorno, finalmente sono arrivata a casa. Ora vado a riposare, ma tienimi aggiornata sul tuo viaggio. Appena posso ti chiamo. Bacini, tanti.

*MESSAGGIO A GAIA*
Amore buongiorno, grazie per avermi avvisata. Mi sto preparando che tra poco ho il pullman. Riposa mi raccomando, mi manchi

Posai il cellulare sul comodino e mi sedetti sul letto di Talisa. Laura dormiva ancora beatamente, anche se di lì a poco si sarebbe dovuta svegliare per forza. Mi alzai dal letto e andai in bagno, mi spogliai e mi buttai sotto la doccia pronta per affrontare un nuovo e lungo giorno.
Sapevo di non poter restare a lungo sotto il getto dell'acqua, sia perchè sarebbe servita a Laura sia perchè dovevo dedicare il mio tempo ad altro: sistemare le ultime cose, andare a compare qualcosa da mangiare per colazione, lasciare pulita la stanza.
Dopo circa dieci minuti, a malincuore, uscii dalla doccia e dopo aver indossato dei vestiti comodi, ma caldi, tornai in stanza per posare in valigia l'accappatoio e il pigiama.
"Buongiorno" dissi accennando un sorriso, quasi sorpresa di vedere Laura sveglia
"Buongiorno" rispose stiracchiandosi "Sei così mattiniera?" continuò guardando l'orologio
"In realtà no, anzi il contrario, ma stamattina ho avuto una sveglia particolare" risposi sistemando le cose in valigia
"Non dirmi che...ho russato?" chiese ironicamente
"Russato? Sembravano i bombardamenti!" esclamai con un'espressione seria
"Dici davvero? Oddio ma Tali non mi ha mai detto niente! Scusami, oddio che vergogna" rispose imbarazzata
"Ti prego, rifai quella faccia!" esclamai scoppiando a ridere
"Stavi scherzando? Martina giuro che..." rispose afferrando un cuscino "te la faccio pagare" continuò lanciandomelo addosso
"Che faccia che hai fatto" continuai ridendo
"Sono già piena di te, come lo affronto un viaggio di quattro ore" rispose sbuffando, mentre si lasciava cadere all'indietro
"Vuoi o non vuoi ormai lo dobbiamo affrontare insieme" dissi lanciandole il cuscino che poco prima mi aveva tirato "sempre se non rimani lì nel letto, altrimenti mi sa che lo perdiamo" continuai indicando l'orologio appeso sul muro
"Ma è tardissimo Martina, perchè non mi hai avvisato!" rispose alzandosi velocemente dal letto
"Devi farti una doccia e mettere dei vestiti, avrei dovuto svegliarti due ore prima?" dissi ironicamente "mentre ti prepari vado a compare la colazione, così risparmiamo tempo" continuai
"Si brava, io nel frattempo finisco di sistemare qua" rispose afferrando dei vestiti
"Hai delle richieste particolari?" chiesi
"Cornetto al cioccolato, ti ringrazio" rispose sorridendo, prima di tornare a sistemare
"Ogni suo desiderio è un ordine per me" dissi ironicamente accennando un sorriso
"Cretina, sbrigati o faremo tardi" rispose sorridendo
"Al massimo facciamo tardi per colpa tua" dissi alzando le mani "dieci minuti e torno, muoviti" continuai chiudendo la porta alle mie spalle.

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