Capitolo 12

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"Si accomodi, prego" mi disse il Rettore indicandomi una delle due sedie poste davanti alla sua scrivania.
"Allora mi dica: come si sta trovando nella nostra scuola?" accennò un sorriso

Onestamente stavo morendo d'ansia, non riuscivo a rispondere in modo sensato alle sue domande. Volevo solo sapere cosa aveva da dirmi. Cercai di non mostrarmi infastidita e risposi a tutte le domande che mi fece, senza battere ciglio.

"Mi trovo molto bene, la ringrazio per l'interesse" mi limitai a dire
"Bene, ne sono contento" poi dopo qualche secondo di silenzio continuò "Veniamo a noi: lei è qui perchè mi ha presentato una richiesta qualche giorno fa. Io l'ho esaminata, ho controllato con chi fosse in stanza e mi dispiace che lei non si trovi bene con la signorina Gozzi. Io vorrei, quindi, accontentare la sua richiesta..."

Il cuore a momenti mi usciva dal petto.
Ti prego no. Non può essere.

"...Tuttavia mi costa dirle che non ho camere disponibili in questo momento, quindi dovrà restare nella 410. Almeno per il momento" disse facendo un'espressione di tristezza.

Tirai un sospiro di sollievo.
Io non ero triste, affatto.
Ero felicissima avesse rifiutato la mia richiesta.
Ovviamente cercai di contenermi in tutti i modi mostrandomi, a tratti, quasi triste di quella risposta.

"La ringrazio comunque per la gentilezza" dissi tendendo la mano
"Si figuri, la saluto con l'augurio che i suoi rapporti con la signorina Gozzi possano migliorare" e mi strinse la mano.
Mi limitai a sorridere senza dire niente perchè...beh i rapporti erano migliorati eccome e se quella doccia potesse parlare lo direbbe sicuramente.

Uscii dall'ufficio con un senso di leggerezza sul petto. Finalmente tutto stava andando bene: inseguivo il mio sogno, ero circondata da amici che mi volevano bene e poi c'era Gaia che illuminava le mie giornate.
In quel momento avevo bisogno di vederla assolutamente.
Camminavo tra i corridoi con la speranza di incontrarla, la cercavo in ogni dove, in ogni aula, in ogni stanza.

"Marti ehi, dove vai così di fretta?" mi disse Giulia quasi rincorrendomi
"Giulia ciao, io stavo andando...cercavo Talisa. Sai dov'è?"
"Si certo, dovrebbe essere nella sua stanza. Ma tutto bene? Mica è successo qualcosa?" sembrava preoccupata cosí la rassicurai sorridendo. Sorriso che certamente non mi pesava dopo la notizia che avevo ricevuto.
"Senti Marti vorrei chiederti una cosa. Stamattina mi è stato assegnato un compito: preparare un duetto con un compagno a nostra scelta e io ho pensato subito a te..."

Ero stupita da quelle parole, non credevo che Giulia avesse tanta stima nei miei confronti. Non potevo far altro che accettare, non per educazione o gentilezza ma perchè ero davvero felice di far parte di quel progetto.
Io stimavo molto Giulia sia artisticamente sia personalmente e collaborare con lei in quel modo poteva soltanto farmi bene.
Salutai Giulia e andai da Talisa.
Arrivai fuori la camera e proprio mentre stavo per bussare sentii delle voci.

"L'hai detto a Martina?" disse Talisa
"No, non saprei proprio come fare o cosa dirle..." rispose Gaia.

Di cosa stavano parlando? Cosa doveva dirmi?

"Penso che tu debba dirglielo al più presto o rischierai di compromettere il vostro rapporto"
"Credimi Tali è l'ultima cosa che voglio. Marti mi rende felice, mi fa ridere, sto bene quando sono con lei e le voglio bene veramente"

Ero felice di sentire quelle parole.
Insomma ci stavamo frequentando da poco tempo, ma sapere che pensava quelle cose di me mi rese più felice di quanto non lo fossi già.

"Mi fa piacere che provi queste cose ma ricorda che la sincerità è la cosa più importante. Devi esserlo con lei se vuoi che lei lo sia con te. Glielo devi"
Dopo aver ascoltato le parole di Talisa, istintivamente il mio braccio si alzò e la mia mano bussò alla porta.
Forse non ero pronta a sentire altro.
Forse non volevo sentire altro.

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