Capitolo 34

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"Amore dovrei parlarti un momento" dissi dopo qualche istante passato a pensare se e cosa dirle
"Bimba sto andando a fare la doccia, è proprio urgente? È successo qualcosa?" disse appoggiandosi alla porta del bagno della sua camera
"No, non è urgente. Possiamo anche parlare dopo, tranquilla" risposi annuendo
"Mh, sicura che non è urgente? Altrimenti figurati la doccia la facciamo dopo" disse guardandomi
"Facciamo?" chiesi maliziosamente
"Sai...in onore dei vecchi tempi" disse sorridendo
"Si certo, com'era? Scopami Beltrami" dissi accennando una risata, ricordando la prima volta che io e Gaia facemmo l'amore
"Ovviamente sempre molto...fine" rispose avvicinandosi
"La cosa che preferisco di te" dissi guardandola negli occhi mentre si sedeva accanto a me
"Una delle millemila cose che ti piacciono di me, immagino" rispose dandosi delle arie
"Si certo, anche la modestia, seconda solo alla finezza ovviamente" dissi sorridendo
"Per non parlare della mia bellezza sconcertante, devo dire che lascio molti, moltissimi senza parole" continuò a pavoneggiarsi
"Molti moltissimi? Scusa?" chiesi perplessa
"Eh Beltrami dovresti sapere che la concorrenza c'è e si fa sentire" rispose annuendo
"Si ma la concorrenza non è Martina Beltrami, tesoro" dissi accennando una risata
"Per fortuna, di Martina Beltrami ne basta una sola" disse ridendo
"Questo è il bene che mi vuole Gaia Gozzi" dissi alzando gli occhi al cielo
"Perdonami se è poco!" esclamò quasi offesa
"La cena di tua mamma è stata la cosa più buona che io abbia mai mangiato in vita mia" dissi stendendomi sul letto guardando il soffitto
"Si, lo so" rispose Gaia stendendosi accanto a me "Però scusa com'è questa cosa che adori più la mia famiglia che me?" continuò facendo la finta offesa
"Tu hai tanto insistito per farmi venire e allora io me ne privo?" chiesi guardandola
"Eh no che non te ne privi" rispose ricambiando lo sguardo
"E che faccio me ne privo?" chiesi di nuovo dopo averle lasciato un dolce bacetto sulla fronte
"Eh no che non te ne privi" rispose sorridendo
"E che faccio me ne privo?" chiesi ancora dopo averle lasciato un bacetto sul naso
"Eh no che non te ne privi" rispose continuando a sorridere
"Eh no che non me ne privo" dissi dopo averle lasciato un lungo bacio sulle labbra.

Iniziammo cosí a baciarci.
Passammo da piccoli bacini a lunghi e passionali baci. I nostri respiri si fecero più corti e ansimanti.
Avevo bisogno di Gaia.
Volevo Gaia.
Mi tolsi la maglietta e rimasi solo con il costume indossato il pomeriggio e dopo qualche secondo Gaia tolse anche la sua maglia, rimanendo in costume.
Iniziai a baciarle il collo scendendo lentamente verso il suo seno; continuai a baciarle il seno, alternando baci a piccoli morsi che facevano gemere Gaia.
Riuscivo a percepire la sua voglia: i suoi spasmi e i suoi gemiti supplicavano.
Scesi cosí in mezzo alle sue gambe ed iniziai a fare dei piccoli movimenti con la lingua. Gaia si teneva al letto per evitare di gemere troppo forte e farsi sentire, cosí, dal resto della famiglia.
Questo mistero attorno non faceva altro che eccitarmi di più, anche se da un lato sarebbe stato imbarazzante se i suoi ci avessero sentito.
Gaia appoggiò una mano sulla mia testa, come per chiedermi di dare tutto pur di farla arrivare al piacere totale. E cosí feci.
Ripresi a baciare Gaia, in modo da attutire i piccoli versi che cercava di fare con un tono di voce basso, ed entrai con le mie dita.
Muovevo le dita dapprima lentamente e poi aumentando la velocità, in modo da donarle piacere. Dopo poco Gaia si lasciò andare e si abbandonò totalmente al piacere, seppur attutito dai miei baci.
Allontanai le mie labbra dalle sue giusto il tempo di riprendere un po' il fiato, ma fu proprio Gaia ad annullare nuovamente le distanze.
Riprese a baciarmi con veemenza e mi lasciai trasportare dal suo uragano. Si mise seduta a cavalcioni sul mio ventre con l'intento di eccitarmi più di quanto non fossi già. Appoggiai le mie mani sul suo sedere mentre lei prese a baciarmi prima sul collo e poi sul seno.

"Vieni" disse ansimando, dopo essersi staccata da me.

Si alzò dal letto e continuando a baciarmi mi condusse in bagno, dove dopo diversi movimenti non proprio coordinati, entrammo in doccia.
Aprí l'acqua e subito dopo riprese a baciarmi spingendomi contro il muro della doccia. Lasciai fuoriuscire un piccolo gemito dovuto al freddo del muro, ma Gaia era talmente travolta dalla passione che non se ne accorse neanche.
Scese, finalmente, in mezzo alle mie gambe ed iniziai a provare piacere. Provavo a gemere sottovoce, ma mi concentravo molto di più sulle sensazioni che mi stava dando Gaia.
Continuava ad entrare dentro di me e, quasi verso la fine, aggiunse le dita per farmi venire. Mi lasciai andare e, probabilmente, alzai un po' troppo la voce tant'è che subito prese a baciarmi mentre io mi abbandonai totalmente al piacere.
Ero appoggiata al muro, ansimante, quando Gaia si staccò dalle mie labbra per respirare. L'acqua scendeva sui nostri corpi bagnati, portando con se la passione che si era consumata poco prima.
Gaia restò ferma, appoggiando la sua fronte alla mia, fissandomi negli occhi.
Si lasciò scappare un sorriso e poi dopo iniziò a ridere.

"Che ridi?" chiesi sorridendo, non capendo la sua reazione
"Immagina se i miei ci hanno sentite" rispose continuando a ridere
"Ecco come far passare l'eccitazione alla tua ragazza" risposi sorridendo
"Perchè hai la forza di fare un altro round, Beltrami?" chiese curiosa
"Eh ora no, me l'hai prosciugata praticamente" risposi aggrottando le sopracciglia
"Ah beh, non era proprio cosí qualche minuto fa" disse buttandosi completamente sotto il getto d'acqua
"Mi sei mancata" dissi dopo qualche secondo passato a fissarla
"Anche tu, da morire" rispose lasciandomi un dolce bacio sulle labbra.

"Guarda cosa mi ha scritto Giorgia" disse Gaia uscendo dal bagno con il cellulare in mano
"Fai vedere" risposi sedendomi sul letto
"Ah ci date proprio dentro" lesse Gaia trattenendo una risata
"Oh cristo, che vergogna" dissi sprofondando con il corpo nel letto "Quindi anche i tuoi hanno...?" continuai togliendo il cuscino dalla faccia
"Non lo so e non intendo saperlo" rispose lanciando il cellulare sul letto
"Che figura" commentai imbarazzata
"È solo Giorgia, stai tranquilla" disse sorridendo accarezzandomi il braccio "Domani cosa ti va di fare?" continuò
"Non lo so, quello che vuoi fare tu" risposi guardandola
"Se ti va domani mattina andiamo in centro e poi torniamo nel pomeriggio" disse Gaia
"Si per me va bene e domani sera stiamo qua?" chiesi
"Non proprio, domani sera vorrei portarti in un posto" rispose sorridendo
"Ma è Capodanno, non fa niente se non festeggi con la tua famiglia?" chiesi sorpresa, sapendo quanto per Gaia fossero importanti i suoi genitori
"No anzi, è stata proprio mamma a consigliarmi il posto" rispose accennando un sorriso
"Finalmente un appuntamento" commentai ironicamente
"Scusami? E la pizza alle tre di notte?" chiese facendo l'offesa
"Ah era un appuntamento quello? Gozzi sei scarsina in romanticismo eh" risposi facendo la faccia seria
"Domani sera ti rimangerai tutto, ho pensato ad ogni cosa. Ti stupirò, vedrai" disse e subito dopo mi lasciò un bacio sulle labbra
"Non vedo l'ora" risposi sorridendo
"Mi metto il pigiama e arrivo" disse prima di staccarsi da me
"Ma guarda per me puoi anche rimanere così eh" commentai
"In accappatoio?" chiese maliziosamente
"Anche senza" risposi sorridendo
"Eh certo" disse scuotendo la testa
"Hai sentito qualcuno dei ragazzi?" chiesi mentre indossava il pigiama
"Si Tali praticamente sempre e qualche volta Nyv, ma giusto per gli esami, tu?" rispose guardandomi
"Si anch'io Tali e Nyv e poi qualche volta mi sento con Stefano, ma niente di che" risposi annuendo
"Hai letto nel gruppo della videochiamata di domani?" chiese sedendosi sul letto
"Si, cosa intendi fare?" chiesi abbassando lo sguardo
"Decidiamo insieme, no?" chiese
"Si certo, ma sicuramente non possiamo farci vedere insieme. Sarebbe strano" risposi
"In effetti" disse annuendo "Non hai parenti qua, vero? Magari possiamo dire che sei venuta a trovare tua zia e ci siamo incontrate" continuò Gaia
"Si e poi abbiamo anche passato il Capodanno insieme, però non ci sopportiamo" risposi scuotendo la testa
"Non ci sopportiamo? Davvero pensano che...?" chiese sorpresa
"Beh una stronzetta mi ignorava e mi trattava maluccio" dissi alzando gli occhi al cielo
"Scusa scusa, non c'è bisogno di portare rancore" rispose alzando le braccia in segno di resa
"Ci mettiamo in due stanze separate e facciamo finta che io sono a Boston" proposi
"Potrebbe funzionare" rispose annuendo "Poi quando ritorneremo diremo tutto agli altri" continuò convinta
"Ne sei sicura? Guarda che non devi sentirti obbligata" risposi cercando di tranquillizzarla
"Sono sicura. L'ho detto alla mia famiglia e l'unica reazione di cui mi importava era la loro quindi perchè non dovremmo dirlo?" disse ancora convinta
"No figurati, per me non ci sono mai stati problemi e lo sai. L'importante è che tu ne sia sicura, poi possiamo fare tutto quello che vuoi" risposi sorridendo
"Grazie amore" disse tuffandosi nelle mie braccia
"Stai zitta scema" risposi sorridendo mentre stringevo e coccolavo Gaia.

Ci addormentammo così, come facevamo sempre. La strinsi forte e a lungo, godendomi pienamente ogni abbraccio. Provai ad immergermi totalmente in ogni abbraccio per avere impressa nella mente quel fotogramma. Non volevo dimenticare il profumo dei suoi capelli o della sua pelle, non volevo dimenticare questi momenti, perchè un po' sentivo che non ce ne sarebbero stati molti altri, di momenti e di abbracci.

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