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Danielle

Busso alla camera di Cecil e quando viene ad aprirmi mi guarda perplessa. <Che succede?> indico la sua camera<posso entrare?> annuisce e io entro.
<sei tutta bagnata, vuoi un cambio?> chiede accarezzandomi le spalle annuisco. Non voglio dormire con lui, non voglio sentirmi a disagio per quello che ho fatto, le sue parole mi ronzano ancora in testa e non se ne vanno via.
<tieni> mi passa un pigiama rosso a pois bianchi e io lo prendo, per l'intimo invece non c'è problema, l'ho preso prima di uscire dalla camera.

Entro in bagno e mi metto l'intimo insieme al pigiama.
Uso il phon e mi asciugo i capelli bagnati, dopo qualche minuto ho finito ed esco dal bagno. <Posso dormire qui?> chiedo infreddolita, l'acqua mi ha fatto venire i brividi. <Si certo, ma che è successo?> aggiusta il letto grande e mi fa spazio accanto a lei, <ho litigato con Sebastian, non mi va di parlarne> mi metto sotto le coperte. Vorrebbe farmi altre domande ma sa che non è il momento, infatti sta in silenzio.

<Certo che questo viaggio è iniziato male eh? Manca solo che mi litighi io con Dre e siamo al completo> in effetti è iniziato malissimo, ad un tratto sento che sospira<Ti ricordi la mamma?> come mai questa domanda?
Mi volto verso di lei e la fisso indistinta, <si, perché?> fa spallucce. Quella donna non si può dimenticare, si può mettere da parte ma non dimenticare.
<Sai, a volte penso a come stia ora, chi lo sa, magari ha dei figli che ama, almeno loro> sospira.

Non ho mai pensato alla sua famiglia, dal momento in cui ha abbandonato papà per me è morta e sepolta, perché mai dovrei pensarla?<ti manca lei?> le domando, <non saprei> fa una smorfia confusa. <Nostra madre non ha fatto nulla per farci sentire la sua mancanza, ha fatto delle cose improponibili a noi> non dimentico nulla io. <Ti ha cacciato dal corso d'arte alle elementari perché non le piaceva, ti rubava tempo allo studio diceva, a Regina la trattava con sufficienza e la chiudeva in camera per giornate intere, da me pretendeva sempre la perfezione anche in uno starnuto>non era un vero esemplare di gentilezza.

<Lo so> sospira e guarda il soffitto. Adelaide Gilmore era una donna severa e falsa, non era un grande esempio di madre.
<Regina la odia> ma quando ne hanno parlato?<che ti ha detto?> chiedo, <non ha detto nulla ma riesco a sentire la sua ostilità se tocchiamo l'argomento> non la possiamo biasimare di certo, era quella che trattava peggio a causa del suo carattere vivace.
Continuiamo a parlare un po' fino a quando non ci addormentiamo stanche e sfinite.

Il giorno dopo ancora con il pigiama addosso, scendo le scalee vado in cucina. Sebastian è girato di spalle, ha il volto stanco ed è senza maglietta. Apro il frigorifero e lo ignoro deliberatamente. Non gli faccio né caldo né freddo tanto.
<Si saluta comunque> certo, ringrazia che non ti tiri un ceffone piuttosto, antipatico.
<ciao> faccio un sorriso finto e prendo il latte per poi chiudere lo sportello.

Non ho voglia di riscaldarlo, lo berrò freddo insieme ai cereali,
li prendo dallo stipetto e poi vado a sedermi a capotavola. <Buongiorno> Jordan arriva mezzo addormentato e io lo saluto, sento una risata amareggiata e mi volto verso colui che l'ha emessa. <Certo... Prevedibile> si lamenta, gli brucia perché non ho salutato lui, bene.<Giorno> Cecil saluta tutti con la mano e va verso il mobiletto. <Tua sorella è più educata di te> faccio spallucce.

<Per fortuna non ti piaccio allora> si lo so, mi sto comportando da bambina, però è più forte di me, ha iniziato lui io sto semplicemente continuando il suo gioco. Mi guarda infastidito e si alza dalla sedia<ok, sento aria di guai qui.> Jordan ci guarda interessato e Cecil gli spiega la situazione<hanno litigato> sospira<pure voi eh?> il signorino Sebastian mi indica <è colpa sua, non rispetta le decisioni altrui> schiudo la bocca.

Mi alzo indispettita e prendo la mia tazza con i cereali<sai che ti dico? D'ora in poi non ti azzardare ad avvicinarti a me, perché se prima eri tu a non volermi vicina, ora sono io a non volere te> gli urlo contro e lui stringe i pugni<bene!> risponde adirato.<Bene!> confermo pure io. <Ma che diavolo avete da urlare?> mi volto verso Regina e poi sbuffo<mangio fuori in giardino> prendo tutto ed esco fuori, determinata a voler stare da sola, se ne vada al diavolo.

Per tutta la giornata non ho fatto altro che evitarlo. A pranzo non mi sono seduta neanche vicino a lui ma vicino a Jordan, mi ha guardata male in un primo momento, ma poi ha cercato di restare indifferente. I ragazzi hanno provato a farci ragionare ma ogni volta finivamo con il litigare di nuovo. Siamo troppo orgogliosi entrambi probabilmente, di certo non mi scuso, fino a ieri pomeriggio era lui che stuzzicava me a letto, la sera quando ci provo io invece, mi respinge.

Forse non gli piaccio poi così tanto, magari non lo attira il mio aspetto più, mi sto facendo mille paranoie. Scendo dalla camera di Cecil e vedo che ci sono solo le ragazze in salotto<gli altri?> chiedo confusa.< Sono andati in un locale qui vicino a recuperare Sebastian> sospira Cecil. Che vuol dire? <cioè?> mi guarda e si gratta la nuca in difficoltà, <lui verso le sei è uscito, e qualche minuto fa Dre ha ricevuto una chiamata da lui, era ubriaco> ci mancava solo questa, fantastico.

<Vado a cambiarmi e li raggiungo, come si chiama il locale?> domando, <Bulls> annuisco e vado a mettermi dei vestiti decenti. Ma si può mai ubriacare per un litigio innocuo? No solo lui può, assurdo. Metto una maglietta nera e un leggins dello stesso colore, ai piedi metto le Nike bianche alte e poi prendo la mia giacca di jeans. <Veniamo con te> annuisco, <prendo io le chiavi di Jordan> dice Regina, per fortuna sono già vestite,
quindi usciamo subito.

Scendiamo la discesa e tra due case, troviamo il locale, ha un insegna fucsia e sembra essere in stile retrò. Entriamo e non appena vedo tutta questa gente mi stupisco. Dentro è più carino, c'è la zona bar e un palchetto in fondo, dove c'è il deejay. <Li vedete?> chiedo a voce alta per sovrastare la musica. <No> urla Regina, sbuffo e avanzo verso il bar, magari è li. Dopo diverse spallate e spinte, alzo lo sguardo ma quello che vedo mi fa bloccare il respiro e anche il cuore.

Sebastian sta baciando una ragazza contro il bancone. Deglutisco, non ho voce, non ho più niente, io non vedo niente.
Le mie sorelle saettano il mio sguardo e schiudono la bocca sconvolte<figlio di puttana> dirigna i denti Regina e Cecil stringe i pugni<Bastardo>.
Lei le tira i capelli e il modo in cui lui la bacia con foga mi fa venire da vomitare. Io lo sapevo infondo che forse non ero abbastanza, ecco perché non mi voleva baciare perché voleva divertirsi con le altre, io non conto nulla.

Rivedo la scena di mio padre piangere per mia madre e finalmente riesco a sentire ciò che ha provato lui. Rabbia tristezza e rimpianto per aver fatto entrare qualcuno nel mio cuore. Mi riprendo un attimo quando vedo le mi sorelle scuotermi il braccio, alzo lo sguardo e vedo Jordan staccare Sebastian dalla ragazza per poi indicarmi con il dito, Sebastian si volta come scottato, ma credo che stia facendo finta. Schiude la bocca e boccheggia, mi guarda negli occhi con un misto di dispiacere e rimpianto, saranno finti pure quelli, lui è finto.

Scuoto la testa delusa e, retrocedo andando via. Ho bisogno di casa mia.


Angolo autrice.

Domani doppio capitolo, o triplo. ❤

Capitolo un po'.... Triste..









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