LEI È...

CAPITOLO 9

Ci sono persone in grado di farti provare emozioni in così poco tempo che altre non sono state in grado di farti provare durante un lasso di tempo molto più lungo. Melanie è una di queste. Ha tantissima voglia di vivere Melanie, di ballare, cantare, viaggiare. E ha fatto riscoprire anche a me il bello della spontaneità, di ballare sotto la pioggia, di cantare in macchina e gridare più forte della radio. Mi ha fatto tornare ad essere un po' bambino, perché me ne rendo conto solo ora, ma la morte di mio padre mi ha fatto crescere un po' troppo in fretta. Mi fa talmente bene che anche se non sono un tipo da fare progetti a lungo termine, mi ritrovo a progettare con lei un viaggio per Capodanno anche se siamo solo a Giugno.
Siamo sul treno per andare a lavoro, dove ci ritroviamo come sempre ogni giorno e Melanie mi sta raccontando quanto le piacerebbe vedere Parigi.
<< Dai tesoro, a Capodanno avremo tutti e due le ferie e qual'è il periodo migliore per andare in Francia, a Parigi se non a Capodanno? Vedere gli  Champs Elysees addobbati per il Natale, magari trovare un po' di neve agli argini delle strade. Fare colazione nei bar del centro. Che dici prenotiamo?>>
Mi fermo, la guardo per un istante e mi rendo conto di amarla, ma di un amore vero, mai provato prima d'ora. Qualcosa di così puro e bello che mi fa bene all'anima. <<Ti amo.>> Dico tutto d'un tratto perché proprio non riesco a tenermelo più dentro, e lei nemmeno se lo aspetta tanto che mi guarda con gli occhioni grandi come se avessi detto un'assurdità. <<Cosa?!>>
<<Ho detto che ti amo, e che sì, ci andiamo a Parigi. Con te andrei ovunque.>>
Ha il viso emozionato, gli occhi che parlano da soli, con le dita traccia il sorriso sul mio volto soffermandosi sulle mie guance e poi avvicina le sue labbra alle mie e mi bacia profondamente.
<<Ti amo anche io.>>

Oggi non riesco a concentrarmi molto sulle mail che la mia rubrica ha ricevuto, non faccio altro che pensare al fatto che Melanie conoscerà mia madre stasera. Era tutta contenta mamma stamattina, quando le ho detto che l'avrei portata a casa dopo il lavoro, tanto che ha avvisato i parenti della signora anziana dove lavora, per dirgli che sarebbe andata via prima, per poter preparare la cena.
Leggo qualche mail distratto, vorrei gridarlo al mondo intero di me e Melanie, e poi mi viene l'ispirazione. Oggi al posto di rispondere alle loro mail, ne scriverò una io stesso, sulla bacheca. Scriverò un pensiero sull' amore per fare capire ai miei lettori come ci si sente ad aver trovato l'amore vero.

A: Care lettrici e cari lettori, oggi è un giorno diverso per me, un giorno speciale. Oggi è il giorno in cui ho pronunciato il mio primo vero ti amo. Molti di noi ormai, dicono quelle due parole per abitudine non dandogli il giusto peso. Essere innamorati, vuoi dire cantare anche se si è stonati in macchina senza vergognarsene; è ridere immaginando insieme la vita di qualche passante per strada; è ballare con gli auricolari nelle orecchie senza che nella stanza ci sia musica. Amare è progettare un viaggio da fare molti mesi più tardi con la consapevolezza di voler passare anche il domani con quella persona, e non solo l'oggi. L'amore è lei che mi guarda sorridere e che traccia con le dita la forma delle fossette sul mio viso. L'amore sono i suoi occhi azzurri come il cielo, e sono io che da quando c'è lei, sono tornato ad essere un po' bambino.
Oggi non risponderò alle vostre mail, ma vi lascio con questo mio pensiero sull'amore.  Un abbraccio, A.
Chiudo il portatile e faccio due chiacchiere con Darren, che è davvero contento di come mi sia andata con Melanie e poi il mio capo firma il permesso per uscire prima da lavoro e mi ritrovo sul treno, nella nostra solita postazione con Melanie, diretti a casa mia. Oggi è un giorno importante per me, perché presenterò la mia ragazza alla donna più importante della mia vita.