CAPITOLO 3

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Melanie vive con i suoi genitori e suo fratello in un appartamento in periferia, vive anche lei a Los Angeles e prende il treno tutti i giorni per recarsi alla biblioteca nella quale lavora. Ho scoperto che non è solo molto bella ma è davvero simpatica, abbiamo interessi comuni e non mi era mai capitato di sentirmi così affine a qualcuno in così poco tempo. Ci vediamo tutte le mattine sul treno per una settimana, fino a quando mi accorgo che non mi basta più.
<<Devo inviarla ad uscire, non ne posso più di vederla solo per un ora sul quel treno.>> Dico a Darren Ward, un collega ed amico d'infanzia, siamo stati presi tutti e due per il tirocinio dopo aver frequentato lo stesso corso di università. Lui mi guarda ed un sorriso a trentadue denti gli si espande sul viso. So quello che sta pensando, non gli avevo mai parlato di nessuna ragazza prima di incontrare Melanie.
<<E allora cosa aspetti?! Mi stavo appunto chiedendo perché tu non l'abbia ancora invitata ad uscire. Stai sempre a parlare di lei. Melanie di qua, Melanie di là...>>
<<E smettila, cazzone!!>> Gli rifilo un pugno sul braccio e lui ride.
<<Come sta andando la tua rubrica?>> Chiedo al mio amico, lui si occupa della sezione sportiva, scrive aggiornamenti su tutti gli incontri di Football. È una rubrica molto visitata la sua, ma mai quanto la mia. È incredibile, quante persone ogni giorno mi mandino messaggi per chiedermi qualche consiglio o anche solo per sfogarsi; Peccato che non abbia più ricevuto notizie da quella ragazza che aveva il fidanzato malato, sono curioso di sapere se ha accettato il mio consiglio oppure ha mollato quel poveretto quando più aveva bisogno di lei.
<<Bene, ma a proposito, mi hai ricordato che devo ancora scrivere l'articolo sulla partita di ieri dei Los Angeles Rams.>> Lo lascio al suo lavoro e  accendo il pc per controllare le mail della mia rubrica del giorno d'oggi. Sono più di quaranta e tutte di questa mattina.

D: Caro A, sono Dacy, avevi ragione tu! Mi sono dichiarata al mio migliore amico e lui ha ricambiato i miei sentimenti. Ha detto di amarmi da molto tempo ma che non aveva mai trovato il coraggio di dichiararsi. Sono così felice ed è merito tuo, questa sera usciremo a cena e farò un brindisi alla tua salute, dopo tutto è grazie a te se stiamo insieme ora. Un abbraccio, Dacy.
Finisco di leggere la mail e sorrido scuotendo la testa. C'avrei giurato che avrebbe ricambiato i suoi sentimenti. Ancora soddisfatto per il giusto consiglio dispensato mi imbatto in una mail scritta da una certa Melanie che mi fa guizzare il cuore in gola. Qualche giorno fa, le ho raccontato del mio lavoro, spiegandole appunto in cosa consiste e come si chiamasse la mia rubrica; ed ora eccomi qui con il cuore che batte all'impazzata ad aprire una mail con il suo nome scritto in stampatello. Come se avesse voluto attirare la mia attenzione tra tutte le altre. 
M: Ciao A, sono Melanie. Volevo raccontarti una storia. Ho conosciuto un ragazzo, è molto bello ed interessante. Il primo giorno che ci siamo incontrati sul treno per andare a lavoro, leggevo Orgoglio e pregiudizio, e lui è stato lì tutto il tempo ad osservarmi. Io ho fatto finta di non averlo notato ed invece me li sentivo addosso in suoi occhi che mi guardavano. È diverso dagli altri, mi è capitato di incontrarne di diversi tipi: chi mi fischiava come se fossi un cane, chi mi ha subito chiesto se fossi fidanzata, ed invece chi mi si è venuto a sedere vicino disturbando la mia lettura ed attaccando un monologo sul quanto fossi bella e quando gli sarebbe piaciuto conoscermi. Lui invece no, mi ha solo guardata, ed il giorno dopo, mi ha citato una frase di Elizabeth la protagonista di Orgoglio e pregiudizio. Ho scoperto che è anche il suo classico preferito, poi ci siamo scambiati un sorriso e credo di non riuscire più a dimenticare la sua schiera di denti bianchi e quelle fossette adorabili che gli appaiono sulle guance quando lo fa. Vorrei sapere A, secondo te, quanto tempo passerà prima che questo ragazzo si faccia avanti e mi inviti ad uscire? Con affetto Milanie.
Finisco di leggere la mail di Melanie ed il cuore minaccia di scoppiarmi nel petto. È lei e le piacerebbe uscire con me.
Digito velocemente una risposta:
A: Cara Melanie, potresti rimanere sorpresa, secondo me questo ragazzo ti inviterà ad uscire prima di quanto pensi.
Quando stacco da lavoro e torno a casa, per tutto il tragitto penso ad un modo originale per chiederle un appuntamento. Vorrei fosse qualcosa di diverso dai soliti che ha ricevuto fin ora, qualcosa che le rimanga dentro che anche se tra noi non dovesse accadere nulla di più, qualcosa che possa ricordare sorridendo.
Dopo un'ora dal mio rientro a casa, vedo la testa di mia madre fare capolino nella cucina. Ero così concentrato nel organizzare l'appuntamento con Melanie da non aver sentito la serratura scattare. <<Ciao Aaron.>> Mia madre posa le chiavi sul tavolo e viene verso di me, che sono in cucina a preparare la cena. <<Ciao mamma.>> Mi abbraccia ed io ricambio la stretta dandole un bacio in testa. Com'è cambiata mia madre, quando ero piccolo e mi avvolgeva in un abbraccio mi sentivo al sicuro, ora invece sembra quasi che sia lei a cercare protezione e conforto nel mio. La stringo e mi sembra così strano vedere come si cambi crescendo, prima ero un ragazzino che le arrivava alla spalla, ora sono un uomo di ventiquattro anni che svetta su di lei di più di una testa.
Ceniamo e guardiamo un film insieme, sono indeciso se raccontare o meno a mia madre di Melanie, un po' vorrei tenere per me questa ragazza bionda che mi sta cambiando le giornate solamente viaggiando sul mio stesso treno, poi però ricordo a me stesso che a mia madre racconto sempre tutto e così glie lo dico. <<Mamma, ho conosciuto una ragazza.>> Lei sta osservando Brad Pitt in tv, nel film il curioso caso di Benjamin Button, ma alla mia affermazione si gira a guardarmi con un sorriso che fa lentamente capolino sulle labbra.
<< Dove l'ha conosciuta? Come si chiama?>>
<<Si chiama Melanie, è molto bella. Ha i capelli biondi e gli occhi azzurri più intensi che abbia mai visto. L'ho conosciuta sul treno per andare alla Journal News.>>
<<Siete già usciti insieme?>> Mi chiede lei, ormai ha completamente perso interesse verso il suo attore preferito in tv ed è concentrata su ciò che le sto raccontando.
<<No, ma ho intenzione di chiederglielo domani.>>
<<Allora devi far si che il vostro primo appuntamento sia memorabile.>>
Guardo mia madre e so già che inizierà a raccontarmi per la milionesima volta del suo primo appuntamento con papà ma non la interrompo, mi piace ascoltarla ogni volta.
Mia madre e mio padre si sono conosciuti al liceo, sono stati insieme da che mia madre ha memoria. Non esiste un solo ricordo del suo passato dove lui non sia presente. Ogni giorno lui la osservava studiare in biblioteca. Mamma leggeva molto, mio padre invece non leggeva affatto ma si recava lì solo per poterla guardare senza che lei se ne accorgesse. Solo che lei lo sapeva di essere osservata e così un giorno ha alzato gli occhi dal libro e gli ha sorriso. Mio padre allora ha raccolto il coraggio e ed è andato a parlarle. <<Esci con me.>> Le ha chiesto e poi ha ricambiato il sorriso, riportandole una ciocca ribelle dietro l'orecchio. E mia madre che era già cotta di lui e che in segreto era rimasta sempre sullo stesso libro da giorni perché non riusciva a concentrarsi su nient' altro che sulla sua presenza, ha accettato. <<Mi è bastato solo guardare i suoi occhi nocciola e le fossette che incorniciavano il suo sorriso perfetto, per accettare.>> Dice sempre lei e ogni volta con le mani, traccia sul mio sorriso la linea delle fossette. <<Sei identico a lui, sarebbe così fiero di vedere l'uomo che stai diventando... Ma ora basta malinconia. Dobbiamo organizzare il tuo appuntamento con questa ragazza.>> Dice tutta allegra, di un' allegria contagiosa che ti solletica l'anima.

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