Capitolo 21

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Mi sono trovato lì quando è successo. Mi trovavo nel suo letto d'ospedale quando lei se n'è andata via per sempre. I dottori e le infermiere erano stati così gentili da chiudere un'occhio e farmi rimanere anche di notte, oltre l'orario delle visite; sapevano bene che sarebbe stata questione di giorni o ore e perciò non hanno obiettato quando mi hanno visto rimanere.
Mi sono svegliato ed era ancora buio, ho alzato la testa per guardare Melanie che dormiva come al solito, con la testa appoggiata sul mio cuore e la mano sulla mia spalla ed ho capito immediatamente che m'aveva lasciato. La sua mano sinistra non si trovava più su di me, ma ricareva a penzoloni fuori dal letto. Subito sono scoppiato in un sighiozzo, e la vista mi si è appannata. Un rivolo di sangue giaceva incrostato vicino alla narice destra e una piccola macchia invece aveva sporcato la mia maglia. <<Melanie, amore mio.>> Ho detto piangendo, mi sono alzato sui gomiti e l'ho spostata meglio sul letto. Ho accarezzato il suo viso, se non fosse stato per il sangue avrei giurato stesse dormendo. Il volto era rosa e lei era ancora abbastanza calda da sembrare viva. << Ti amerò per sempre, te lo prometto.>> Ho sussurrato dandole un lieve bacio sulle labbra e poi un altro sulla fronte. Ho chiuso gli occhi e esitato qualche istante, perché sapevo che quella sarebbe stata l'ultima volta che avrei potuto farlo.
Quando ho chiamato gli infermieri di turno, hanno accertato che la morte era avvenuta da qualche ora. Sentirlo dire da loro è stato come renderlo reale. Ho sentito una voragine al centro tra petto e stomaco che si allargava, bruciava e si espandeva. Sono crollato definitivamente quando ho visto arrivare i signori Laurent, seguiti da Nick e mia madre. Vedere stampata sui loro volti l'espressione di dolore che dovevo avere anche io è stata la goccia che ha fatto traboccare il vaso. Mia madre se n'è  accorta ed è venuta subito verso di me e mi ha abbracciato.
<<Fa troppo male.>> Le ho detto in preda ai singhiozzi.
<<Perché è dovuto toccare proprio a lei?>> Nemmeno mamma ha avuto una risposta a questo.

Prolungo il mio permesso da lavoro di un' altra settimana. Non sono nelle condizioni di presentarmi in ufficio. Il solo pensiero di salire su quel treno e non trovarla più lì, nella nostra solita postazione, mi lacera dentro. Passo le giornate a casa da solo, mentre mamma è a lavoro, rimango nel letto a piangere tutto il giorno. Vorrei chiamare Nick, vorrei trovare la forza di consolarlo ma non ci riesco. Anche se so quello che starà passando in questo momento, non sono abbastanza forte da guardarlo e non rivedere in lui i gesti o i lineamenti della sorella.
Ogni notte il volto di Melanie, mi viene a trovare mentre dormo. Buffo com'è strano il cervello umano, quand'era viva non mi è mai capitato di sognarla ed ora che non c'è più la sogno ripetutamente. Mi manca talmente tanto che vorrei tirarla fuori dai miei sogni, ogni qual volta chiudo gli occhi la notte e la vedo apparire. È sempre bellissima come la prima volta che l'ho vista, con gli occhi intesi e vivi e il vestitino celeste a fiori. Ogni notte quando la sogno, mi sveglio in preda ai sighiozzi e mia madre viene nella mia stanza a controllare come sto e poi finisce per rimanere a dormire nell'altro letto della mia cameretta, lo fa sempre, non mi lascia mai solo di notte perché sa che è il momento peggiore. La notte non porta solo consiglio, la notte risveglia i pensieri e a chi a perso tanto non fa altro che ricordare ciò che non potrà più avere.

Il terzo giorno, apro il pc ed entro nella mia rubrica. Penso che se non esprimo immediatamente ciò che provo, potrei morire per l'oppressione che sento nel petto. Perciò mi faccio coraggio e scrivo tutto ciò che sento, in pensieri scostanti sottoforma di post sulla bacheca.

A: Vi ricordate quella ragazza che mi ha fatto riscoprire la serenità e mi ha fatto tornare un po' bambino? Be è morta, non c'é più. E tutto ciò che abbiamo vissuto ha smesso di esistere con lei, lei è morta e sono molto un po' anche io.

A: Come ci si abitua all'assenza di qualcuno? A non vedere più il suo sorriso? I suoi occhi? A non sentire più la sua voce? Come faccio a vivere senza i suoi consigli, i suoi abbracci le nostre risate...ditemelo voi perché io non lo so proprio.
A: La vedo davanti agli occhi con chiarezza la sua espressione felice, sento il dolce suono della sua risata e persino mi ritorna alla mente il profumo di shampo dei suoi capelli. È qui con me anche se non c'è veramente, e né ci sará mai più. "
A: Sento la sua mancanza come mi mancherebbe l'ossigeno se fossi a corto d'aria. La cosa peggiore è che ne avverto proprio il bisogno fisico. È terribile non averla più davanti a me in carne ossa, poterla toccare, abbracciare, vederla sorridere.

A: La verità è che mi manchi
ogni momento,
ogni secondo,
ogni minuto, 
ogni ora,
ogni giorno.

Quel giorno stesso mi arriva la chiamata dal parte della signora Laurent e mi comunica che l'indomani si sarebbe svolto il funerale, quando chiudo la chiamata mi preparo mentalmente per affrontare l'incubo del giorno dopo.

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