CAPITOLO 15

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"L'amore è spensieratezza, l'amore è condivisione. Amore è svegliarsi al mattino  con la sua testa sulla spalla e rimanere immobili per non svegliarla. L'amore è rimanere svegli fino a tardi, l'amore sono i suoi morsi sulle mie guance, il suo tocco delicato che mi fa formicolare la pelle. L'amore è la sua pelle bianca e delicata, il suono della sua risata. L'amore è quello che sento  quando parlo di te. A."
Finisco di scrivere il nuovo post per la mia rubrica e poi vado in pausa pranzo. Esco in veranda e ci trovo già Darren intento a fumarsi una sigaretta.
<<Dovresti smettere.>>
<<Si, dovrei.>>
<<Ma non lo fai mai.>>
<<Sono le cose che ami di più a distruggerti.>>
<<Non citare Hunger Games! Il fumo fa schifo, staresti meglio senza.>> Dico al mio amico che è un'accanito fumatore dall'età di quindici anni.
<<Non ce la faccio proprio, stare senza fumare per me è come chiederti di stare senza Melanie per più di due giorni. Ci moriresti amico, così come io non sopravviverei senza fumare.>>
<<Che paragone del cazzo.>> Gli dico dandoli uno spintone e tornando dentro. Ancora non lo sapevo che alla fine lui non avrebbe smesso mai di fumare ma che io senza Melanie avrei dovuto imparare a viverci.

<<Secondo me quella donna ha una figlia di nome Grace. È bionda e ha gli occhioni verdi come il padre.>> Dice Melanie indicando una donna che prende il sole poco distante da noi. Siamo seduti in spiaggia a sorseggiare un the al limone e come al solito ci divertiamo ad inventare le vite delle persone prese a caso tra la folla. <<Suo marito si chiama Simon, e si sono sposati l'anno scorso. Hanno fatto la luna di miele alle Hawaii e hanno avuto la bambina prima di sposarsi.>> Finisco io la storia della vita di quella donna sconosciuta, sdraiata a prendere il sole a due ombrelloni di distanza.
<< Anche io vorrei avere una bambina. Mi piacciono le femminucce, con i capelli lunghi e i loro vestitini colorati. Già mi ci vedo a giocare con le bambole insieme a nostra figlia.>>  Sentirla pronunciare " nostra figlia "   mi fa battere il cuore un po' più forte. << In futuro, quando avremo una bambina, avrà i tuoi meravigliosi occhioni azzurri...>> <<...E le tue stupende fossette.>> Dice lei alzandosi sui gomiti e baciandomi la guancia. <<...e le mie fossette.>> Dico sorridendo.

Guardo l'ora e noto che sono le 6.pm, abbiamo una cena a casa sua questa sera e rischiamo di fare tardi. C'eravamo addormentati sotto l'ombrellone cullati dalla brezza fresca del mare. <<Melanie, amore, sveglia. Dobbiamo andare.>> Quando la guardo noto che sta perdendo del sangue dal naso. Lei si sveglia e con le mani strette a pugno si strofina gli occhi. <<Tieni, Mel, ti esce del sangue dal naso.>> Dico porgendole un fazzoletto. <<Sarà per il troppo caldo.>> Dice lei tamponandosi il naso. Dopo una decina di minuti il flusso di ferma, così prendiamo tutta la nostra roba e torniamo a casa.

La signora Laurent è stata così carina da invitare anche mia madre per cena. Sapeva che altrimenti sarebbe stata da sola e perciò passiamo a prendere lei prima di andare a casa di Melanie.
Ceniamo tutti insieme, e poi io Melanie e Nicholas giochiamo alla PlayStation con il Vr che ci fa letteralmente entrare nel gioco con la realtà virtuale. Ci immergiamo nella acque del Pacifico ricolme di squali e affrontiamo missioni su montagne innevate e altre avventure. Verso le 10.pm, Melanie finisce il suo giro, si toglie il Vr e noto che sta perdendo nuovamente del sangue dal naso. Se ne accorge anche lei perché si tocca il naso con la mano e corre subito in cucina a prendere un fazzoletto.
<< Non è che hai preso un'insolazione oggi? Siamo stati troppo tempo in acqua forse?>> Dico leggermente preoccupato, osservandola tamponarsi il naso con il fazzoletto bianco che man mano diventa rosso.
<<No, sto bene, avrei la febbre sennò. Invece sono solo stanca. Non gioco più, se vuoi continua con Nick, io starò a guardarvi sul divano.>>
<<Hey sei sicura di stare bene? Mi stai facendo preoccupare.>> Dico accarezzandole il volto e baciandola sulla fronte.
<<Si sto bene Aaron, non preoccuparti. Il mare stanca, domani starò meglio. Va a giocare.>>
<<A dire la verità, dovremmo andare, tesoro domani attacco presto, rischio di non svegliarmi in tempo per andare a lavoro.>> Mamma fa ingresso in salotto, con già la borsa sotto braccio.
<<Va bene mamma, d'accordo, adesso andiamo.>>
<<Vado a salutare i signori Laurent e poi ti aspetto in macchina. Ciao, Melanie, ciao Nicholas ci vediamo.>> Dice mia madre scomparendo poi in cucina. Nel frattempo il sangue ha smesso di scorrere e Melanie ha buttato via il fazzoletto. Mi avvicino e le afferro delicatamente le mani. <<Ci vediamo domani, ti amo tantissimo.>>
<<A domani, ti amo da morire anche io.>> Dico baciandola intensamente.
<<Ciao, Nick, ci sentiamo domani.>> Dico a suo fratello alle prese con i giochi della PlayStation.
<<A domani Bró.>>  Lancio un'ultima occhiata alla mia ragazza e poi esco diretto alla macchina dove mia madre mi aspetta seduta sul sedie del passeggero.

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