21. I doni

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- Io non verrò. Lo sai questo?

La guardo con rassegnazione:

- Lo immaginavo.
Perché non puoi venire?
Sarebbe divertente!

Ci sorridiamo, sapendo già che questo discorso è inutile.

- Io devo stare qui, è questo il mio posto.
Ho dei compiti, delle mansioni da svolgere. Non posso mica abbandonare tutto e partire!

Mi porto una mano al mento, facendomi spuntare una fintissima espressione pensierosa in volto.

- Beh, qualcuno in questa stanza l'ha fatto. Oh ma guarda, ci siamo solo io e tu qui dentro! Devo essere proprio io.

Ridacchiamo per poi abbracciarci.

- Mi mancherai perfezione.

- Anche tu piccola umana. Non vedo l'ora di vederti tornare con le tue stranezze.

Ci distacchiamo ed io la guardo pensierosa:

- E Boromir? Come farai con lui?

- Tornerà anche lui, ne sono certa. Abbiamo già deciso che al suo ritorno ci uniremo.

È veramente contenta mentre dice ciò, anche se tenta inutilmente di nascondere l'euforia.

Spero davvero che torneremo tutti vivi e vegeti.

Alle sue ultime parole però, qualcosa nella mia testa mi dice che non andrà così.

Sarà il mio solito pessimismo.

Le barche galleggiano.
Io studio il mio riflesso nell'acqua cristallina.

Avrei voluto remare anche io ma non me l'hanno permesso.
Quindi, da un po' di tempo a questa parte, facevo quello che adoravo : osservavo.

Non so se gli addii mi piacciano o meno. Forse preferisco che le cose accadano senza una fine ben definita, cosicché non sappia quando iniziare a soffrire.

Penso ciò mentre la barca si allontana dalla sponda che ospita la mia amica.
Lì, in piedi se ne sta, ad osservarci scivolare via.

- Buon viaggio mia giovane, sta attenta e cogli sempre le giuste decisioni.
Convinta che lo farai, attendo il tuo ritorno.

Non riuscirò mai ad abituarmi alla voce della dama nella mia testa: rilassante ed inquietante allo stesso modo.

Sorrido, non avendo ancora ben capito come risponderle, tento di pensare
"Grazie, tornerò".

Sperando abbia recapitato il messaggio, mi rimetto ad osservarmi attraverso l'acqua.

Una voce dalla barca affianco la mia:

- Sta tranquilla, la rivedrai una volta compiuta la missione.

- Lo so Aragorn, lo so.

Beh, a lui non devono essere arrivati messaggi telematici, visto che suppone io stia pensando ad Asdel.

Io comunque l'avevo vista: la vera lei.
La vera dama.
La notte scorsa.

Non riuscivo a prendere sonno, mi ero così alzata per una passeggiata nei meandri di quel luccicante posto.
La dama della luce, che nome appropriato.

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