22. Il ciondolo

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Ore di silenzio.
Solo i rumori della natura che ci circondava: gli uccellini, l'acqua mossa dai remi.

Vi siete mai fermati ad ascoltare il cinguettio degli uccellini al termine di una tempesta?
Perché è proprio quando la pioggia smette di abbattersi al suolo, che i loro canti sembrano i più gioiosi di sempre.

In questa realtà sembrano sempre così, come se dicessero spensieratamente ciò che vogliono,
come se dessero ogni giorno il massimo, come se vivessero ogni giorno felicemente.

A sentirli, sembra quasi che stiano spronando anche noi a fare lo stesso.

Magari potessimo!

Fatto sta che non ho spiccicato parola per troppo tempo, non ci sono abituata.
Legolas invece sembrava a proprio agio, solo un paio di volte ci siamo sorrisi sentendo Merry e Pipino cantare, per essere poi rimproverati da Aragorn.

Anche io sussurravo, di tanto in tanto, qualche motivetto.
Se c'è una cosa che mi manca, è la musica. Mi manca da morire.

Attracchiamo sulla sponda di una terra sconosciuta.

Aragorn dice che dovremo aspettare l'oscurità per poter attraversare il fiume.
Sistemiamo qualche telo sul terreno, ai margini della foresta che si presenta di fronte a noi.

Sono seduta ad osservare il fiume,
la schiena appoggiata ad un tronco,
la testa che vaga per aggrovigliati pensieri.

- Mia dama, devo darti questo, lo avevi dimenticato in camera.
Sai, quando sono andato a fare la ronda di controllo...io, ecco pensavo lo volessi.

Sussulto per lo spavento, ma quanto è silenzioso?

Quello che mi sta porgendo, è un bellissimo ciondolo.
Incastonatevi nell'ambra, vi è il fiore che lui stesso mi ha regalato.

- Ecco dov'era finito il fiore, lo cercavo disperatamente ieri!

Ammiro poi il ciondolo:

- È stupendo Legolas, grazie davvero.
Perché mi hai fatto ciò?

- Sapevo che ti sarebbe stato d'incanto.

Detto ciò mi fa alzare e girare.

Dandogli la schiena, sento le sue mani che scostano i miei capelli dal collo.

Gli porgo il ciondolo di modo che possa legarlo.

Un brivido mi percorre al suo tocco, lui deve essersene accorto perché lo sento sorridere.

Avvicina poi le sue labbra al mio orecchio:

- Visto? Avevo ragione. Girati.

Ci guardiamo negli occhi, lui nemmeno per un attimo osserva il ciondolo, però lo stesso mi dice:

- Ti sta benissimo.

Gli sorrido per poi scuotere la testa imbarazzata. Abbasso il capo leggermente, visto che sento di star arrossendo.

Lui mi alza il capo con le dita sotto il mento.
Mi guarda leggermente accigliato per poi sorridere compiaciuto.

Interrompe il contatto come se avesse avuto un'illuminazione, per andare da Aragorn.

Lo sento dire che non possiamo restare qui, che ha avvertito qualcosa.

Poi tutti ci giriamo quando sentiamo Sam chiedere:

- Dov'è Frodo?

La preoccupazione fa capolino sui volti di Legolas ed Aragorn.

Anche gli altri sono sconcertati ma non quanto quei due. Loro, come me, hanno notato che anche Boromir manca all'appello.

Corro più veloce che posso.
Tra quest'infinita radura è difficile orientarsi, cerco di seguire le orme sul terreno.
Ci siamo divisi, non credo di essere così esperta da starmene tutta sola per la foresta, sono un incosciente.

Sento delle grida, è Boromir!

Corro nella direzione della voce... eccolo lì!

- STA FERMO E LASCIALO ANDARE!

Boromir gira il volto verso di me:

- Va via ragazzina, sparisci!

In altro momento, la durezza delle sue parole mi avrebbe ferita ma so che è l'anello ad accecarlo.

- ASCOLTAMI, TU MORIRAI SE NON TI RIDESTI, IO LO SO.

Mi avvicino a loro con tutta la sicurezza che posso mostrare.
In realtà, nonostante stia tendendo l'arco di fronte a me, non sono per niente sicura.
Non riuscirei a colpire il mio amico se mi attaccasse.

- ORA HAI ANCHE I POTERI DI VEGGENZA?
NON TI BASTA ESSERE PIOMBATA QUI DAL NULLA E AVER RINCITRULLITO PRATICAMENTE TUTTA LA COMPAGNIA?

- Non ho nessun potere e lo sai. Ricordi quando la prima volta sapevo già chi foste?
Io non ricordo cosa accadrà ma so che per te finirà oggi se non mi ascolti.
Io sono qui apposta, per cambiare le cose.

Lui, girandosi verso Frodo, che stava ormai sotto il suo peso cercando invano di liberarsi, non accenna a voler darmi retta.
Guarda invece famelico il collo di Frodo, dove dovrebbe stare l'anello.

- Te ne prego Boromir, non costringermi a farti del male.

Dico ciò con le lacrime agli occhi.

- Fallo per il tuo popolo, per tuo padre...

Non so cosa dire lui, che sta cercando di strappare l'anello dalle mani di Frodo.

- FALLO PER ASDEL BOROMIR, FALLO PER LEI.

E siccome l'amore vince sempre, improvvisamente si gira verso di me, come appena destato da un brutto sogno.

Frodo coglie al balzo l'occasione per liberarsi e cominciare a scappare.

Dopo un paio di secondi Boromir urla disperatamente:

- FRODO TI PREGO, PERDONAMI!

Nessuna risposta, solo le spalle dell'hobbit che stanno scomparendo.

- FRODO, TI PREGO!

Frodo a quel punto si gira verso di noi.
Io, inginocchiata accanto a Boromir, gli stringo la mano per fargli forza.

- SO CHE NON È TUA LA COLPA, TI PERDONO AMICO MIO.

Detto questo svanisce ai nostri occhi.

Boromir si alza in piedi ed iniziamo a correre sentendo un rumore alquanto spiacevole: orchi.











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