10. L'argenteo fiore

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- Per?

- Sono andato per prendere un dono per questa sera, per te.

Lo guardo accigliata, ma che va dicendo che nemmeno mi ha inviata?

- Lascia che ti spieghi

Dicendo questo, da dietro la schiena prende un fiore, un magnifico fiore argenteo.
È lo stesso tipo di fiore che ho visto proprio appena "arrivata" qui.
Lo osservo: sembra che la pioggia non lo scalfisca, non riesca a rovinare tale bellezza. I petali rimangono lì, al proprio posto, come fosse un fiore di metallo.

Me lo porge.

- Io non ho parole, grazie.

- Vedi, mentre tornavo mi sono imbattuto in un branco di orchi, per questo ho tardato, si avvicinano ai confini e ciò è molto insolito.
Veronica, io volevo invitarti ad essere la mia dama per questa sera, mi spiace di non essere arrivato in tempo. So che anche tu lo volevi.

Sorrido intenerita dalla sua faccia sconsolata.

- Punto primo, chi ti credi di essere eh? "So che anche tu lo volevi" , è arrivato il primo modello di ******

Dicendo ciò, gesticolo teatralmente per fargli capire che sto scherzando, fortunatamente lui lo capisce e sorride.

- Punto secondo: invitami adesso.

Mi guarda, sorridendo quasi impercettibilmente per poi scuotere il capo sorridendo molto di più. Torna poi a guardarmi dritta negli occhi dicendo:

- Signorina Veronica...

- Ah, già partiamo male.

Sorride vedendo il mio sguardo di rimprovero.

- Veronica, mi concederesti l'onore di passare il resto della serata come mia dama?

- Ma certo che te lo concedo!

Dicendo questo, non so da dove mi viene la geniale idea di abbracciarlo, di scatto. Sono fatta così!
Mi distacco subito imbarazzata fino al midollo, lui mi guarda e io ho come l'impressione che stia per alzarsi e correre il più lontano possibile da me.

- Insolito direi, nella tua realtà vi scambiate sempre queste effusioni così... Accentuate? Sai, qua tra uomo e donna solitamente non è così.

Io mi metto a ridere per la faccia buffa che ha, rimanendo però sempre imbarazzata, faccio due passi indietro.

- Dipende dalle situazioni e dalle persone, scusami comunque.

Mi prende la mano riavvicinandomi a lui.

- Mi ha fatto piacere, sto imparando a capirti. Quello che ho detto la scorsa volta non è totalmente vero: sei limpida ma al contempo complicata e vera.

Gli sorrido per poi avvicinare le labbra al suo orecchio.

- Ti ringrazio molto, dovrei essere più profonda ma l'unica cosa che mi viene in mente ora è: che ne dici di entrare prima che io diventi un cubetto di ghiaccio tutto infreddolito?

Ridiamo per poi finalmente rientrare con una corsetta.
Tengo stretto il suo bellissimo fiore.
Penso di essere quasi sicura di aver percepito un brivido mentre gli sussurravo al lobo, deve essere stato il freddo...
Mi ritengo lo stesso insensatamente soddisfatta.

Abbiamo un lampo di genio e non rientriamo dalla porta principale, vedendoci così chissà che commenti sorgerebbero!

Andiamo verso le stanze da bagno degli ospiti, ove si trova anche quella di cui io usufruisco.

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