3. La foresta e la ragazza seminuda

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Ho gli occhi nuovamente sbarrati, sembra così reale come sogno. Lentamente allungo una mano verso il braccio opposto e mi do un pizzicotto provocandomi un leggero dolore, le cose sono due: o questo espediente non funziona o non sto dormendo.

Il Signore mi guarda con un sorriso comprensivo.

- Signorina, capisco il tuo disorientamento, se vuoi seguirmi avrò cura di spiegarti tutto ciò che devi sapere. Presto avrai le tue risposte, te lo prometto.

E dicendo ciò mi da le spalle iniziando a camminare. Io senza timore lo seguo, ha ragione, sono disorientata ma non sento più la paura di prima.

Non si gira nemmeno una volta e dopo un breve tratto sento l'approssimarsi di un basso vociare.

- Signori miei giù le armi, date il benvenuto alla signorina Veronica, d'ora in poi sarà nostra compagna.

Ciò che mi si para davanti mi lascia senza fiato, la compagnia dell'anello, ognuno con un arma puntata nella nostra direzione.

Quello che riconosco come Boromir, dopo interminabili minuti di silenzio, finalmente o non, parla:

- Parti alla ricerca di una bacca che a detta tua cresce solo qui e torni con una... ragazzina mezza nuda?

Abbassa la spada, seguito da tutti gli altri.

- Taci sciocco, avvicinatevi tutti al fuoco, abbiamo molto di cui discutere questa sera.

Nel frattempo era giunta già sera?
Molti occhi puntati su di me, effettivamente sembro un po' ridicola con questo corpetto e questi pantaloncini sportivi, rispetto a ciò che loro indossano.

Deve essere davvero scioccante come situazione per loro, vedo quello che ho riconosciuto come Aragorn strabuzzare gli occhi, la stessa espressione l'hanno più o meno tutti, il bellissimo elfo Legolas ha addirittura voltato il viso.

Gandalf da una sacca estrae un mantello e me lo porge, invitandomi a coprirmi.

Parla Aragorn:

- Galdalf, chi é costei?

L'anziano prende un profondo respiro per poi iniziare a guardare in alto, come in cerca di qualcosa. Tutti finalmente mi staccano gli occhi di dosso per volgerli a lui.
La tensione cresce dentro di me, ho bisogno di quelle risposte ma lui sembra essersi dimenticato ciò che deve dire.
Sto per innervosirmi sul serio quando inizia a parlare.

- Un po' di tempo fa, non saprei dire quando di preciso, una profezia giunse alle mie orecchie da fonti che devono rimanere un segreto.
Una giovine, da un' altra dimensione sarebbe giunta per dare ausilio nella distruzione dell' unico anello e contemporaneamente congiungersi alla terra che le spetta.
C'è stato un, per così dire, simpatico giochetto commesso dal fato, che ha quindi dato vita a questa ragazza in una realtà lontana ed ora, compiuti diciotto anni d'età, la giovane può finalmente fare visita nella nostra di realtà.

Girandosi verso di me, Gandalf mi sorride:
- Non ti spaventare dunque se alcune cose ti sembreranno familiari o se adempirai con facilità a compiti che non avevi mai compiuto prima.
So che sulla Terra, pianeta da dove lei proviene miei cari signori, questa è la fantasia di un uomo trascritta su carta ma posso ben dirti che la realtà da cui provieni potrebbe essere la fantasia di un hobbit trascritta su pergamena.
È così che tutto si forma, dalle menti più brillanti nascono nuovi mondi e tu probabilmente eri l'incontro tra due diverse idee di due diverse creature di due diverse realtà.

Riesci a comprendere mia cara?

Una mole esorbitante di informazioni.
Il mal di testa successivo al luccichio che ancora non mi era passato, sta anzi aumentando. Quel mantello aveva spazzato via il freddo ma il tremore non sembrava volersi arrestare.
Guardo gli occhi dello stregone che pazientemente attende una mia risposta.

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