Feelings And Promises

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Kuroo.

"Perché tu sei la persona più bella che io abbia mai conosciuto".
Non riesco a rispondere che Kenma è già crollato.
La mia espressione è indescrivibile.
Probabilmente può essere paragonata a quando ho visto per la prima volta la veloce dei primini del Karasuno.

Ma sono due situazioni differenti, accidenti.

Sento un leggero calore espandersi sulle guance ed il battito aumentare costantemente.
Inizio a farmi da ventaglio con la mano, ma non cambia nulla.
Guardo il viso di Kenma, per poi toccargli la fronte, notando che, fortunatamente, la temperatura non è più calda come prima.
Il suo viso è rilassato, sembra leggero e pacato. Le sue labbra sono leggermente aperte mentre il suo petto si alza e si abbassa.
Delle ciocche cadono sul suo viso, rendendolo più innocente.
Kozume è proprio un bel ragazzo.
Se non fosse per le sue continue insicurezze, farebbe molta più amicizia e le sue paranoie non lo porterebbero a star male.
In qualche modo so di questa sua insicurezza, essendo suo amico sin da piccolo. La paura di dire qualcosa di sbagliato lo porta a silenziare, ancora di più, la sua timida voce. So che ci rimane male quando gli altri lo giudicano subito, per questo si isola.
In poche parole, il suo metodo per correre via da questa sua apprensione è rendersi invisibile.
In effetti, la prima cosa che mi confessó dopo essersi tinto i capelli fu che decise di cambiare dopo un commento di Yamamoto, in cui gli diceva che il nero risaltava molto con il suo incarnato e con i suoi occhi e che, quindi, tendeva ad essere notato e paragonato ad un mostro.
Rompo il silenzio. "Sai gattino, se non fossi così selettivo sapresti che in giro c'è gente che ci tiene e che ci terrà sempre a te... Voglio che tu sia più spensierato e con più autostima. Perché, anche tu, sei la persona più bella che io abbia mai conosciuto".
Mi avvicino al suo viso e accarezzo la sua guancia facendo dei giri circolari con il pollice. Si lascia 'coccolare' un pó, fino a quando decido di andare via.
Cerco un pezzo di carta e scrivo qualcosa per rassicurarlo della mia assenza in caso si iniziasse a svegliare più in là nel tempo.
"Riposa bene kenma". Dico a bassa voce, dolcemente.
Uscito dalla stanza, appoggio la schiena sulla porta.

Sembra proprio che Kenma abbia il potere di rendermi confuso.
E se...
No no, nulla.

Agito la testa per scacciare il pensiero, tuttavia questa riflessione persiste nella mia mente.
Decido di incamminarmi, di nuovo, verso la palestra.
Un rumore prende la mia attenzione e con prudenza ritorno nella camerata, dove si trova Kenma. Lo vedo ancora dormiente, il che inizia a darmi qualche dubbio su quale possa essere stata la fonte del suono.
Mi avvicino di più all'alzatore e con la mano sposto il tessuto del futon.

Sempre il solito!

"KENMA!" Urlo facendolo spaventare un pó. "Non urlare Kuro, la tua voce è udibile anche se parli piano". Mi risponde non curante.
"Mai possibile che io debba sempre vederti con quel coso in mano! Anche quando stai male...". Dico disperato mentre indico la console che Kenma tiene nascosta sotto le coperte.
"Ei! stai male e devi riposarti. Non ti puoi permettere di peggiorare le tue condizioni. Anche se adesso ti senti meglio, dopo potresti star male il doppio! Lo capisci?". Domando mettendomi una mano sulla fronte.
In cambio ottengo solo il silenzio.
Se non capisce con le buone, dovrò farlo ragionare con le cattive.
Mi avvicinò di più al suo futon e, con agilità, rubo la psp nascosta.
" Ridammela". Prova a riprenderla ma fallisce miseramente.
Per rendere le cose più interessanti scambio il gioco da una mano all'altra. Io sono seduto sulle mie ginocchia, mentre Kenma è in quadrupedia.
"Kuro smettila, la rivoglio indietro!". Continua a piagnucolare non curando la mia figura ma focalizzandosi solo sulla sua console.
Il gioco continua fino a quando Kenma viene attaccato da un giramento di testa improvviso. Questo lo porta a sedersi e a tenersi la testa con le mani.
" Ecco perché non voglio che tu utilizzi questi cosi tecnologici. Per piacere Kenma, riposati e stai tranquillo. Questa te la prendo io, appena starai bene te la darò di nuovo. Ti va bene?". Domando cercando di trovare un compromesso.
I suoi occhi sono fissi per terra e contemporaneamente accenna con il capo. Porto il videogioco nella mia borsa, per poi porre quest'ultima nell'armadio. Torno vicino a Kozume.
" Pensavo ti fossi addormentato". Interrompo il momento di silenzio creatosi.
"Mi sono addormentato, è vero. Ma poi quando te ne sei andato ho sentito come un vuoto e mi sono svegliato". Continua poi "Pensavo te ne fossi già andato da un pezzo Kuro".
"E dillo che senza di me sei perso". Ridacchio prendendolo in giro. "Non ho mai detto il contrario". Dice serio.
Lo guardo attentamente e assottiglio gli occhi.

Kenma...

ᴍᴏʀᴀʟ ᴏꜰ ᴛʜᴇ ꜱᴛᴏʀʏ |𝗸𝘂𝗿𝗼𝗸𝗲𝗻|Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora