13. COSTI E RISCHI

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MATT

'Lo senti questo profumo, cuginetto?' Chiesi a Junior che si era appena svegliato. Un odorino delizioso si era impossessato della mia casa e non proveniva affatto dalla mia cucina.

'Quella cosa antipatica deve aver preparato qualche altro dolcetto insapore...' Mormorò sbadigliando. Quindi proveniva dalle vicine?

'Avevi detto che i pancakes erano deliziosi...' Alzai un sopracciglio.

'Io? Te lo sei sognato. Che c'è per colazione?' Chiese.

'Fette biscottate e marmellata di albicocche.' Lo informai. Lui fece un ghigno disgustato.

'Va a vedere quelle due cos'hanno preparato e portalo qua. Qualsiasi cosa sia. Ho fame e ho bisogno di qualcosa di buono.' Ordinò.

'Perché non ci vai tu?' Sorrisi malizioso.

'Credi che testa riccia mi farebbe entrare o mi offrirebbe qualcosa di sua volontà?'

'Hai ragione. Vado a controllare io.' Lo informai uscendo di casa e notando che non avevo indossato la maglia. Beh, pazienza. La dottoressina avrà qualcosa di interessante da guardare...

Bussai il loro campanello e dei passi si avvicinarono alla porta.

'Se sei tu, coso, preparati che ho la mazza pronta!' La voce che non aveva l'accento calabrese, ma lombardo, aveva un tono minaccioso.

Non ebbi tempo di pensarci che la porta di aprì e mi ritrovai faccia a faccia con una mazza di scopa pronta a colpirmi.

'Ti faccio vedere io-'

'Ehi, ehi, ehi! Aspetta, sono io!' Gridai prima che venissi colpito in fronte da quell'oggetto di morte.

La mazza si fermò a mezz'aria e la riccioletta apparve con un espressione strana sul viso, prima che il suo sguardo scese più giù fino a notare il mio dorso nudo con tutti gli addominali scolpiti alla perfezione.

'Ti piace ciò che vedi, bambolina?' Le chiesi malizioso. Lei ritornò a guardarmi negli occhi.

'Un gran bel fisico, Valente. Complimenti. Ora che vuoi? E ti conviene rispondere presto prima che la mia colazione si raffreddi.'

'Avete per caso preparato qualcosa di-'

'Aminaaaaa! I brownies si raffreddano!' E la voce della mia Giuliana si sentì forte e chiara.

'Arrivo! Il tempo di far fuori il tizio qui che ha dimenticato di indossare una maglietta!' Mi venne da ridere.

E dei passi si avvicinarono alla porta.

'Ma cosa- Matt?' Chiese la bella visione una volta arrivata.

'Senti, mantieni questa mazza e usala nel caso ti servisse. Io vado a mangiare il mio brownie.' La riccioletta lasciò la mazza nelle mani di Giuliana che rimase a fissare tutta la mia gloria a bocca aperta.

'Quando hai finito di fissarmi, me lo dici, Giuliana...' Sorrisi divertito.

'Eh?! No, non ti stavo fissando! Ti sembra il modo di presentarti alle porte altrui?!' Fece finta di alterarsi.

'Scusami, Giuliana. Non lo farò più.' Mi misi una mano al petto cercando di non ridere alla sua faccia rossa come un peperone.

'Ora che vuoi?' Chiese voltando lo sguardo.

'Non ho potuto fare a meno che sentire questo buon profumino e mi stavo chiedendo cosa fosse...' Le spiegai. Lei roteò gli occhi.

'Sono dei brownies, e dalla tua espressione deduco che hai bisogno della colazione.' A quelle parole le donai un sorriso innocente e smagliante. Lei roteò ancora gli occhi.

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