32. VEDUTA, PROFUMO E LUCE

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MATT

Svegliarsi la mattina e ritrovarsi la donna più bella del mondo tra le braccia non aveva prezzo. Come ci eravamo intorcigliati in quel modo? Eppure il suo viso era rilassato e dormiva beatamente tenendosi stretta a me. Quanto vorrei restare così per sempre...

Piano senza svegliarla le accarezzai il viso con la punta delle mie dita e le spostai una ciocca di capelli che stava un po' troppo fuori posto. Com'era bella. Non avrei mai smesso di accarezzarla e guardarla. E poi profumava. I suoi capelli profumavano di qualcosa di buono. Le piazzai un bel bacio sulla testa e la strinsi ancora di più a me. Era la prima donna con cui non provavo quel freddo desiderio sessuale, ma con cui avrei voluto provare ad andarci piano. La desideravo senza ombra di dubbio, ma desideravo farci l'amore, provare sensazioni nuove, diverse, vere. E poi tenerla così non aveva prezzo.

La vidi muovere le palpebre in fase di risveglio e sorrisi. Fece alcuni buffi versi dandosi una stiracchiata per poi capire che forse non era nel suo letto e, soprattutto, che non era da sola. I suoi occhi infatti si sgranarono piombandosi sul mio petto e risalendo man mano più su fino ad incontrare i miei occhi. Rimase a fissarmi per qualche attimo prima di parlare con quella vocina roca di prima mattina. Mi veniva da ridere, ma trattenni l'impulso facendole un occhiolino.

'Che ci faccio qui?'

'Buongiorno anche a te, principessa...' La vidi arrossire di poco e abbassare lo sguardo. Le sue braccia ancora attorno a me.

'B-buongiorno... ho ancora i pensieri confusi... mmh!' E poggiò la testa sul mio petto stringendosi a me. La avvolsi con le mie possenti braccia.

'È bello averti qui...' Le dissi sincero.

'Bello e... sbagliato. Ma soprattutto bello...' Sussurrò lei crogiolandosi. 'Sei una trappola mortale, Matt Valente...' Feci una risatina.

'Ed è strano come tu non sia ancora scappata...'

'Il tempo di risvegliare la mia mente che è ancora annebbiata... e poi si sta così bene...' Si strinse ancora di più. Il problema era un altro però. Io ero pur sempre un uomo, e averla tra le mie braccia così stretta a me con tutte le sue curve al punto giusto non mi era indifferente. Infatti iniziai a sentire un impulso molto forte in quella zona del corpo. Maledizione.

'Se fossi mia non usciresti più da questo letto quest'oggi...' Pensai ad alta voce.

'Mmh... anche se ho la vocina da Titti?' Scoppiai a ridere divertito.

'Soprattutto, principessa.'

'E cosa faremmo in un letto tutto il gior- Oh...' Sgranò gli occhi alla realizzazione e le sue guance andarono a fuoco.

'Vedo che hai intuito... quindi se ora non ci alziamo da qui...'

Lei si staccò da me mettendosi a sedere.

'Ringrazia che sei impegnato con un'altra, seppur in modo strano, perché credo che anch'io non ti avrei lasciato andare quest'oggi...' La sentii sussurrare. Mi misi a sedere allo stesso modo quasi sconvolto dalle sue parole. Le girai il viso per guardarla negli occhi e la vidi leggermente imbarazzata.

'A volte non ti capisco, Giuliana... sembra che tu non mi voglia, e poi mi spiazzi dicendo queste cose...' Sussurrai a mia volta.

'Non si tratta di non volerti, Matt. Si tratta di non poterti avere...' Abbassò lo sguardo stringendo i pugni. Osservai ogni singolo suo movimento.

'Vorrei tanto baciarti...' Le feci sapere, e lei incollò di nuovo gli occhi ai miei per poi guardare le mie labbra.

Infine scosse la testa alzandosi dal letto.

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