16. GENTILUOMO

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GIULIANA

Quella domenica la passai in compagnia di alcune amiche. Ci divertimmo un mondo, proprio come ai vecchi tempi, e ci ripromettemmo di passare un'altra giornata così il più presto possibile.

Quando tornai a casa trovai una scena alquanto pietosa, ossia Amina seduta al centro del divano con Junior e un altro ragazzo (che seppi poi essere il famoso Thomas) accanto a lei, intenti a guardare una serie tv, Junior ormai addormentato. Non avevo capito bene come si fossero trovati a stare tutti e tre insieme, ma, dopo che fui arrivata, andarono via, anche se svegliare Junior fu come svegliare la bella addormentata nel bosco. Il dolce Thomas andò via, e Amina riuscì a risvegliare il poverello con un bel bicchiere d'acqua in faccia. Dovetti spostare un'Amina ormai in lacrime dalle risate dalle sue grinfie prima che potesse strangolarla.

Andai a dormire ancora più confusa quando Amina non seppe spiegarmi precisamente gli eventi della giornata ancora intenta a ridere dell'espressione scioccata di Junior.

I giorni successivi passarono in maniera del tutto tranquilla, sia a lavoro che con la situazione Valente/Watson. Matt non mi aveva fatto sapere altro al riguardo e, siccome aspettavo notizie da lui, non potevo andare avanti col mio piano per aiutarlo. La sua idea non era male, anzi, probabilmente era la via più facile per uscire da quella situazione, ma qualcosa mi diceva che non era quella giusta. Perciò, quando arrivò il giovedì e, quindi, il giorno in cui sarei dovuta andare dagli avvocati Watson per una pratica da svolgere per un giovane paziente, decisi di avvisare Matt.

Erano le sette e mezza del mattino quando decisi di bussare alla sua porta e parlargli prima che andasse a lavoro. Solo che la porta fu aperta da un Junior alquanto assonnato. Quando mi vide fece un grugnito infastidito.

'Che cavolo vuoi a quest'ora del mattino?' Chiese con voce roca e strofinandosi una mano sul viso.

'Buongiorno anche a te, Junior! C'è tuo cugino?' Gli chiesi ignorando il suo tono poco cortese.

'Hai deciso finalmente di dargliela?' Alzò un sopracciglio.

'Junior, fatti spiegare una cosuccia da zia Giuliana...' Mi avvicinai a lui e fui tentata di dargli una testata per avermi dato della facile. 'Io e la mia coinquilina, nonché amica, non siamo quel tipo di ragazze lì a cui siete abituati voi. Quindi, prendi l'acqua ossigentata, lava bene bene la bocca, e poi vieni a parlarmi. Ora... tuo cugino?' Gli intimai con quanta più pericolosità potessi mettere nel mio tono di voce alla Titti.

'Voi siete due squilibrate...' Mormorò per poi rientrare e chiamare suo cugino. 'Matt! C'è la calabresina alla porta! Attento che morde!' Roteai gli occhi.

Matt venne fuori ovviamente a dorso nudo, era diventata ormai la normalità, e con un sorriso smagliante. Poteva essere più bello e perfetto di così?

'Giuliana... è successo qualcosa?' Mi chiese una volta alla porta. 'Vuoi entrare?'

'No, devo prepararmi in realtà. Ero venuta a dirti che questo pomeriggio andrò dai Watson per una pratica e tu non mi hai fatto sapere altro riguardo a quella questione...' Gli spiegai pacata.

'Sono confuso sul da farsi... credi che dovremmo rimanere col nostro piano iniziale? Perché avevo pensato che se dessi le mie dimissioni Ana potrebbe sempre minacciarmi con quelle foto...' Disse.

'Se vuoi posso ancora pensare a qualcosa se mi dai il permesso di agire...'

'Basta che non ti metti nei guai, Giuliana. La tua sicurezza prima di tutto. E Ana non dovrà mai sapere della connessione tra me e te.' Mi avvisò preoccupato.

'A questo riguardo ti consiglierei di avvisarmi quando hai la tua fidanzata a cena per evitare che possa incontrarmi. E fate meno rumore quando state insieme. Tua sorella era scioccata nel sentire determinati... rumori sabato scorso quando era venuta per salutarti.'

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