23. "AGLI UNICORNI"

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MATT

Fummo costretti a prendere il passaggio dal Dottor Ferraris visto che eravamo rimasti letteralmente a piedi. La serata era andata magnificamente e negli occhi di Giuliana avevo visto la gioia di trovarsi in un posto magico come quello. Ero consapevole che avevamo vissuto dei momenti speciali, come ero anche consapevole del fatto che tutto sarebbe tornato alla normalità una volta a casa. La realtà delle cose era che non avrei mai potuto fare un passo in più con lei essendo legato ad Ana. Giuliana non avrebbe mai accettato di essere qualcosa di più a quelle condizioni e anche io non lo volevo. Lei era una giovane donna da amare incondizionatamente ed unicamente, ed io non potevo darle quello al momento. Ma non volevo neppure rischiare di vederla tra le braccia di qualcun altro, ad esempio quel dottorino che tanto insisteva a starle dietro. Aveva il fascino da uomo maturo ed era un uomo di successo e se avesse voluto Giuliana sarebbe stata sua in un batter d'occhio. Mi sentivo legato mani e piedi da quella donna a cui mi ero stupidamente unito. Ed ora ero seduto sul sediolino posteriore della macchina di Ferraris, accanto a me accomodato l'unicorno gigante che ero riuscito a vincere per Giuliana. Lei era seduta accanto al suo superiore.

Tutto il ritorno in auto era stato quasi completamente silenzioso, a parte qualche occhiata fiera che lui le dava di tanto in tanto. Non vi erano dubbi: la voleva. Lui voleva Giuliana e probabilmente non si sarebbe fermato. Avevo addirittura qualche dubbio sulla sua buona fede. Si era trovato per caso in quel luna park? Possibile che l'avesse seguita? Matt, questa opzione sarebbe da film horror. Non andare troppo in là con l'immaginazione...

'Quando desidera andare in qualche posto, Giuliana, mi chiami. Quando non lavoro sono solitamente libero. Non voglio si metta a rischio stando in compagnia del Dottor Valente...' Le disse quando eravamo quasi arrivati.

'La ringrazio per la sua offerta e la sua preoccupazione, ma sono assolutamente in grado di andare dove voglio da sola o con le mie amiche. Non ho bisogno di chiamare nessuno di voi due.' Rispose lei leggermente infastidita e guardando al di là del finestrino.

'Era solo un'idea...'

A ciò lei non rispose, ma mi infastidì molto la sua insistenza. Non vedeva come lei non voleva affatto la sua compagnia?

'Perché non rispetta i voleri di Giuliana e la lascia in pace?' Sbottai improvvisamente. Lui mi guardò dallo specchietto retrovisore stringendo di poco gli occhi.

'Perché non la lascia in pace lei, Valente? Perché non dedica il suo tempo a chi dovrebbe dedicarlo?'

'Io credo che qui stiamo per un attimo confondendo le cose, voi due.' Intervenne Giuliana incavolata. 'Mettetevi in testa che io non sono un premio da contendere. Queste sono solamente scenette ridicole che mi fanno sperare di non vedere entrambi mai più! Complimenti. Come rovinare una serata che credevo fosse bellissima.' Concluse nel momento in cui arrivammo sotto casa. Lei fece per aprire la portiera e scappare via, ma Ferraris la afferrò per un polso. Io lo ammazzo se la tocca ancora! Lei si voltò infastidita.

'Voglio solo due parole con lei, Giuliana, poi la lascio andare.' Finse anche un tono dispiaciuto il belloccio. Ero proprio curioso di sapere quale storia si sarebbe inventato. 'In privato.' Aggiunse girandosi verso di me. Mi stava dicendo di andar via?

Giuliana fece un respiro profondo prima di parlare.

'Va bene. Matt, puoi portare anche l'unicorno? Me lo appoggi fuori la porta di casa, grazie.' Mi ordinò. Ero proprio il terzo incomodo a quanto sembrava.

'Ok.' Risposi semplicemente e aprii la porta prendendo con me il peluche gigante. 'Buona serata, Ferraris.' Gli dissi con un pizzico di sarcasmo.

'Altrettanto, Valente.'

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