Ho trascorso tutta la mattina in compagnia di Isaac che fortunatamente segue la maggior parte dei corsi con me.
La sua fidanzata verrà a trovarlo nei prossimi giorni e mi ha invitato a cena per farmela conoscere. Dopo aver sentito parlare così tanto di lei sono stata felice di aver accettato per vederla di persona, d'altronde non ho impegni programmati.
<<Stasera invece fai qualcosa?>> Mi domanda mentre stiamo ritornando dall'aula dove si è svolta l'ultima ora di lezione della settimana.
È venerdì e la verità è che non so cosa mi aspetterà questa sera. Non ho più sentito nessuno dalla serata che abbiamo trascorso a casa di Blake e al campus non si parla di nessun "incontro" programmato per stasera. Ho imparato che in quest'ambiente il passaparola è un mezzo tanto potente quanto veloce, dove feste ed eventi di ogni genere arrivano a diffondersi in ogni angolo dell'università. Ecco perché sono convinta che l'incontro è stato annullato o per lo meno rimandato. Durante la pausa pranzo ho intravisto Becka nello stesso tavolo di John e dei suoi amici, tra cui Blake che non mi degna di uno sguardo da giorni, e neanche lei mi ha accennato nessun evento in programma.
<<Stasera resterò a casa a guardare Netflix, da vera diciottenne che si rispetti>> il mio sarcasmo non è dei migliori ma Isaac sembra apprezzarlo perché sta ridendo.
<<Devo andare adesso, chiamami se non sai cosa fare così ci annoieremo in due>> mi abbraccia ma prima di andarsene aggiunge <<ah, e non divertirti troppo a guardare serie tv>> fa una linguaccia e monta in auto.
Mi fa sorridere la sua energia nell'affrontare la sua giornata perfettamente incastrata in un sacco di attività che ho imparato a distinguere e che non hanno niente a che vedere con la noia. La mattina viene a lezione fino alle tre, si ferma in palestra qualche ora prima di ritornare a casa, videochiama la sua ragazza, e dopo cena si dedica allo studio. Se un giorno dovessi fare le sue stesse cose mi cadrebbero i capelli per lo stress nel giro di una settimana, ed io tengo molto alla mia chioma ramata.Non ho niente da fare oggi e alzo gli occhi al cielo perfettamente limpido e particolarmente caldo in questa giornata, decido che più tardi andrò a correre. Devo scaricare la tensione accumulata in questi giorni che sono stati un susseguirsi di ansie ogni volta che ho incontrato Blake nei corridoi delle aree comuni, mentre i suoi pensieri sono stati alleggeriti da un susseguirsi di ragazze diverse da quelle del giorno prima.
Ho sentito i suoi occhi su di me a volte durante la pausa pranzo ma, puntualmente, quando giravo lo sguardo nella sua direzione si alzava e se ne andava portandosi dietro le occhiate incuriosite dei suoi amici. Ogni volta che le sue mani hanno sfiorato il fondoschiena di Zoe o di qualcun'altra è stato come ricevere una secchiata d'acqua gelida in viso e la rabbia mi annebbiava improvvisamente il cervello perché ero stata io a cacciarmi in quella situazione.
Noi siamo stati solo un errore e lui era stato chiaro.
Quest'amara consapevolezza non affievolisce però le sensazioni che m'invadono ancora quando lo incontro, rendendomi schiava di me stessa e ancora più debole di fronte ai suoi occhi.
Non ho dovuto raccontare niente a Becka di quello che è successo nella sua stanza, mi ha capita quando appena tornata in cucina dal resto del gruppo gli avevo chiesto di riaccompagnarmi subito a casa, e lei senza aggiungere altro mi è stata semplicemente vicina come avrebbe fatto una vera amica.Sto attraversando i giardini che dividono il dormitorio dall'università quando sento una voce maschile chiamarmi da dietro e non ho bisogno di girarmi per riconoscere di chi si tratti. Un fascio di nervi mi circonda il corpo mettendomi subito in allerta, devo concentrarmi per far appello a tutto il mio autocontrollo che minaccia di fuoriuscire. I miei piedi si fermano all'istante ascoltando la sua voce e questo da il tempo necessario a Jace di raggiungermi con un sorriso raggiante in volto.
<<Ehy bellezza ti ho cercato questi giorni, non ti vedo dalla festa>> dice con la voce mossa dal fiatone.
Il suo viso è completamente guarito, gli occhi sono ritornati a rispendere di azzurro e non c'è più nessuna traccia di collisione sulla sua pelle uniforme tranne per un taglio ancora mal ridotto sul sopracciglio destro. Un senso di colpa s'impadronisce del mio corpo e a questa visione non so come comportarmi. Non è stata colpa di Jace se ho reagito in quel modo esagerato alla festa, ma ci sono dei segnali che fanno riaffiorare al presente le porte socchiuse del passato ed evitarlo è diventato un compito sempre più difficile.
<<Io... sono stata molto impegnata con le lezioni questi giorni>> mento ma sembra questa volta funzionare.
<<Non ti preoccupare bè ora sei qui. Che ne dici di andare a prenderci un caffè?>> domanda come se niente fosse successo tra di noi.
<<Mi spiace Jace, hai frainteso io non...>> mi ferma sventolando una mano davanti la mia faccia che mette a dura prova i miei nervi già tesi.
<<No ascolta, siamo partiti con il piede sbagliato. Ricominciamo da capo va bene? Non puoi negarmi un caffè, guarda che mi sono preso>> dice indicandosi la faccia sorridendo <<sabato eravamo entrambi ubriachi e non ricordo con precisione cosa sia successo, ma concedimi dieci minuti del tuo tempo per scusarmi>> conclude sincero questa volta.
Mi mordo il labbro inferiore, non mi aspettavo queste parole da parte sua eppure mi trovo di fronte al suo viso che per la prima volta mi sembra non essere attraversato da doppi fini. Abbiamo sbagliato entrambi a quella festa, io a bere così tanto da non essere capace di distinguere il presente dal passato, e lui ad essere così insistente. Tutti meritano una seconda possibilità, e cominciare da un caffè mi sembra l'idea più plausibile per cercare di vivere senza imbarazzo.
<<E va bene, ma solo dieci minuti>> confermo sconfitta.
<<Prometto che tra undici minuti ti troverai di nuovo nella tua stanza>> incrocia le dita e ride vittorioso.
Dieci minuti passeranno velocemente, no? O almeno è quello che spero.Optiamo per la caffetteria adiacente all'università per non essere costretti a spostarci troppo e Jace sembra essere seriamente pentito del suo comportamento. Non ha accennato della serata alla confraternita ma si è limitato a parlare della serie infinita di esami che terrà nelle prossime settimane, mi ha chiesto come stavo affrontato il cambiamento in una nuova scuola e in una nuova città ma non è mai stato invadente.
Il tempo è scaduto e stiamo per alzarci dal tavolino che abbiamo occupato finora quando lo vedo agitarsi per qualcosa che sta per dire.
<<Non so cosa mi sia preso Alyssa alla festa, insomma tu sei così bella e io pensavo potessi interessarti. Ma spero che adesso sia tutto ok tra noi>> commenta imbarazzato tirando indietro il ciuffo che gli è ricaduto in fronte.
<<Abbiamo sbagliato entrambi Jace, ma credo che adesso potremmo ritornare a salutarci nei corridoi civilmente>> sorrido per accettare il suo modo di chiedere scusa prima di rimettermi il giubbetto di pelle.
Ci stiamo alzando dal tavolo per uscire quando il rumore della porta d'ingresso attira la mia attenzione facendomi voltare verso di essa e mostrando i volti delle persone appena entrate. Distinguo tra loro i capelli corvino spettinati e un paio di occhi verdi che mi stanno fissando con aria inferocita, la mandibola serrata e le vene gonfie in collo.---------
Ciao a tutte!💙
Ecco un nuovo capitolo. Jace sembra pentito del suo comportamento mentre Blake in questi giorni è rimasto nei suoi passi ignorando Alyssa. Sarà davvero così?
Il prossimo aggiornamento lo pubblicherò venerdì, ci sarete?
Grazie per essere arrivate fin qui, siamo arrivati a +1.6K di letture...WOW!🥰
Vi aspetto per il prossimo capitolo. xx
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(Ri)trovarsi, quando da soli non bastiamo.
RomanceAlyssa è una ragazza che ha lasciato vincere le proprie paure e non si è più ritrovata. Alyssa è giovane ma ha un peso sulle spalle insostenibile. Alyssa ha fatto una promessa, ecco perché sceglie di allontanarsi dalla propria vita per ricominciare...