Parte 38.

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Lo raggiungo dopo qualche minuto davanti alla sua moto, dov'è appoggiato, con gli occhiali da sole scuri mentre fissa l'asfalto ai suoi piedi.
Appena mi nota getta la sigaretta a terra lasciando andare l'ultima boccata di fumo.
È teso. Le sue spalle sono rigide così come il suo sguardo assente e mi domando cosa sia successo per farlo precipitare di nuovo nel suo mondo.
Mi allaccio al suo corpo quando sale in sella, in questa posizione ormai familiare, avvolta dal profumo del suo giubbetto e dal calore della sua schiena mentre intravedo le mani stringere con forza il manubrio rendendo le nocche bianche.
Lo stringo ancora di più fino a sentire quasi il fiato mancarmi mentre la strada ci sfreccia sotto ai piedi, finché non sento il suo respiro regolarizzarsi e le spalle rilassarsi. Lo stringo non per paura di cadere ma per fargli sentire che ci sono e che qualsiasi cosa stia per fare non si troverà solo.

Rallentiamo dopo circa trenta minuti in un quartiere sovrastato da villette a schiera che si fronteggiano tra loro facendo quasi a gara a quale sia la più grande o la più maestosa.
Gli ampi giardini sono sormontati da recinti vistosi e fontane, per alcuni si possono intravedere anche le piscine nel retro. Alcune case sono in stile moderno dove le vetrate ricoprono la maggior parte delle pareti, mentre altre hanno stili più classici costruiti in mattoni scuri e dalle colonne chiare che le sorreggono.
Mi chiedo perché siamo venuti in una zona così benestante dove lo sfarzo e la lussuria ne fanno da padroni fino a che non ci fermiamo al margine della strada spegnendo il motore.
Si riesce a percepire l'ambiente formale che si respira all'interno di questi abitacoli già da qui e mi sento una sconosciuta in mezzo a tanta ricchezza.
<<Come mai siamo qui?>> domando scendendo dalla moto e guardandomi intorno confusa.
Blake accende un'altra sigaretta e intravedo un leggero tremolio della mano quando la incastra nelle sue labbra. Sembra un'altra persona da stamattina e mi domando se questo cambiamento sia dovuto alla nostra conversazione a colazione.

<<Vedi quella casa giù?>> Mi indica con la testa la direzione di una villetta bianca tra le più centrali della via.
Il vialetto è avvolto da piante ben curate che proseguono anche nel retro. La facciata bianca è interrotta da un imponente portone in legno chiaro che si affaccia al giardino dov'è presente un gazebo con sedie e tavoli dello stesso colore.
Annuisco poco convinta della direzione del discorso ma invitandolo silenziosamente a proseguire.
<<Qui abita mio padre>> sorride sarcastico sottolineando con disprezzo l'ultima parola <<con la sua compagna e loro figlio, Matthew.>> Mi fermo a questo nome e ricollego gli avvenimenti della sera precedente.

<<Io non sono cresciuto qui, non ci ho mai nemmeno messo piede lì dentro. Mi viene la nausea solo a guardarlo questo posto e se potessi lo brucerei lasciando a piedi tutti loro.>> Un brivido mi percorre la schiena mentre pronuncia questa frase carica di così tanta rabbia da renderla fin troppo reale.
Non capisco ancora come mai abbia deciso di raccontarmi qualcosa della sua vita finché non continua guardandomi negli occhi.
<<Mi hanno rovinato la vita Alyssa in modo profondamente irrimediabile. Sono cambiato e mi sono infilato in un tunnel troppo oscuro per una persona buona e pulita come te.>> Abbassa impercettibilmente lo sguardo alle mie labbra prima di riportarlo su di me.

<<Sono così egoista da non lasciarti andare pur sapendo che le mie macchie sporcheranno anche la tua limpidezza e la tua genuinità prima o poi. Ci ho provato ma ogni tentativo mi riporta a te e io non riesco a tirarmene indietro. Ma è sbagliato e lo devi sapere. Devi sapere che non sono una persona che può essere riportata indietro, non sono una persona da salvare.>> Stringe i pugni e guarda di nuovo quella casa con freddezza prima di continuare.
<<Devi sapere che finirò col ferirti e col farti male. Che non potrò mai essere la persona che tu vorrai o quella che tu meriti. Fatti un favore quindi Alyssa e sii intelligente prima che sia tardi, non seguire il tuo istinto ma vattene. Voltati e lasciami per sempre alle tue spalle perché io ci ho provato ma ho fallito.>> Conclude sicuro e posso percepire le sue parole così sincere centrarmi in petto e bruciarmi l'anima.

E al contrario di ciò che ha appena detto è proprio adesso che lo sento.
I pezzi rimasti a lungo sepolti infondo al mio cuore trovano il loro luogo sicuro e il loro posto proprio in questo momento.
Sento tutto combaciare ora.
Il suo dolore mi scorre nelle vene e rianima tutte le particelle che vogliono lottare per lui. Posso toccare la sua ferita aperta e profondamente dolorosa, posso vedere i pezzi in frantumi di sé stesso.
Ma riesco anche a sentire il suo cuore battere.
Riesco a percepire il calore del suo battito che muove anche il mio convincendomi ad incrociare ed incidere ogni parte di lui dentro di me.
Non so cosa l'abbia spinto a diventare il peggior incubo di sé stesso e gli eventi che l'hanno costretto a indurire la sua anima ma posso condividere e comprendere il suo dolore in modo del tutto nuovo.
Mai come adesso riesco a vederlo quanto siamo simili noi due, feriti dai nostri bagagli che ci hanno portato a cambiare la visione di troppi aspetti importanti della nostra vita e che ci hanno inevitabilmente cambiati entrambi. Ma mai come ora vedo un senso in tutto ciò che siamo.
In questo momento posso vedere con lucidità quanto nonostante le ferite che portiamo riusciamo a completare gli abissi dell'altro e a sollevarci dal posto in cui siamo, infondo, intrappolati entrambi.

Così faccio l'unica cosa che posso per fargli capire quanto non è l'unico ad essere cambiato dalla persona che ricorda, che la purezza che ha intravisto non è la verità di ciò che sono.
Che anch'io, proprio come lui, sono molto più sbagliata di quello che dovrei essere ma che lui è riuscito a farmi rivedere per un attimo ciò che volevo diventare e il buono che non potrò mai più avere.

<<Sai, quando ho incrociato i tuoi occhi per la prima volta hai cominciato senza neanche saperlo a rimettere insieme i pezzi mancanti della mia vita>> faccio un passo avanti fino a che i nostri corpi non si sfiorano.
<<Avevo paura di te Blake perché mi riportavi ogni volta in un posto che avevo già affrontato e da cui sono scappata per paura di affogare dentro me stessa.>> Faccio un respiro profondo e sfioro con le punta delle dita la sua mandibola contratta.
<<Mi ero ripromessa di stare alla larga dalla tua vita perché saresti stato la mia rovina definitiva, avresti distrutto quello che ho tentato per tutto questo tempo di mettere in equilibrio.>> Sorrido debolmente quando ripenso alla prima volta che l'ho visto, arrogante e dominatore di ogni luogo.

<<Ma tutto mi riportava ai tuoi occhi dannatamente annodati dentro me in un posto che sei stato tu ad illuminare. Così da quando ti ho conosciuto ho cominciato ad avere sempre meno paura di quel posto ed averla invece sempre più nel pensare di stare in questo posto senza di te.>> Sento gli occhi pizzicare quando mi rendo conto di come abbia sconvolto la mia vita in così poco tempo, rendendomi quella di cui avevo bisogno di essere.
<<Non avevo bisogno di te prima d'incontrarti perché sopravvivevo nella mia bolla casta di sentimenti e di emozioni, priva di cuore. Ma poi sei arrivato tu e tutto è cambiato, tu mi hai reso viva. Lascia quindi che mi sporchi, lascia che mi tiri giù con te negli inferi del buio che fa così paura e lasciami annegare con te. Sono pronta a seguirti nel tuo mondo perché non permetterò che la tua oscurità ci lasci intrappolati Blake. Credo in te ma ancor prima credo in noi. Lascia quindi che mi faccia del male, lasciami cadere con te perché se questo è il prezzo da pagare per stare al tuo fianco io non voglio altro.>>

Mi sento completa in questo momento nonostante tutto ciò che non riuscivo più a ritrovare, nonostante il suo animo lacerato e le ferite che portiamo entrambi sulle spalle. Sento di aver trovato ed incrociato finalmente la mia strada a cui mi aggrapperò con tutta la forza per non farla più dividere dalla mia.

E mai come adesso, ne sono tanto sicura.

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Sorpresa!
Ce l'ho fatta ad aggiornare prima del previsto, ero troppo in ansia di pubblicare il capitolo.
Spero Blake vi abbia fatto un po' ricredere sulla persona che dimostra di essere.
Che ne pensate?

Ci sono ancora un sacco di cose da raccontare, nulla è ancora stato raccontato davvero, e io vi sono così grata per seguirmi in questa avventura.
Quindi come ogni volta, grazie.
Non esistono piccoli o grandi numeri, ogni commento/voto è già un traguardo per me.
Ci vediamo tra le righe il più presto possibile.
Vi abbraccio. xx

(Ri)trovarsi, quando da soli non bastiamo.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora