Parte 2.

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Sono ormai le nove quando il telefono di Becka inizia a squillare.
Per cena abbiamo ordinato pizza e coca cola e abbiamo parlato dei suoi amici, delle sue storie passate e di quelle che aveva sempre sognato mentre io mi sono sentita totalmente inesperta di fronte alcuni discorsi. Finita cena si è andata a fare una doccia, per poi passare al trucco, ai capelli e ai vestiti. Ha scelto dei jeans neri strappati a vita alta, un top stile bralette in pizzo nero, un rossetto rosso e una coda alta. Io al contrario ho impiegato la metà del tempo per prepararmi, del mascara e un po' di schiuma per dare volume ai capelli mossi.
Non mi sono lasciata convincere dal suo sorriso per la scelta dei vestiti e così ho optato per dei jeans chiari con una camicia rosa anche se a sua detta è "un vero e proprio peccato non far mostrare neanche un po' uno spettacolo del genere."

Prima di scendere Becka si controlla allo specchio e spruzza per la terza volta il profumo. Sono agitata all'idea di conoscere nuove persone, ho timore di essere giudicata, anche se qui nessuno conosce il mio passato e scaccio questo pensiero che inizia a farmi paura. Andremo in un pub per stare un po' in compagnia e giocare a biliardo ma per me questo è molto di più, per me è l'opportunità di stringere finalmente amicizie e conoscere nuove persone, è l'opportunità per riprendere in mano la mia vita. Sembro una bambina al suo primo giorno di scuola e me ne vergogno.
<<Ehy tutto bene?>> mi domanda Becka.
<<Sì, scusa stavo pensando se mio padre fosse arrivato a casa.>> Fingo, ma evidentemente lo ha capito perché come diceva sempre mia mamma, sono una pessima bugiarda.
<<Tesoro non ti scusare. Anche se hai dei vestiti di almeno una taglia più grande stai molto bene e quando vorrai tornare a casa basta che me lo dici>> afferma per spezzare la tensione e gliene sono grata.
Piego la testa di lato e sorrido timidamente, abbassando lo sguardo.
<<Grazie Becka>>

Quando usciamo dal dormitorio la prima persona che incontriamo è Aaron, moro e non troppo alto ma carino, che sta fumando una sigaretta con un altro ragazzo.
Appena ci vede viene ad abbracciare la mia compagna e fa lo stesso con me, rimango spiazzata da questo gesto così scontato per tanti, ma non per me.
<<Ehy bellezze volete un passaggio?>> domanda scherzoso.
Becka stringe anche l'altro ragazzo e poi ci presenta.
<<Alyssa lui è Aaron e lui è Derek, sono super sexy ma altrettanto super stupidi>> li guarda e fa una smorfia.
<<In realtà io sono il super sexy e lui il super stupido>> ribatte Aaron e scoppiamo tutti a ridere.

Dopo circa dieci minuti di tragitto la macchina rallenta per poi parcheggiarsi.
<<Siamo arrivati!>> afferma la mia compagna mentre cerca qualcosa in borsa.
Quando scendiamo dall'abitacolo e mi viene una fitta al cuore.
Altro che serata tranquilla, in questo pub ci saranno più di cinquanta macchine parcheggiate!
Entriamo all'interno e tutti fissano Becka, come biasimarli, l'ho fatto anch'io questo pomeriggio. Sono sollevata nel vedere che nessuno ha notato me, nessuno sguardo accusatorio mi è stato rivolto.
Sembrano tutti conoscere la mia compagna qui dentro, che per educazione sorride a chi le parla dando sempre mezze risposte, perciò capisco che non è interessata a nessuno dei presenti.
Il pub è piccolino o forse le troppe persone lo rendono così, i tavoli e le sedie sono rivestite in legno, le luci offuscate pendono dal soffitto e una parte del locale è riservata a chi gioca a freccette e a biliardo. Becka mi indica un tavolo sul fondo perciò capisco che quelli probabilmente sono i suoi amici.
<<Ragazzi lei è Alyssa la mia nuova compagna di stanza, finalmente una compagna normale quindi vi prego non fatela scappare via>>afferma con un tono autoritario.
Tutti mi sorridono tranne l'unica ragazza seduta al tavolo con noi: Zoe. Ci sono per lo più ragazzi nel suo gruppo oltre Aaron e Derek ci sono Jace, Jaxson e altri di cui non ricordo più il nome.
<<Da dove vieni fanciulla?>> mi domanda Jace avvicinandosi.
<<Dall'Alabama>> rispondo abbassando lo sguardo. Sento tutti gli occhi puntati su di me e inizio ad agitarmi credendo che qualcuno possa conoscere la mia storia.
<<Uh, hai fatto un bel viaggio, e come mai hai scelto il Missoury? Avevi sentito parlare di bei ragazzi?>> ribatte indicandosi scherzosamente.
<<Sgonfia il tuo ego Jace>> risponde Becka. Tutti ridono e io mi sforzo di sorridere, ovviamente stanno scherzando ma effettivamente i ragazzi seduti con noi non sono affatto male soprattutto Jace. Fisico da atleta,capelli biondo scuro, occhi marroni chiaro, il classico sportivo che fa impazzire le ragazze e lui sicuramente lo sa.
Dopo un po' mi propone di andare a fumare una sigaretta, guardo Becka che mi fa l'occhiolino e io non so come reagire.
<<Non fumo>> rispondo sincera.
<<Ma io sì, potrai guardare me>> dice mentre infila il cappuccio della felpa con una voce che probabilmente avrebbe catturato il resto delle ragazze presenti nel pub, tutte tranne me. Il suo timbro di voce trasformato per sembrare più maschile e profondo mi sembra imbarazzante, ma voglio farmi degli amici e questo non sarà il modo giusto di iniziare.
Becka gli lancia uno sguardo minaccioso ma prima che possa dire qualcosa l'anticipo.
<<Possiamo andare Jace, ho bisogno di un po' d'aria fresca>> sfodero il sorriso più falso della storia e mi convinco che non sarà niente.
Prendo la borsa e ci alziamo.

(Ri)trovarsi, quando da soli non bastiamo.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora