Parte 40.

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Sono incastrata tra il corpo di Blake e il bancone senza poter vedere nulla, non percepisco nessun suono tranne il suo respiro che mi provoca i brividi e nonostante siamo circondati da persone, in questo momento il mondo intorno sembra essere scomparso in un universo parallelo in cui coesistiamo solo noi.
Le sue labbra iniziano a succhiare delicatamente la base del collo per poi staccarsi e risalire fino ad arrivare all'angolo della mia bocca. Sono in trappola in questa posizione, non posso e non voglio muovermi, mi abbandono ancora una volta a lui e ai suoi gesti che sanno perfettamente dove colpire per stordite una donna dal piacere. I suoi baci non indugiano mai troppo, è attento a non andare mai oltre per rispettare la situazione in cui ci troviamo senza però lasciarmi andare.
Schiudo la bocca per respirare meglio e cercare di ristabilire il controllo del mio corpo ma, dopo poco, mi lascia libera la vista avvolgendo i capelli intorno alla sua mano e li tira delicatamente obbligandomi a voltarmi verso di lui.
Sorrido non appena incrocio il suo sguardo e, prima ancora di riuscire a parlare, la sua bocca s'incastra nella mia, rianimando la magia che solo lui è in grado di creare.
Mentre la sua lingua continua a lambirmi, tiro il colletto della sua maglia verso di me per avvicinarlo ancora di più e percepisco la sua erezione contro il mio ventre che mi fa arrossire di colpo. La nostre bocche giocano a sfiorarsi e rincorrersi, riconosco il sapore di Jack Daniel's mischiato al suo profumo e sorrido pensando a cosa fare.

Mi stacco dalle sue labbra per portarmi il bicchiere di birra vicino alle mie, ne bevo un lungo sorso tenendo il liquido in bocca e vedo una scintilla attraversare i suoi occhi che aspettano peccaminosi qualsiasi cosa stia per fare.
Mi sento audacia in questo momento e ho voglia di prendere in mano la situazione per una volta come lui fa con me. Mi avvicino al suo corpo e mettendomi in punta di piedi per raggiungerlo, verso un sorso di birra direttamente nella sua bocca prima d'ingoiare il resto e leccargli il labbro inferiore dove si è posata qualche goccia.
Blake però non mi lascia altro tempo perché insinua una mano tra i miei capelli spingendomi verso di lui mentre l'altra mi stringe il fianco marcando questo gesto.
<<Non farlo più se non vuoi che ti porti sopra e faccia mia ogni parte di te>> mi sussurra serio contro l'orecchio. <<E questa volta senza esitazioni>> aggiunge.

Rimango spiazzata da tanta sfrontatezza e dilato gli occhi guardandomi intorno velocemente per vedere se qualcuno ha appena ascoltato queste parole colpevoli, mentre la parte più nascosta di me mi sorride beffarda.
Blake si stacca dal mio corpo e con un segno della testa mi dirige verso la pista, fermandosi proprio al centro. Le sue mani si posano salde sulla mia vita e le sue spalle fanno da scudo ed impediscono agli altri di avvicinarsi.
Spinta da un coraggio che non credevo mi appartenesse, ondeggio i fianchi vicino al suo corpo mentre lui si muove appena sopra le note di Fix You dei Coldplay. Appoggio la guancia alla sua spalla ed ispiro a fondo questo profumo che inizia ad assomigliare sempre più all'odore di un posto sicuro.
Nessuno dei due sta parlando in questo momento, nessuno ha il coraggio d'interrompere la bellezza di questo istante e così mentre ci stiamo sfioriamo con i nostri cuori, ci isoliamo in un luogo dominato dai nostri pensieri che per la prima volta sento così tremendamente vicini.
Rimaniamo in questa posizione fino alla fine della musica.

Fino a quando vengo catapultata troppo drasticamente alla fredda realtà.

Fino a che non leggo sul display il nome di mio padre e mi allontano da lui per rispondere, ponendo fine a questo attimo di felicità che sono riuscita a prendere forse con troppa facilità.
Perché in fondo è così che funziona, siamo alla continua ricerca di qualcosa o qualcuno che ci faccia sentire vivi, che stravolga ogni nostro piano solo per sentire i nostri sentimenti bruciare dentro noi. Vogliamo sentirci consumati dalle fiamme della passione, vogliamo essere travolti dalla vita, vogliamo provare, sentire il cuore vibrare e le gambe tremare.
Rincorriamo degli sprazzi di felicità che quando riusciamo finalmente ad afferrare ci sfuggono troppo velocemente via dalle nostre mani, lasciandoci con i pugni ancora più vuoti e riportandoci rapidamente indietro.

(Ri)trovarsi, quando da soli non bastiamo.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora