Parte 42.

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<<Avevo sette anni quando mio padre decise di lasciare mia madre per un'altra donna. Era piena notte quando io e mio fratello Scott siamo stati svegliati dal rumore di vetri rotti dello specchio e dalle urla spezzate dai pianti della donna più forte che avessi mai conosciuto. Quella stessa notte non si era rotto solo uno specchio, nostra madre da quel momento si scheggiò in frammenti troppo piccoli per essere di nuovo rimessi insieme.>> Una lacrima mi sfugge dal controllo ma la mano di Blake l'asciuga prima che possa solcarmi il viso, mentre accarezza la pelle sotto di essa per darmi sicurezza.

<<Amava suo marito con ogni particella del suo corpo, aveva incontrato l'uomo della sua vita e gli aveva affidato completamente la sua anima senza timore. Era la sua metà. Questo non è però bastato a farlo rimanere e riavvicinare i loro sentimenti, non puoi decidere per chi il tuo cuore continui battere purtroppo, e lei non l'ha accettato. Da quel giorno ha smesso di sorridere anche ai suoi figli, le medicine sembravano aiutarla ma era solo un'illusione, e noi non lo abbiamo capito. Così ha smesso di prenderle, ha rifiutato l'unica cosa che poteva farla mantenere a galla e l'amore per i suoi figli non è bastato a farla rimanere con noi. Il suo cuore e la sua anima erano stati ormai lacerati troppo profondamente.>>
Vedo negli occhi di Blake un dolore autentico forse vicino anche a lui, gli sorrido debolmente prima di affrontare il resto.

<<Avevo solo sette anni e Scott ne aveva dodici quando siamo stati costretti a sopportare un peso troppo grande per due bambini che avevano semplicemente bisogno d'amore. Lui è stato la mia forza e la mia salvezza. Mentre io non capivo cosa stesse accadendo lui si è fatto carico della sofferenza di entrambi, sacrificando la sua felicità per la mia. Mi è rimasto sempre vicino, è riuscito a riempire con il suo amore l'enorme vuoto che aveva lasciano nostra madre nel petto, mentre nessuno stava pensando al suo.>> Scuoto la testa sentendo il cuore stringersi in una morsa dolorosa.
<<Siamo cresciuti, io con il suo amore e lui con l'odio verso il mondo a parte me. Non è mai riuscito a perdonare nostro padre e questo lo ha portato ad allontanarsi e a rifugiarsi nella rabbia che riservava ad ogni persona che provava ad avvicinarci.>> Le ultime parole mi escono incrinate tra i singhiozzi, penso che non riuscirò ad arrivare alla fine perché le lacrime mi stanno rigando le guance e non sembrano voler smettere.

<<Alyssa non devi..>> Interrompo le sue parole prima che possa finire la frase.
<<Ne ho bisogno Blake>> affermo lentamente perché mi sto rendendo conto di quanto raccontare la verità mi stia facendo sentire meno il peso che mi opprime le spalle.
<<È passato più di un anno da quando l'ho accompagnato ad una delle tante feste a cui partecipava. Ero contenta quando mi presentava ai suoi amici con gli occhi che brillavano perché in quei momenti potevo osservare la forza del suo amore più da vicino, e ne ero orgogliosa. Tra i ragazzi quella sera mi presentò anche Andrew un giocatore di baseball premuroso e gentile, non ho avuto difficoltà ad aprirmi e a raccontargli quanto mi mancasse una madre, lui mi ha ascoltata tutto il tempo dicendo le cose giuste al momento opportuno e così mi sono fidata.>>
Vedo la mandibola di Blake irrigidirsi e gli occhi farsi improvvisamente cupi, come se sapesse già cosa sto per dire.
<<Per interrompere quella sofferenza ho cominciato a bere fino a quando i pensieri non sono diventati confusi, fino a quando la sofferenza non si è alleviata. Sono stata un'ingenua e gli ho creduto quando mi ha detto che mi avrebbe accompagnata da Scott perché mi stava cercando.>> Persa nei ricordi il presente sembra sempre più un'immaginazione, mentre con i pensieri ritorno a quella sera e rivivo il mio incubo.
Guardo gli occhi di Blake e mi convinco ad andare avanti, affrontando la parte più dolorosa.
L'ultimo atto che ha segnato per sempre la mia condanna.

<<Quando ho realizzato invece che il posto dove mi aveva appena portato era la sua camera ormai era tardi ed io non ero più capace di muovermi in preda alla paura. Non sono riuscita a liberarmi dalle sue labbra che premevano sulla mia bocca, dalle sue mani che mi toccavano con troppa violenza e dal suo corpo che mi teneva imprigionata sotto di sé. Non sono riuscita neanche ad urlare quando si è abbassato i pantaloni e con la forza ha abbassato i miei.>>
Respiro e mi concentro sui battiti del mio cuore mentre Blake mi guarda terrorizzato.
<<Mentre stava per violare la parte più intima di me, mio fratello è entrato in camera e i suoi occhi gli si sono riempiti di ira. Ho provato a fermarlo, a farlo ragionare, a gridare il suo nome, ma il suo sguardo era distante da me in un posto troppo scuro che non sono riuscita a raggiungere e le sue mani invece troppo vicine all'atro ragazzo.>>
Non mi accorgo di aver iniziato a tremare rivivendo così da vicino quei momenti, quei ricordi che sembrano ancora troppo vivi e incisi nella mia anima.
Le spalle rigide, lo sguardo sgranato di Blake e il suo volto sconvolto per la prima volta mi fanno capire che ho fatto riemergere anche dei lati oscuri del suo passato e non c'è più nessuna traccia del ragazzo arrogante e sicuro di sé in questo momento. Inizio a vederlo sotto un'altra luce e mi domando cosa abbia affrontato anche lui per renderlo così diverso da diventare un'altra persona.

(Ri)trovarsi, quando da soli non bastiamo.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora