Il tuo primo Stark

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Non faccio in tempo ad entrare in camera che due forti braccia mi prendono tra le sue, avvolgo le gambe attorno alla sua vita mentre comincia a baciarmi il collo, santo cielo, mi ritrovo stesa mentre gli passo le mani sotto la maglietta facendolo rabbrividire.

<Lo sai che è tardi vero?> sussurrio sulla sua bocca, in risposta mi bacia ancora e comincio a perdere il controllo, un bagliore luminoso mi avvolge quando mi passa le mani sotto la maglietta, mi ritrovo costretta a fermarlo. A quanto pare se poco prima ho usato i poteri, non posso provare emozioni troppo forti, sopratutto se non ho liberato abbastanza energia.

<Che succede?> mi chiede ansimante. Mi alzo con lui sopra costringendolo a sedersi <Facciamo dopo, o perderò il controllo> commento.

Prendendomi il viso tra le mani mi da un bacio casto <Non lo farai mai con me, ricordalo> gli ho accennato che ho paura di fargli del male, quindi è meglio evitare di fare qualcosa in questo momento

<Lo so> mento per farlo stare meglio. Mi infilo nella doccia e mi lavo velocemente, per poi infilarmi un corto vestito rosso. Come esco mi appoggio in una posa sexy allo stipite della porta, trovo Tony già cambiato con uno smoking nero.

<Santo cielo vuoi farmi venire un infarto?> esclama squadrandomi con gli occhi sbarrati, con un sorrisetto compiaciuto mi avvicino facendo muovere i fianchi, in risposta si alza prendendomi una mano e facendomi fare la giravolta per poi tirarmi contro il suo petto.

<Ora non istigarmi tu, andiamo o perdo io il controllo te lo assicuro> schiocca la lingua e afferrandomi il polso mi trascina letteralmente fuori, si sentono le voci fino a qui, unendosi al tintinnio dei bicchieri che si scontrano per il brindisi.

<Ricordati che nessuno devi sapere cosa sei ora, sono convinti che abbiamo portato indietro nel tempo ogni gemma>

Annuisco convinta, forse magari lo S.H.I.E.L.D. non mi userebbe come cavia da laboratorio, ma come arma di emergenza ma non sappiamo come reagirebbe il governo. Banner sta studiando un modo (anche se ancora non ho compreso il perché rimanga sempre verde) per estrarre le gemme in caso di pericolo, ma fino ad ora c'è sempre una controindicazione: la morte. Il mio corpo le ha assimilate così tanto, che per toglierle tutte servirebbe servirebbe risucchiarle da tutti i muscoli, cuore, cervello ed ossa.

Prendo a braccetto Stark cercando di non sentire il suo profumo per non andare in tilt, scendendo di sotto tutti ci accolgono applaudendo, quando succede mi ritrovo a sentire come se arrossissi. Ci sono un sacco di persone vestite come si deve che, come facciamo un passo nell'enorme salotto (credo sia grande almeno cento mq), ci accerchiano per farci delle domande.

<Genesi! Ha fatto lei lo schiocco vero?> ci sono domande così, oppure: <Sappiamo che ha tolto il guanto a Stark per salvarlo!> si tutto bello e fantastico, ma vorrei bere prima di rispondere all'interrogazione, non vorrei prendere un brutto voto.

Dato che Stark si diverte, sguscio sotto la presa di questi e mi dirigo al bancone bar, hanno anche assunto un barista, considerando che nessuno di noi sa far volteggiare in aria le bottiglie così. Prendo posto ed i suoi occhi si illuminano

<Ciao, mi fai un Cuba Libre? Bello carico per favore> gli chiedo girandomi sullo sgabello un paio di volte. Con il sorriso in faccia comincia a lanciare le bottiglie, mi incanto nel guardarlo, ricordandogli anche di aggiungere un po' del contenuto della bottiglia rossa. Come lo bevo sento subito il leggero bruciore dell'alcol che, mischiato al sangue, farà effetto.

<Posso farti compagnia?> mi volto e mi ritrovo il capitano, non vedo l'agente Carter ed è proprio per questo che accetto. Voltandomi intravedo gli altri arrivare, dopo questa festa faremo una cena sul tardi solo noi.

The genesi of Marvel, the six stone of power /Stark/Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora