L'ennesimo pessimo incontro

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Tony era andato a chiamare tutti (ovviamente come sempre aveva organizzato una festa ancor prima di farlo sapere ai partecipanti), quando bussano alla porta della nostra camera e, aprendo, mi ritrovo davanti Bucky con un sorriso radioso, tanto che mi contagia. 

<Wow, da quando sorge il sole sulla tua giornata?> commento ironica <Così, ti va di farmi compagnia? Nat è andata a casa di Clint per sfuggire alla festa di sta sera, Visione e Wanda sono fuori e gli altri non sono così simpatici... >

Aggrotto le sopracciglia sorpresa, ci sono parecchie cose strane nella sua proposta: 1: da quando a Bucky sta simpatico qualcuno?

2: da quando vuole compagnia?

3: come mai non ha aggiunto che non vuole venire alla festa?

Annuisco per cogliere al volo il miracolo <Certo, cosa vuoi fare?> chiedo lanciando uno sguardo ai miei leggins neri e la maglietta larga di Tony con sopra scritto "la perfezione esiste e sono io", chiedendomi se dobbiamo uscire.

<Beh io e Steve dovevamo farci un giro in modo, prima che rimandasse per stare con la Carter, quindi mi chiedevo se potevi farmi un favore: potresti usare i tuoi trucchi magici, per controllare di essere guarito mentalmente?> mi chiede stringendo occhi e denti in una smorfia buffa, come se temesse che io possa rifiutare. Con sguardo da furba, incrocio le braccia squadrandolo

<Ah quindi io sarei la scorta eh?> lo faccio sbiancare, comincia a balbettare nervosamente <No! Cioè si... no volevo chiederti prima a te di fare qualcosa ma pensavo che... sai Stark... e poi tu...>

Lo blocco posandogli una mano sul braccio di metallo (cosa che lo fa sobbalzare) quando ormai è diventato rosso

<Stavo scherzando Terminator, fammi strada...>

Ho accettato senza pensare che, ciò che mi ha chiesto, richiede un uso da parte mia delle gemme, non temo di fargli del male e se aggiungiamo il fatto che Brulk sembra molto sicuro di potermi trovare una soluzione, non mi sento in colpa. A dire il vero mi sentirei più in colpa se negassi questo a Bucky, voglio aiutarlo con il suo stato mentale precario.

Con un sorriso entusiasta e brillante, Bucky mi fa strada. Usciamo in cortile, il cielo si sta già colorando di rosso e il sole sta per calare, ricordandoci che tra poche ore avverrà la festa.  Lo seguo finché, allontanatici dai soldati che finiscono gli allenamenti, non troviamo un posto un po' isolato e ci sediamo sull'erba verde smeraldo. Mi piace l'atmosfera qui, con la foresta che circonda la base, il sole che sparisce e illumina le foglie di rosso, mentre la notte è stellata e il cielo terso.

<A cosa stai pensando?> mi riscuoto notando che Bucky si è seduto qualche passo davanti a me, sorridendo prendo posto accanto a lui

<A quanto mi piace questa situazione, noi che siamo finalmente tutti insieme... andando d'accordo, beh, quasi tutti> commento. Si mette a ridere abbassando la testa, vederlo sorridere è come vedere un miracolo

<Intendi Steve eh? Non so cosa gli accade, alcuni momenti è in un modo, in altri cambia e diventa uno stronzo... secondo me c'è proprio di mezzo la Carter. Proverò a parlargli ancora, anche se dice che va tutto bene>

Tutto bene un paio di palle, quella ha qualcosa che non va e se Steve si sta facendo manipolare, allora mi cadrebbe in basso di molto.

<Tanto sarà inutile, di sicuro ti avranno raccontato il piccolo diverbio che c'è stato durante la missione, ho anche provato a scusarmi... inutilmente> considerando che a quanto pare nessuno effettivamente gli ha raccontato qualcosa, lo faccio io e, alla fine del racconto, oltre ad essere dispiaciuto per la mia perdita di controllo risponde:

The genesi of Marvel, the six stone of power /Stark/Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora