Lingua affilata e alcolica

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Rivengo pochi secondi dopo il credo, mi sento così bene in piedi che batto contro la porta chiusa, devozione coprire gli occhi per qualche secondo prima di riuscire a tornare in me. Mi sento come nuova quasi, è stato come spegnere e riaccendere la luce normalmente. 

Apro lentamente la porta, sento ancora le voci e non mi sembra che qualcuno si sia accorto di qualcosa, la cosa che è cambiata in me, è che mi sento quasi vuota, priva dell'entusiasmo che avevo prima. Torno da loro sedendomi con disinvoltura.

<Tutto bene?> Mi chiede Tony <Si, non ti preoccupare> rispondo leggera, bevendo ancora del vino rosso. 

<E 'stata una bella serata non trovata?> Chiede Nat alzandosi dal tavolo per iniziare a portare via i piatti, il tempo è volato sta sera. Mi alzo anche io togliendo anche il piatto di Tony, portando tutto in cucina.

Poco dopo abbiamo sparecchiato e lavato, formando una catena: una lavava, una asciuga e l'altra riponeva i piatti a posto. Ora siamo qui seduti sui divani, io addosso a Stark mentre conversa con Strange e ognuno di noi parla con qualcun'altro.

I ragazzi stanno ancora giocando, anche se ora cercano di cercare le lucciole, mentre Peter ha deciso di addormentarsi sulla sedia al contrario appoggiato allo schienale. 

<Forse è meglio portarlo a letto, ci pensi tu?> Mi chiedi ad un tratto Tony indicando Peter. Mi alzo annuendo, è così carino quando dorme. 

Lo prendo in braccio come se fosse un bambino, scena che fa emozionare le donne a quanto pare, Peter mi si aggrappa a mo 'di scimmia mentre lo porto a letto, portandolo nella dipendenza e posandolo dolcemente sul letto matrimoniale.

Coprendolo con il lenzuolo bianco, gli accarezzo dolcemente la testa, un supereroe quindicenne ... che roba ...

Non più tardi, decido di sedermi sull'erba ormai nero per via della sera, adoro questo posto, magari un giorno avrò anche io una casa simile. Mi lascio ricadere a terra stendendomi, ripensandomi a cosa è successo prima.

<Quando sei andato in bagno, è successo qualcosa di vero?>

Alzo la testa per guardare negli occhi Tony, illuminato solo dalla luce della luna <No, perché?> Chiedo preoccupata che potrebbe scoprire qualcosa. Sbuffando si siede accanto a me <E va bene, non vuoi dirmelo>

Ma perché ci conosciamo così bene che divento un libro aperto con lui?

 <Forse è meglio che vada a letto, magari questa volta riesco a dormire> gli dico alzandomi lentamente, porgendogli anche la mano per aiutarlo.

<Certo, io rimarrò ancora un po' sveglio, Clint vuole aprire lo spumante> mi dice dandomi un bacio veloce

<Va bene, bevi anche per me ma senza esagerare> replico sorridendo. Mi segue con lo sguardo finché entro in camera, chiudendo poi la porta. Peter ancora dorme profondamente a stella e con la bocca spalancata. Mi metto a ridere silenziosamente davanti alla scena, per poi mettermi il mio solito pigiama ovvero: una maglietta non mia e dei pantaloncini corti.

Mi stendo sentendo subito i muscoli che mi si rilassano, cadendo quasi subito in un sonno tormentato da pensiero, ricordi e quant'altro. Credo di essermi rigirata almeno una ventina di volte, più che altro quando sento dei rumori pesanti mi sveglio di soprassalto con la testa che gira. Stanno ridendo, sento anche dei bicchieri che si scontrano e, alzandomi assonnata, vedo che Peter non c'è pi.

<Ma che diamine...> commento scendendo dal letto. Mi trascino fino a fuori, ormai sono le due di notte, il cielo è nero come la pece ma costellato da stelle luminose.

Completamente al buio, seguo la luce della casa, mi basta spingere leggermente la porta che questa si apre facendomi sentire bene il frastuono. Una musica bassa ma ben udibile regna nella sala da pranzo, dove c'è Tony in piedi sul tavolo che balla assieme a Sam, mentre tra le mani tengono una birra vuota. 

The genesi of Marvel, the six stone of power /Stark/Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora