Decisione finale

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Mi risveglio alzandomi di scatto, ero stesa sul lettino da laboratorio, con delle placche addosso e sono in reggiseno. Il monitor segna un battito cardiaco molto debole, come sempre, mentre le bruciature sui polsi sono sparite.

<Come ti senti?> sobbalzo alla presenza di Bruce <Beh, sono stata meglio... è successo qualcosa mentre ero fuori uso?> chiedo stropicciandomi gli occhi.

<No, solo che sei andata in Antartide prima di svenire, hai spaccato a metà il terreno e abbiamo rivelato un forte terremoto. Ma oltre a questo...> mi dice sorridendo, credo lo faccia solo per non mettermi in ansia.

<I bracciali sono stati inutili, si sono rotti da soli> gli spiego stringendomi i polsi <Si ho notato, però un po' anno retto, forse mi basta intensificare l'attrazione verso le gemme> 

<E se non bastasse? Le gemme sembravano che, intrappolandole, mi togliessero l'energia vitale. Sto bene solo ora perché le ho liberate, forse è anche peggio contenerle>

L'espressione che gli si disegna sul volto non mi piace affatto, quando poi sento l'odore di Stark avvicinarsi, senza pensarci mi volto ed uso una gemma per chiudere la porta a chiave. Quando Tony arriva e prova ad aprire inutilmente la porta, me la indica chiedendomi di aprirla. Lo ignoro elemento tornado a Bruce, che osserva la scena con un sopracciglio alzato.

<Sono allo stremo Bruce, tu sai cosa devi fare> gli dico. Bruce sbianca, o meglio il verde si schiarisce <Ora? No Gen, ci sarà un altro modo e...> <Non costringermi a buttare giù la porta Genesi, non fare stronzate!> grida Stark. UN brivido mi fa contrarre il collo, lentamente scendo dal lettino più incazzata che mai, apro la porta e li... beh...

Lo afferro per il collo ignorando la vocina nella testa che mi dice: non farlo! Non sei tu! Genesi prendi il controllo!

So che sono le gemme a muovermi, ma ogni mio tentativo di riprendere il controllo va vano. Bruce esce di colpo tentando di fermarmi, mentre trascino Stark per il collo, superando anche il resto della squadra che davanti alla scena rimangono allibiti.

<Tu sei l'ultimo a dirmi quello che devo fare, preferisco morire che darti ancora ascolto!> esclamo. Lo lancio sul divano facendolo cadere di peso su di esso, mentre mi allontano di qualche passo, tirando fuori dal bancone bar la bottiglia di sangue prima che io esca completamente di testa.

<Ma che ti sta succedendo Genesi! Non puoi pensarlo davvero!> grida Tony nel panico alzandosi, alzo una mano verso di lui fermando la sua corsa

<Avvicinati e non sarò così controllata, tu forse non hai capito, il mio nome non deve più apparire nemmeno nei tuoi pensieri!> ringhio gutturalmente, facendolo ammutolire tanto che gli sento il cuore esplodere e il respiro bloccarsi.

<N-non... perché? Gen dimmi perché!> esclama come mi volto, mi fermo a pochi passi, davanti a tutti che mi guardano come se stessero assistendo ad una manifestazione paranormale. Non ho nemmeno gli occhi rossi, sono esausta di tutta questa storia e voglio solo farla finire.

Lentamente sposto lo sguardo sulla Pots, che assiste alla scena con le mani davanti alla bocca, impaurita.

<Quello che hai fatto... beh, mi ha fatto capire che sei l'errore più grande della mia vita Stark. Hai fatto la stronzata finale ed ora devi pagare, quindi non ti avvicinare più a me, non pensarmi e sognati anche solo di guardarmi... non sarai mai ciò che era tuo padre>

Non ci credo che l'ho detto davvero, l'ultima parte della frase non lo pensa davvero, ma le gemme mi fanno parlare e riesco ad impedirmi di tapparmi la bocca incredula per poco. Sul viso perfetto di Tony cadono due lacrime, una cosa che raramente ho visto, ma che ancora (anche se sono arrabbiata) mi fa star male. 

Nessuno dice altro, rimangono tutti in silenzio, finché non mi fermo accanto alla Pots prima di tornare in laboratorio

<E' tutto tuo adesso... hai vinto> le dico. Non guardo nemmeno la reazione, ad un mio cenno Bruce mi segue e torniamo nel laboratorio, dove mi rimetto da sola le placche e chiudo la porta a chiave.

<Procedi... adesso...> rimane immobile per qualche secondo, mentre mi sento ancora vuota, priva di emozioni

<Gen non posso, uno per obbligo morale e secondo perché devo preparare la macchina e...> alzo una mano fermandolo

<Quanto ti serve? Se non vuoi farlo tu insegnami come fare, non mi interessa del tuo stupido obbligo morale> rispondo a tono. Bruce sussulta, sospirando e posandomi le mani sulle spalle quasi intimorito

<Domani sarà pronta, ma pensaci bene ti prego, non sono nessuno per impedirtelo, ma posso sapere prima cos'è successo?> mi chiede dolcemente.

Non gli dico nulla, gli porto di scatto le mani sulle tempie impaurendolo, mostrandogli i miei ricordi. Quando finisco, non sentendo ancora nulla anche se riassisto alla scena della notte precedente, non fa alcuna smorfia, dice solo:

<Entro domani la macchina sarà pronta> ho sempre adorato Bruce per questo: si fa gli affari suoi, e cerca sempre di capire le azioni altrui.

Scendo dal lettino e me ne vado, ritrovando tutti nella stessa pozione, mentre Stark guarda il vuoto, alzando la testa di scatto quando passo, venendo subito fermato da Cap in un tentativo di avvicinarsi a me, mentre Cap dice: <Ci parlo io>

Non servirà ad un bel niente Steve, ormai ho deciso. Lo sento seguirmi assieme a Peter, mentre Clint e Bucky si risparmiano solo perché Sam li tiene lontani. Che carini.

Mi fermo all'esterno sospirando, voltandomi a braccia incrociate per non farmi seguire ancora <Saranno inutili i vostri tentativi> gli dico. 

<Lo so che sei una testa dura, ma perché hai detto quelle cose?> mi chiede Cap incuriosito. <Senti non sono affari tuoi, fidati solo di me che ho una buona ragione, e non è detto che io non ce la faccia, sono abbastanza forte>

Peter non dice nulla ma mi abbraccia di slancio, credo che sia sul punto di piangere <Ti prego non farlo Gen, io ti voglio bene> sussurra.

Li qualcosa mi si rompe, sento una lacrima scendere, per poi far tornare il vuoto privo di emozioni, ora anche quelle le gemme mi hanno tolto.

<Non sento nulla Peter, sto diventando un automa, è meglio così... fidati> gli rispondo allontanandolo

<Ma che vuol dire? Ti rendi conto che a parlare non sei tu vero?> esclama il Capitano incredulo <Appunto! Non riesco a fermarle, alias: devo toglierle> è inutile, li supero capendo che non riuscirei a far capire nulla, non so perché io non abbia dato a Cap il motivo del perché mi sento così vuota, probabilmente glielo dirà dopo Bruce.

Corro in camera mia arrampicandomi sul muro esterno per non incrociare nessuno, chiudendo la porta a chiave per evitare spiacevoli incontri. Mi accascio contro il muro chiedendomi se sono davvero pronta a morire, sempre se succederà. Ho vissuto tanto a lungo da poter dire di si, poi dopo il rapimento di Tony, qui non c'è niente che mi trattenga davvero. 



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