Problemi di gestione della rabbia

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Abbiamo appena cominciato a sorvolare Madrid, Fury ci ha chiamati poco fa, hanno ricevuto delle coordinate dove dei camion non registrati continuano ad entrare ed uscire, quindi probabilmente ci basterà seguirne uno od entrare nel luogo indicato. Tutto ciò che dobbiamo fare, è trovare le armi contraffatte ed il luogo dove le producono, per poi denunciare il tutto alla polizia spagnola che ci ha chiesto aiuto. Fury ha ben spiegato che dobbiamo intervenire noi, per il semplice fatto che faremo prima e perché probabilmente ci ritroveremo davanti ad una banda di terroristi armati quindi è meglio se entra in azione una squadra speciale.

<Siamo arrivati signori, andiamo e finiamo il prima possibile> commenta Stark facendosi apparire addosso l'armatura, mentre io, Natasha e Cap entreremo e basta, lui e Sam staranno in volo per non far uscire od entrare nessuno e il Capitano gli darà una mano.

Sam si sistema gli occhiali rossi spalancando le ali, mentre il portellone del jet si apre ancora in volo sopra il luogo indicatoci da Fury, è posta poco lontano dalla città e sembra abbandonata, i muri sono rovinati e l'intonaco si sta staccando dove non vi è il metallo. Forse però dovevamo fare il tutto di notte, anche se, secondo Fury, è meglio se lo facciamo ora dato che i contrabbandieri lavorano quando cala il sole.

<Ci vediamo di sotto allora> commento picchiettando le nocche sull'armatura di Tony, ma prima che io, Nat e Cap possiamo saltare, Stark mi afferra la mano levandosi per un secondo la maschera, baciandomi con passione davanti a tutti cosa che crea un lamento da parte di Sam.

<Fai la brava> mi dice. Con un sorriso, cammino all'indietro e mi lascio cadere di sotto per ultima, cadendo solo per qualche metro prima di atterrare in piedi sull'erba. Ci acquattiamo dietro ad un basso muretto, non sembra esserci nessuno all'esterno. Alzo la testa osservando il jet che si allontana, mentre gli altri due escono in volo.

<Gen avverti qualcosa?> mi chiede Nat. Annuso l'aria percependo l'odore del sangue, ma è lieve segno che vi sono poche persone e sono anche lontane.

<Possiamo proseguire, statemi dietro> dico facendo intuire che farò da scudo anche usando le gemme se serve.

Ancora acquattati cominciamo a correre, nessuno ci ferma e Stark o Sam non ci dicono nulla su qualche presenza estranea quindi proseguiamo. Pochi secondi dopo ci ritroviamo davanti alla pesante porta di metallo, l'industria è molto alta e le finestre sono o rotte o annerite dalla polvere.

<Entriamo... silenziosamente> mi specifica scocciato il Capitano, conoscendo bene la mia scarsa usta quando sfondo una porta. Sbuffando porto ambe le mani sul metallo sporco della porta, spingendo adagio finché non sento i cardini cedere e, velocemente, l'afferro prima che cada con un sonoro tonfo. Rimaniamo immobili ed in silenzio per qualche secondo, l'odore del sangue ora è più intenso ma ancora molto lieve.

-Qui non c'è nessuno ragazzi, avete via libera- ci avverte Sam.

 Faccio il primo passo e mi seguono tutti e due a ruota, l'odore di muffa e di polvere mi punge il naso come entriamo, i lunghi corridoi sono spogli e i pavimenti ricoperti da uno strato grigio, fino alla sala principale davanti a noi, altissima e lunghissima. Decine di macchinari sono stati abbandonati a loro stessi, dall'alto piovono delle catene cigolanti per la corrente d'aria e arrugginite, mentre qualche tavolo sparso qua e la è stato ribaltato.

<E' tutto troppo tranquillo per i miei gusti> sussurro. Annuso ancora l'aria, dove diamine si trovano tutti?

<Andiamo la, credo ci sia qualcosa> ci dice Nat indicando il fondo, ci raddrizziamo cominciando a correre. Verso la fine della sala, dove al di sopra del muro sulla sinistra c'è una cabina di controllo posta in alto e con una vetrata, vi sono due o tre tavoli troppo puliti rispetto a tutto il resto. Delle carte sono state sparpagliate sopra ad uno, mentre negli altri due, riconosciamo facilmente dei pezzi di armi. 

The genesi of Marvel, the six stone of power /Stark/Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora