Via per Madrid

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La sveglia risuona in tutta la stanza, ancora ferma nella stessa posizione, sobbalzo voltandomi di scatto. Tony mugugna al sentire il trillo fastidioso, chiedendo a Friday di interrompere il suono con tono stanco e assonnato. Balzo in piedi fingendo di essere sveglia da poco, portandomi accanto a lui con un sorriso falsamente sereno.

<Come mai già sveglia?> mi chiede stropicciandosi gli occhi, mentre mi siedo accanto a lui <Perché ho proprio voglia di muovermi un po', dai andiamo, sono le due precise quindi tra meno di un'ora partiremo>

Socchiudendo gli occhi guardandomi stranito, mi segue con lo sguardo mentre esco, dopo avergli stampato un bacio veloce. Esco dalla stanza con il timore che io possa fare danni durante la missione, userò le gemme solo in caso di pericolo, me la sono sempre cavata senza e credo che anche questa volta ce la farò.

Uscendo dalla camera mi ritrovo il Capitano che cammina a grandi passi davanti a me, lo seguo velocemente notando che sicuramente mi ha notata, ma comunque non mi saluta.

<So che mi hai vista uscire, non si saluta?> gli chiedo mantenendo un tono scherzoso. Questo non si volta nemmeno quando blatera un "ciao" secco e freddo... okay questa cosa comincia a stancarmi.

<Hey fermati!> esclamo, lo afferro per un polso costringendolo a fermarsi e a voltarsi, i suoi occhi blu incontrano i miei e non mi sembra molto contento 

<Mi spieghi che ti prende?> gli chiedo serrando i denti per l'irritazione che mi provoca la sua espressione da superiore. Osservando la mia mano stretta sul suo polso, si libera di scatto facendo un passo all'indietro

<Niente... ora andiamo> è l'ultima cosa che dice prima di aumentare il passo e scendere di sotto, gli do un po' di vantaggio mentre lancio un'esalazione di esasperazione.

Di sotto tutti sono presenti, o meglio quasi, tutti tranne i più ritardatari: Stark e Wanda. Ci dirigiamo vero la sala dei jet, ovvero un'ala intera della base dai muri altissimi e lunghissimi, per permettere a più di dieci jet, tonnellate di armi e quant'altro di starci tutte.

Superiamo i vari aviatori che stanno collaudando o controllando i loro jet, raggiungendo il nostro sul fondo, dove un pilota ci stava già aspettando. E' incredibile quanta poca gente dorma qui.

<Eccovi ragazzi, prendete le vostre tute e cambiatevi, partiremo tra poco> un ragazzo moro e alto ci porge a tutti le nostre tute, ovviamente io ho sempre la stessa di quando ho lottato contro Thanos, però quando mi viene data un brivido mi percorre lungo la schiena al ricordo. Stringo i denti e lo ringrazio, mentre io e Nat ci dirigiamo nello spogliatoio sulla destra accanto a quella degli uomini.

<Friday di a Tony di muoversi se non vuole rimanere qui... e Wanda?> chiedo al vento <Certo signora Gen, li ho già chiamati e si stanno dirigendo da voi> mi risponde la voce metallica.

E mentre Nat si infila la tuta nera e aderente, io finisco di stringermi il corpetto anti-proiettile con i lacci sul davanti. Anche se sembra molto antica come tuta, in realtà è più tecnologica di quanto sembra. Finisco di infilarmi anche gli stivali e aspetto all'esterno Nat che abbia finito. Nel preciso istante intravedo i ritardatari arrivare, a Tony basta prendere il pulsante sull'Arc per mettere l'armatura, mentre a Wanda lancio la sua.

<Non mi hai aspettato stronzetta!> esclama Tony con tono leggero, mi lascio prendere per la vita e baciare davanti a tutti, alcune persone ancora non sapevano del nostro nuovo rapporto, infatti facciamo lasciare a bocca aperta tutti quelli che ci passano accanto. Mettendomi a ridere nascondo il viso nell'incavo del suo collo

<Mi sorprendo che non sia ancora uscito il giornale con la foto di noi due> commento ridendo, ricordandogli che al bar, un paio di giorni prima, sono riusciti a scattarci una foto. Ma Stark si stacca con espressione incredula

<Si che è uscito invece, tieni...> mi porge il telefono trasparente con sopra la foto dell'articolo chiamato: la coppia più bella d'America. C'è una foto di noi due (ovviamente seduti al bar) mentre ci baciamo, sotto hanno scritto che non si aspettavano che noi ci mettessimo insieme ma, che a tutti, ha fatto piacere. Credo che chiunque non ci abbia visto solo in azione in passato, abbia notato che eravamo molto più affettuosi del normale, quindi è ovvio che ci speravano che ci mettessimo insieme.

<Caspita, ora si che mi sento una star... ho pure un gossip. Alla prossima festa con i giornalisti ricordami di non presentarmi> commento. Non oso immaginare le centinaia di domande che ci rivolgeranno senza freno.

<Oh si invece che parteciperai, non vedo l'ora di farla questa festa!> esclama entusiasta. Scuoto la testa ridendo mentre gli altri escono. Li seguiamo sul jet, dove il pilota non attende nemmeno un secondo per metterlo in moto.

Il tetto sopra di noi si apre come cominciamo a volare, permettendoci di uscire e sfrecciare a tutta velocità. Mi siedo sulle panche, facendo a posta a sedermi accanto al Capitano, infastidendolo visibilmente. Non mi vuoi parlare? Allora ti porrò ad una terapia d'urto.

<Santo cielo è troppo presto...> commenta Sam nella tuta alata, alzandosi gli occhiali rossi per strofinarsi gli occhi. 

Eh già, la notte regna ancora sovrana e non farà luce non prima di tre ore <Potresti ancora dormire> gli consiglia Wanda prendendo posto.

<Esatto, usa la rossa per farlo... così> Tony da dimostrazione sedendosi nel posto libero accanto a me, posandomi la testa sulle gambe e oscurando gli occhiali rossi che diventano neri. Sam annuisce concorde ed usa Nat, senza chiedere, proprio come cuscino <Non ti dispiace vero?> le chiede. La ragazza scuote la testa ridendo, ma si vede che è un tantino a disagio.

Mi volto lentamente verso Cap nel tragitto, avremmo molte ore per cui poter parlare dei suoi problemi, quindi quando tutti si sistemano e sembrano dormire, mentre tengo un braccio attorno alla vita di Stark per evitare che cada, entro in azione.

<Ora non mi scappi, dimmi che ti succede> gli dico sussurrando. Steve ha un sobbalzo alla domanda, abbassa la testa come se si vergognasse del vero motivo, ma comunque non risponde.

<Oh, il silenzio ti piace eh... senti, se c'è di mezzo la Carter puoi dirmelo, ma non puoi continuare ad ignorarci tutti e...>

Ti scatto mi tappa la bocca con la mano, rimango così sorpresa che glielo lascio pure fare, mentre spalanco gli occhi. 

<Ti prego basta io...> mi libero di scatto afferrandogli il polso <Facciamo così, o me lo dici tu, o lo scopro da sola>

Mi faccio diventare gli occhi gialli per fargli intuire, che mi basterebbe poco per scoprire cosa accade, ovviamente non lo farò davvero senza il suo permesso, ma per lo meno lo metto sotto pressione.

<Non ora per favore e non entrarmi nella testa, poi te lo spiego> mi va bene anche questa di risposta, quindi lo lascio in pace per il resto del tragitto, continuando a chiedermi cosa stia succedendo... ma perché non so farmi gli affari miei?


L'arrivo a Madrid arriva ore dopo, Stark non si è svegliato manco cinque minuti, come tutti gli altri, mentre il Capitano è stato zitto quindi nessuno mi ha tenuto compagnia. 

<Siamo arrivati,  svegliatevi> dice il pilota non appena sento il classico ronzio del motore che si spegne. Scuoto dolcemente Stark dandogli un bacio sulla fronte, come apre gli occhi mi sorride, tirandosi a sedere lentamente

<Devo dire che sei comoda... carichi ragazzi?!> chiede poi agli altri balzando in piedi, alla sua esaltazione si svegliano tutti di soprassalto. 

<Qual'è il piano?>  chiedo a Nat <Abbiamo dei movimenti in una strada poco frequentata, dobbiamo trovare il punto preciso dove fabbricano le armi e sequestrare i camion pieni... facile facile...>

<Allora andiamo> conclude il Capitano aprendo il portellone, già tutto bello vestito nel suo bel completino blu.


The genesi of Marvel, the six stone of power /Stark/Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora