Capitolo 13

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Quando il volto di Katsuki fu così vicino da non riuscire più a metterlo a fuoco, Eijirou chiuse gli occhi e pochi istanti dopo quelle labbra rosee e umide che aveva sognato per molte notti, furono sulle sue. Dapprima lo baciò piano, solo sfiorando quella pelle calda e il cuore del rosso smise di battere. Pensò di poter avere un infarto lì, seduta stante, che forse la sensazione della morte non fosse così diversa da quel bacio che, anche solo con uno sfioramento, lo stava accendendo di passione.

Solo quando anche la lingua di Katsuki si fece spazio nella sua bocca, alla ricerca di quella di Eijirou, si rese conto di quello che si era perso per anni. Aveva cercato di correre dietro a qualche ragazza per cercare quella sensazione, escludendo i sentimenti che provava per il biondo, eppure eccoli lì esplodere tutti insieme.

Spalancò la bocca sotto la richiesta forzata di Katsuki, che gli prese le mani e se le portò dietro la testa, volendo che il ragazzo lo abbracciasse, che legasse quelle due dietro la propria nuca. Gli succhiò la lingua, gli morse le labbra e si strusciò sul cavallo dei suoi pantaloni, trovandolo eccitato, completamente fuori controllo. Eijirou non aveva idea di quello che stesse accadendo, travolto dalla passione furiosa di quel ragazzo da cui si lasciò sorprendere, sconvolgere e da cui si fece ribaltare tutte le proprie idee. Aveva pensato di essere sbagliato per mesi volendo assaporare quelle labbra, eppure il perfetto Kastuki Bakugou stava mettendo in atto quei suoi stessi pensieri, quindi non doveva essere così sbagliato, no?

E si lasciò modellare come creta, mentre le sue mani scendevano a stringerli il sedere, mentre Eijirou si permetteva di far fuoriuscire dalle proprie labbra un sospiro, tra un bacio e l'altro di Katsuki, mentre si sentiva consumato e felice con la fiamma della passione presente nel proprio cuore, direttamente alimentata dalla bocca del biondo.

"Dio quanto mi ecciti Eiji" disse Katsuki, quando si staccò con uno schiocco dalle labbra del rosso. Lui rimase con gli occhi chiusi per qualche istante, fino a quando sentì la fronte del biondo poggiarsi sulla propria. Allora si permise di aprirli, venendo immediatamente travolto da quelle pozze rosse liquide che aveva al posto degli occhi e gli sorrise, sincero, felice, mentre il proprio stomaco era in subbuglio e il cuore batteva veloce come non mai. Gli veniva da piangere per la felicità, con il cuore un po' più leggero, meno appesantito da tutte le emozioni negative che scaturivano da quell'attrazione che provava nei confronti di una persona del suo stesso sesso.

"Allora scopami" osò dire, mentre sollevava una gamba e la metteva attorno alla vita di Katsuki, solo per fargli sentire di più quanto fosse eccitato anche lui, quanto desiderasse le parole che aveva appena emesso. Il biondo lo guardò malizioso, passando la lingua sulle proprie labbra umide della saliva di entrambi.

"Come sei volgare Eijirou"

"Ma a te piace questo"

Il rosso davvero non sapeva da dove prendesse tutto quel coraggio, ma anche quando la mano di Katsuki iniziò a vagare libera per il proprio volto e poi finì vicino alle proprie labbra, lui non esitò ad aprirle di nuovo, accogliendo un dito ed assaporandolo, proprio come avrebbe voluto fare con un'altra sua parte del corpo.

Così chiuse gli occhi e succhiò quell'indice, lo leccò e si godette il respiro spezzato proveniente dal biondo, che indicava il suo stato d'eccitazione. Tutta quella situazione gli ricordava quello che era successo qualche giorno prima sempre davanti alla porta di quella casa, dove era stato lui ad infilargli le dita in bocca con fare malizioso, perché sotto i fumi dell'alcol e in quel momento comprese perché non gli avesse detto nulla al riguardo.

Katsuki lo voleva tanto quanto lui.

Aprì gli occhi ed osservò lo sguardo eccitato del biondo, che si staccò da lui e lo portò dentro, aprendo con violenza la finestra e spingendolo sul letto. Cadde sbattendo la schiena sul materasso morbido, circondato da cuscini e sorrise, osservando la schiena perfetta di Katsuki coperta da una maglietta sottile azzurra, attraverso cui poteva vedere guizzare i muscoli. Lo osservò mentre tirava le tende e pensò a quante volte lo aveva visto fare lo stesso gesto, ma con lui che se ne stava dall'altra parte del muro, nella sua stanza, alle prese con i propri sentimenti negativi, mentre in quella stanza c'era, la maggior parte delle volte Uraraka. Si ricordò quante ore aveva passato a ma masturbarsi pensando al ragazzo biondo nudo, che sudava mentre scopava la propria ragazza e ricordava anche il senso di disgusto che provava per se stesso alla fine di tutti quegli amplessi.

Eppure quello ad essere lì, questa volta, era lui, non Uraraka.

Con le tende blu tirate al meglio, Katsuki si voltò di nuovo verso il proprio obiettivo ed Eijirou iniziò a tremare per la trepidazione. Sentiva il proprio pene scalpitare, pronto alle attenzioni che usualmente il rosso gli dava in quelle occasioni. Solitamente lo faceva in fretta senza dolcezza, portandosi al limite in qualche minuto e poi punendosi con un po' d'erba o d'alcol. Quella volta, però, era diversa, perché desiderava che il biondo lo prendesse con calma, mettendogli il pene nell'ano il più lentamente possibile.

Katsuki gli fu addosso, allargandogli le gambe e carezzandogli il fianco. Lo baciò di nuovo, mischiando le proprie salive, la propria lingua e i propri ossigeni. Eijirou prese a gemere nella sua bocca quando il ragazzo iniziò a strusciare le loro erezioni coperte dai vestiti l'una contro l'altra. Si muoveva veloce, sicuro di ogni stoccata e portava sempre più vicino il rosso al punto di non ritorno.

La bocca di Katsuki si staccò da quella di Eijirou e scese sul collo, che prese a leccare la dove qualche perla di sudore fuoriusciva, percependo sotto il muscolo anche l'arteria che scalpitava, cercando di stare dietro al battere incensante del cuore del rosso. Graffiò con i denti in quella zona, dove la vita scorreva forte più che mai e poi iniziò a succhiare. Eijirou chiuse gli occhi e spalancò la bocca, portando una mano dietro la nuca di Katsuki e l'altra sul suo sedere. Voleva che la marchiasse, che lasciasse il segno del proprio passaggio, anche per sempre, ma voleva sentire anche premere più forte la sua erezione contro la propria, per darsi un po' di sollievo.

"S – suki" balbettò gemendo e la bocca di Katsuki lasciò il suo collo.

Il biondo sollevò la testa, tornando a guardare negli occhi Eijirou, che percependo ora il freddo bagnato sul proprio collo e la mancanza del biondo, riaprì gli occhi. Si osservarono per qualche istante, senza fermare il movimento dei loro bacini, mentre il rosso continuava a gemere sommessamente. Eijirou pensò che una scena tanto bella non sarebbe riuscito a crearla nemmeno nel più ardito dei propri sogni.

Ma proprio come uno di quelli, il tutto scoppiò come una bolla.

Quando bussarono alla porta, infatti, per entrambi i ragazzi fu come svegliarsi da un sogno meraviglioso. Si bloccarono entrambi e Katsuki guardò la porta e poi Eijirou e, con qualche secondo di ritardo, decise di alzarsi da sopra di lui.

Il rosso si alzò in piedi a sua volta, con l'erezione ancora scalpitante tra le gambe, passandosi una mano tra i capelli.

"Kacchan, sei qui?" chiese la voce femminile che Eijirou meno avrebbe voluto sentire in quel momento. chiuse gli occhi, mentre si rendeva conto che si trovava in trappola.

Katsuki si voltò verso di lui e gli andò in contro, facendo la cosa che meno si aspettava al momento: gli diede un bacio leggero sulle labbra. Eijirou lo fissò sbalordito per qualche istante, mentre il biondo gli metteva entrambe le mani sul volto e gli sorrideva di nuovo, nonostante non fosse uno dei suoi sorrisi sicuri.

"Siediti al tavolino, sistemati leggermente i capelli, ora la faccio entrare, tu comportati come sempre" gli disse e, come un automa, si ritrovò ad annuire, forse completamente perso a causa di quel sorriso stupendo, per poi eseguire quei comandi che gli erano stati detti.

E osservò Katsuki andare davanti allo specchio e sistemarsi un po', anche se un occhio esperto si sarebbe accorto del vero problema presente: quello in mezzo alle sue gambe. Eijirou non si chiese come Uraraka non si accorse della sua erezione quando il suo fidanzato le aprì, ma forse comprese che dovesse essere più sorpresa nel trovare lui in quella stanza, mentre faceva finta di leggere sugli appunti che aveva preso prima e con un'enorme succhiotto sul collo.

Ancora sveglio [Kiribaku]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora