Capitolo 35

2K 206 144
                                    

"Mamma, papà, io amo Eijirou, non voglio stare con Uraraka, non voglio nessuno che non sia lui"

Il rosso fissava il proprio ragazzo sulla rampa delle scale di quella casa che tanto era sembrata perfetta negli anni. Eppure negli ultimi mesi si era dimostrata avere davvero quella facciata che lui credeva non avesse, perché aveva sempre creduto che quella perfezione fosse reale, che la famiglia Bakugou fosse perfetta, ma non era così. Non riuscivano ad accettare che il figlio volesse qualcosa di diverso da quello che loro si erano aspettati, allontanandosi da quella facciata di perfezione che loro avevano messo su con la società, come se, accanto ad un ragazzo, Katsuki non potesse continuare ad essere perfetto come sempre. Loro non potevano comprendere il fatto che Eijirou lo avrebbe amato e gli sarebbe stato accanto comunque fossero andate le cose. Perché era quello che aveva fatto durante tutti quegli anni in cui lui stesso si era rifiutato di provare quei sentimenti.

"Kastuki, Uraraka.."

Si intromise il padre, salendo uno scalino per andare incontro al figlio, raggiungendo la moglie che se ne stava congelata sul posto, come se avesse visto un fantasma, e quel fantasma era lo stesso Eijirou che qualche sera prima avevano visto entrare nella loro casa, quasi sfondando la porta, supplicando il figlio di non tornare con Uraraka. Avevano fatto finta di non comprendere quella volta, chiudendo gli occhi davanti ad una scena simile, e Katsuki si era ritrovato, preso dalla paura, costretto a prendere la mano di quella ragazza, ma questa volta, avendo deciso di non ascoltare i propri genitori e la loro indifferenza, la madre si trovava congelata, non avendo idea di come affrontare quella situazione. Il padre, invece, sembrava avere qualcosa da dire, ma Eijirou aveva davvero paura di sapere cosa volesse dirgli.

"Ecco, hai già sbagliato. Quel nome non deve più stare accanto al mio. Da oggi in poi ci sarà solo Eijirou. Che voi lo accettiate o meno"

Il rosso sussultò a quelle parole, perché temeva davvero che le due persone davanti a loro potessero improvvisamente urlare, fare qualcosa, sconvolgere in modo tale Katsuki che decidessero di cacciarlo e tenere per sempre il biondo in una teca di cristallo con Uraraka accanto. Non poteva concepire nella propria mente che quelle due persone preferissero che il proprio figlio fosse scontento, ma fintamente perfetto, mentre una ragazza si approfittava delle sue fortune, anzi, di quelle che loro guadagnavano ogni giorno. Eijirou voleva dire qualcosa, cercare di calmare il biondo perché erano pur sempre i suoi genitori, ma quello gli mise una mano sullo stomaco, portandoselo alle spalle, come per proteggerlo.

Ritrovandosi alle sue spalle, osservò qualche istante quei capelli morbidi e lucidi, mentre si abbassavano scendendo le scale e raggiungendo i suoi genitori che se ne stavano sul primo gradino.

La madre non si muoveva ancora, ma fissava il figlio, mentre il padre le stava accanto, con un'espressione più o meno indecifrabile sul viso. Non aveva mai percepito tanta tensione nella sua vita. Nemmeno quando aveva litigato con i propri genitori durante gli ultimi anni della propria vita. Aveva sofferto nel mostrarsi per quello che non era, cercando di costruirsi una personalità che davvero non possedeva, ma nemmeno in quelle occasioni la tensione era palpabile come in quel momenti. Non sapeva se fosse perché sentiva empatia nei confronti di quel ragazzo, se fosse tutto l'amore che provava nei suoi confronti a farlo essere preoccupato, ma aveva davvero paura.

Deglutì, ma rimase nella posizione in cui Katsuki lo aveva messo.

"Tesoro, Uraraka.." provò la madre, ma venne guardato male dal figlio, che aveva esplicitamente detto di non voler sentire più quel nome pronunciato in una frase diretta a lui. Eijirou si scrocchiò le dita per l'ansia.

"Okay. Eijirou non è adatto a te"

Il rosso fece un passo indietro, colpito da quelle parole come una secchiata di acqua gelida. E allora capì che il vero problema non fosse la sessualità di Katsuki, ma che l'indirizzo del proprio amore fosse lui. Abbassò la testa, sentendosi colpevole ancora una volta dell'aver creato quella situazione, senza nemmeno rendersene conto, ma consapevole di tutti gli errori commessi e del perché dei genitori intelligenti non volessero un figlio come lui accanto al proprio.

"Insomma, esce tutte le sere, si droga, beve, fuma! E poi non ti ricordi quella sera in cui era sul vialetto di casa sua e tu lo hai portato a casa nostra perché stava troppo male per stare solo? Ecco! Perché i suoi genitori sono come lui! Non ci sono mai!"

Mentre la madre emetteva queste sentenze, il padre se ne stava fermo al suo fianco, annuendo alla donna, provando ad Eijirou che quelle parole non se le stessero inventando al momento, che non fosse una scusa a caso per fare in modo che il figlio non credesse che fosse per la sua omosessualità, ma che fosse davvero a causa di chi si era scelto al proprio fianco e che, evidentemente, preferissero una ragazza approfittatrice come la castana, piuttosto che lui: un tossico.

Tenne sempre il viso chino verso il basso mentre aspettava una risposta da parte di Katsuki. Non aveva idea di come avrebbe potuto rispondere, ma se avesse deciso di lasciarlo andare, lo avrebbe capito. Infondo i suoi genitori stavano accettando lui, ma non chi volesse amare e quindi bastava che lasciasse il rosso per essere felice. Nella mente di Eijirou sembrava un ragionamento perfetto, forse anche perché non aveva mai creduto di essere abbastanza per stare accanto al biondo e i due genitori stavano soltanto mostrando la realtà al proprio figlio.

Che futuro poteva donargli lui?

"Quella stessa volta Eijirou ha detto di amarmi"

Il rosso alzò lo sguardo di scatto, sorpreso che le prime parole che Katsuki avesse deciso di emettere fossero quelle. Avrebbe potuto dire qualunque cosa, eppure aveva preferito raccontare qualcosa che Eijirou non si ricordava, proprio a causa di quello che avevano detto i suoi genitori prima. Era paralizzato sul posto da quella situazione, altrimenti si sarebbe portato una mano alla bocca ricordando quella mattina in cui, per la prima volta, si era risvegliato nella stanza perfetta di Katsuki, con lui accanto, senza ricordarsi che quella notte, oltre ad essere stato male, aveva detto al biondo di amarlo per la prima volta.

"E io amo lui da sempre. Sentire quelle parole per la prima volta, da una persona per cui si provano le stesse cose, non ha prezzo"

Katsuki si voltò verso di lui questa volta, sorridendogli dolcemente. Non gli aveva mai rivelato quella cosa, forse perché non voleva fargli pesare il suo stato di ubriachezza, il suo modo di essere sbagliato, ma in un istante comprese il motivo per cui il loro rapporto era riuscito a cambiare così velocemente: il biondo lo aveva sempre amato e aveva ricevuto il via libera di Eijirou quella stessa sera.

"Lo so che non te lo ricordi, ma da allora non ci sono momenti simili che tu abbia dimenticato e tutto perché hai smesso, perché sei tornato ad essere quella stupenda persona di cui io mi ero innamorato quando ero piccolo, anche se mi ignoravi, non mi parlavi"

Continuò Katsuki, tornando a salire le scale, finendo accanto al rosso, che lo accolse afferrandogli le mani come se fossero un'ancora in quel mare in burrasca che era la propria mente. Non poteva credere che quella situazione stesse accadendo davvero, non aveva idea di come i genitori del biondo avrebbero reagito, ma si perse in quelle iridi rosse che gli sorridevano, mentre alla mente gli tornavano tutti i loro momenti felici.

"Vi prego di guardarlo con gli stessi occhi con cui lo guardo io. Accettatelo e accetterete me"

La madre di Kastuki improvvisamente scoppiò a piangere ed entrambi i ragazzi si trovarono tra le sue braccia in pochissimi istanti, stretti al suo collo, quasi soffocando e fu quando vide anche il padre del biondo arrivare da loro e sorridere, che il proprio cuore esplose. Il rosso desiderava vedere il viso del proprio ragazzo, vederlo felice, finalmente, ora che anche le ultime persone di cui si interessavano, li avevano accettati.

Ancora sveglio [Kiribaku]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora