Capitolo 30

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"Sicuro di stare bene?"

Erano queste le parole che avevano accompagnato la giornata di Eijirou subito dopo essere rientrato in aula anche se in ritardo, ma con accanto i suoi ritrovati amici. Aveva trovato un Katsuki preoccupato per lui, che si era quasi alzato in piedi vedendolo entrare seguito dal biondo e dal nero, sapendo cosa fosse successo prima, invece, tra Sero e Kaminari. Aveva osservato anche lui il labbro spaccato del biondo, ma non aveva avuto ancora tempo per parlarne con Eijirou, che gli aveva sorriso in un primo momento per rassicurarlo, ma doveva saperlo che non sarebbe bastato.

Alla fine della giornata aveva insistito per tornare subito a casa, aveva persino guidato lui la sua macchina e una volta in casa, si era accertato che non avesse nessun tipo di escoriazione sul corpo. Eijirou era rimasto ad osservare il ragazzo mentre controllava se fosse tutto al proprio posto, sorridendo come un ebete, persino quando Katsuki insistette per togliergli la maglia e i pantaloni per controllare meglio. Se solo non stesse ridendo come uno scemo, avrebbe trovato la situazione eccitante, con lui che gli chiedeva di spogliarsi.

"Hei, sto bene, basta. Io e i ragazzi abbiamo chiarito e basta. Anzi, ci siamo abbracciati se vuoi la verità"

Eijirou vide Katsuki sbattere le palpebre un paio di volte, come confuso da quell'affermazione, fermo immobile al centro della stanza, dove aveva fatto cadere dalle proprie mani, sia la sua cartella che quella del rosso, che aveva afferrato appena entrati in stanza.

La casa era nel silenzio più totale, dato che i genitori erano tornati a lavorare dopo la settimana di ferie che si erano presi dal lavoro per stare accanto al figlio. La madre si era assicurata con Katsuki di tenere sotto controllo Eijirou ed era esattamente quello che stava facendo, anche se in quel momento se ne stava impalato, come a decidere cosa fosse meglio fare. Per questo il rosso decise di fare un passo avanti, annullando le distanze e afferrando tra le braccia il biondo che si lasciò stringere, nonostante il rosso fosse solo in mutande e lui avesse indosso ancora il giubbino. Una volta il proprio cuore non avrebbe retto tutta quell'emozione, perché sarebbe scoppiata tutta insieme, improvvisamente. Ora, invece, sapeva di avere Katsuki tutto per se, per tutto il tempo, e il proprio cuore si era abituato all'amore che sentiva scorrere tra i loro corpi.

Katsuki gli afferrò il viso e lo baciò, eliminando il controllo che aveva Eijirou, perché il loro rapporto era così: il biondo comandava e il rosso adorava lasciarli ogni sorta di decisione. La sua lingua gli affondò nella bocca, come se stesse scaricando in quel modo la frustrazione e, arretrando di qualche passo, lo fece sdraiare sul letto.

"Da quando hai imparato a controllarti così bene? Perché io non ce la faccio proprio a non saltarti addosso appena ti vedo senza maglia"

Eijirou sorrise, carezzando la schiena del biondo che stava sopra di lui, portandogli le mani direttamente sul sedere, che afferrò e strinse forte, dimostrandogli quanto apprezzasse quella situazione.

"Suki, io posso averti quando voglio, è per questo che sono tranquillo"

Il biondo gli sorrise, lasciandogli un altro bacio sulle labbra e poi, alzando il capo, Eijirou ritrovò sul suo viso un'espressione seria. Erano poche le volte in cui lo vedeva così con lui, la maggior parte delle volte stavano studiando, quindi in un primo istante non capì cosa avesse pensato per fargli mutare l'espressione.

Poi capì.

"Voglio portarti a mangiare a casa mia, con i miei"

Il rosso trasalì, irrigidendosi, con il corpo di Katsuki sempre sopra il proprio. In un primo istante pensò soltanto alle cose brutte che sarebbero potute accadere se lui fosse andato in quella casa a presentarsi come qualcosa di più che un semplice amico: avrebbero potuto cacciarlo, vietare a Katsuki di frequentarlo, oppure anche fare del male al figlio. Ma quando tornò a fissare quegli occhi rossi, l'unica idea che gli rimase in mente fu il motivo per cui il biondo volesse portarlo a casa sua.
Si ritrovò a sorridere, sempre sotto lo sguardo preoccupato di Katsuki, che al cambiamento della sua espressione, sembrò confuso. Eijirou si sentiva stupido ad essere così egoista, ma non riusciva a fare altro.

"Vuoi presentarmi loro come il tuo fidanzato?"

La mano del rosso si fece spazio lungo la sua schiena, infilandosi sotto la maglietta, lì dove poteva percepire le escoriazioni dovute al passaggio delle proprie unghie dei giorni precedenti. Il biondo sgranò gli occhi in un primo istante, probabilmente sorpreso da quell'affermazione, ma subito dopo sul suo viso calò un dolce sorriso e si abbassò a baciare Eijirou. Prima sulle guance, lascivo e dolce, poi sulle labbra, dove affondò la lingua senza ricevere restrizioni e godendosi il calore che nasceva dal centro dello stomaco e si irradiava in tutto il corpo.

Eijirou gli portò le mani sulle spalle, fino ad arrivare a sfilargli totalmente la maglia e il giacca insieme. Sentiva l'esigenza di sentirlo caldo contro la propria pelle e il biondo, come se potesse leggerli nella mente, lo abbracciò, petto contro petto, con una mano che carezzava il suo torace.

"Ti amo Eiji, voglio che tu faccia parte per sempre della mia vita, quindi anche loro lo dovranno accettare"

Il rosso lo strinse ancora più forte a sé, come se potesse farlo entrare nel proprio petto dopo quell'affermazione. Gli veniva da piangere per la gioia che poteva percepire in se stesso, nuova, rinata, come non c'era mai stata nel suo cuore. Il pensiero, però, che quella stessa felicità non aleggiasse in Katsuki per via dei troppi pensieri riguardanti la sua famiglia, lo fece tornare alla realtà, una in cui non tutti li avrebbero accettati, in cui avrebbero dovuto lottare ogni giorno per il proprio amore.

"Ne sei proprio sicuro?"

Kastuki si tirò su, staccando quella connessione calda tra i propri corpi e fissando arrabbiato Eijirou, che si stupì di quella luce nei suoi occhi. Non lo aveva mai visto così, e forse gli fece anche un po' paura.

"Cosa intendi dire?"

E più che una domanda, quella parve una minaccia.

"Cioè.. non sto dubitando del fatto che mi ami, mi chiedevo solo se ne valesse la pena per te rinunciare a tutto per uno come.. me"

Quella strana luce negli occhi del biondo non accennò ad andarsene, anzi, sembrò solo amplificarsi ed Eijirou deglutì, credendo di essere davvero nei guai se non avesse trovato le giuste parole per giustificarsi. Era strano come, in una situazione del genere sarebbe dovuto essere spaventato, ma il proprio corpo stesse reagendo al contrario. Se ne stava, infatti, ancora sotto Kastuki, questa volta con un'erezione tra le gambe, che era sicuro il biondo stesse sentendo.

Poi una mano del suo ragazzo si mise attorno alla sua gola.

Il rosso sgranò gli occhi, improvvisamente senza fiato, ma non per la stretta di Katsuki, che sulla sua gola stava leggera, per quel gesto che lo mandò totalmente in estasi.

"E tu come saresti?" gli sentì dire, mentre lo vedeva avvicinarsi al suo viso e poi scendere fino al collo, dove passò solo la punta del naso, facendo eccitare ancora di più Eijirou sotto di lui, che mosse il bacino senza nemmeno rendersene conto, alla ricerca di un qualche attrito per sentirsi meglio. Quando il sedere di Katsuki creò quella superficie adatta allo sfregamento, improvvisamente gli venne voglia di scoparlo. Non aveva mai pensato a quella opzione, ovvero che lui potesse dominarlo, prenderlo, esattamente come faceva il biondo e si ritrovò a gemere mentre muoveva forsennatamente il proprio bacino contro il sedere di Katsuki, che stringeva ancora la sua gola e gli leccava il collo, portandolo a toccare il cielo.

Venne nei propri pantaloni, con l'immagine di se stesso che scopava il biondo, esattamente come faceva il suo ragazzo con lui e quando lo vide alzare lo sguardo di nuovo puntato nei suoi occhi, seppe all'istante che la stessa cosa la stava pensando anche lui.

Ancora sveglio [Kiribaku]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora