3) Problemi negli Inferi

132 10 4
                                    

<<Aurora...>> mi voltai più volte per cercare la fonte di quella voce femminile, ma nel buio più totale non vedevo a un palmo dal naso.
<<Chi sei? Cosa vuoi da me?>> chiesi con voce tremante. Sentii una risata cristallina <<Come? Non mi ricordi? Eppure ti ho salvato io, la prima volta, dalle grinfie di Nyx>>. Ci riflettei un'attimo per poi sgranare gli occhi <<Artemide...?>>
<<Brava! Vedo che ti ricordi!>>

<<Cosa succede? Aspetta, dove sei?>>. Improvvisamente si fece tutto chiaro. Mi trovavo in un bosco innevato, davanti a me si ergeva una specie di altare decorato da ghiaccioli e fiocchi di neve. <<Wow come sei cresciuta...>> disse una voce e mi girai verso quella che era solo una dodicenne. Aveva i capelli ramati raccolti in una coda alta, gli occhi azzurro ghiaccio che mi guardavano fieri e le labbra rosee piegate in un sorriso. Indossava un giacchetto argentato e in spalla la faretra delle frecce con l'arco.

<<Perchè mi sei comparsa in sogno?>> le chiesi curiosa. S'incupì di colpo <<Il mio gemello, Efesto, Afrodite, altri dei e addirittura Atena si sono schierati dalla parte di mio padre, mentre i restanti più qualche dio o dea minori dalla parte di Era>> mi spiegò giocherellando con una freccia <<La guerra ormai sta cominciando e stavolta Ares non centra niente. Qualcuno sta guidando questa battaglia, liberando la rabbia di Era e le antiche ostilità tra le divinità. Qualcuno qui vuole questa guerra e la distruzione dell'Olimpo>>.

Incrociai le braccia sotto al seno indurendo lo sguardo <<Mio padre non centra niente se vi chiedete questo...>>
<<Lo so, lo so>> mi fermò lei sorridendomi <<È strano dirlo, ma Ade questa volta non sta contribuendo alla distruzione dell'Olimpo>>. Mi presi la testa fra le mani <<E allora chi è che vuole questa guerra?>> mi fermai per fissarla negli occhi <<È Nyx?>>.
Quando scosse la testa sospirai di sollievo <<No, non si sa ancora. Io e le Cacciatrici stiamo cercando di scoprirlo ma non c'è niente che ci porti a pensare a un dio o a una dea in particolare. E poi non c'è molto tempo. Tra non molto, forse neanche tra tre settimane, mi dovrò schierare anche io e addio possibilità di salvare l'Olimpo>> sospirò.

<<Chiederó all'Oracolo di Delfi. Insomma, forse c'è un'impresa dietro tutto questo, no?>> le sorrisi vedendola improvvisamente sollevata <<Grazie mille semidea, saresti un'ottima Caciatrice, ma anche come Amazzone non scherziamo>> mi fece l'occhiolino mentre mi sentii arrossire.

<<Ora devo andare. Ricordati di chiedere dell'impresa all'Oracolo, non mi deludere>> si raccomandò. Annuii decisa e dopo averle sorriso un'ultima volta chiusi gli occhi.

Aprii gli occhi sentendomi scuotere leggermente. Affianco a me c'erano Walter e Ilaria, con una faccia da chi deve darmi una brutta notizia.
<<'Giorno...che ci fate qui?>> gli chiesi sbadigliando. La mia amica tirò fuori dalla tasca dei suoi jeans un bigliettino <<Chirone voleva che tu lo avessi. Sembra che sia una cosa che non ti farebbe piacere>> mi avvertì e annuii aprendolo.

"Cara figlia mia,
Qui negli Inferi si avverte un'aria più cupa del solito. Ho convinto Persefone a tornare sull'Olimpo da Demetra perchè non essendo completamente un abitante dell'Oltretomba avrebbe rischiato più di me. Thanos mi ha confidato che vicino al baratro del Tartaro si sentono dei sussurri sinistri  e si può percepire una forza divina potentissima. Spero che non sia quello, o meglio, chi penso io perchè sennò saremmo in grave pericolo. Se puoi fai un salto qui negli Inferi, mi servirebbe una mano.

Tuo padre, Ade"

Quando finii di leggerlo non riuscivo a crederci. Una forza divina potentissima potrebbe solo appartenere a un Titano o a un dio primordiale, e il Tartaro pullulava di personaggi pericolosi. Crono e Nyx erano tra questi. Rabbrividii al solo pensiero di un'altra guerra contro i Titani. <<Allora? Di che parla?>> chiese Walter guardandomi curioso. Non glielo avrei potuto dire, sennò si sarebbe sparsa la voce in tutto il campo e finché non avremmo avuto una certezza sarebbe stato meglio non impanicare gli altri semidei.

<<Allora?>> la voce di Ilaria mi riscosse dai miei pensieri <<N-Niente, mio padre mi ha chiesto se-se posso venire...ehm...a-ad una cena di famiglia da lui! Si ecco>> balbettai. Sembrò crederci perchè sorrise maliziosa <<Quindi anche Cameron verrà con te?>>.
<<S-Sì! Esatto!>> esclamai sistemandomi una ciocca di capelli dietro l'orecchio.

Walter mi fissava intensamente, sembrava...deluso.
<<E...l'invito non era allargato anche a me?>> chiese mettendosi le mani in tasca. Diamine! Ma perchè mentire doveva essere così complicato?
<<N-No...vedi...Persefone, tua madre, è dovuta risalire sull'Olimpo in anticipo perchè Demetra aveva qualche problema che mio padre non ha specificato>>.
Scosse la testa <<Ah, ok. Pensavo...si insomma...che avrei potuto conoscere mia madre, ecco>> disse sorridendomi, ma si vedeva da un miglio che c'era qualcosa che non andava.

<<A-Allora io vado! Ci vediamo!>> esclamai dopo che mi fui vestita e lavata. Afferrai una felpa nera e me la legai in vita, ma prima che potessi uscire, nella mia camera entrò Cameron, rischiando di darmi la porta in faccia. <<Ehi piccola! Buongiorno!>> mi salutò stampandomi un bacio sulle labbra. Prima che potesse parlare di nuovo lo afferrai per un braccio trascinandolo fuori dalla cabina, di corsa.

<<Ehi! Dove mi stai trascinando?>>
<<Un secondo, ti spiegherò tutto appena saremo il più lontano possibile da Ilaria e Walter>> si lasciò trascinare senza fiatare. Appena la cabina 13 non fu che un puntino all'orizzonte, mi fermai respirando affannosamente, cercando di riprendere fiato. <<Ok...cosa...mi devi...dire?>> mi chiese col fiatone, posandosi una mano sulla milza. Li passai il biglietto mentre mi preparavo già a viaggiare nell'ombra <<Cavolo...>> disse non appena finì di leggerlo <<Quindi potrebbe esserci un Titano dietro a questa storia?>> scossi la testa sospirando <<Potrebbe essere, ma è meglio non scendere subito a conclusioni affrettate>>. Così mi prese per mano e mi attirò a sè, facendomi scontrare contro il suo petto <<E pensi che ti lascerò andare da sola?>> mi sussurrò all'orecchio.

Arrossii quando sentii un veloce e per niente sporco bacio sul collo <<Su, usa un viaggio ombra, così faremo prima>>
<<Ma tu non sei abituta->>
<<Fa niente>> mi interruppe, sorridendomi <<Ora andiamo>>. Ricambiai il sorriso e dopo averli stampato un bacio sulla guancia, chiusi gli occhi e lasciai che le ombre ci avvolgessero.

La figlia di Ade 2//🖤Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora