20) Nuovi dispersi

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Pov's Aurora

L'Argo III solcava le onde in tempesta mentre sei piccoli eroi, sopra di essa, correvano da una parte all'altra del ponte lottando contro il forte vento e aggrappandosi a qualunque cosa capitasse sotto mano. Ho detto sei eroi perchè solo una era chiusa in camera sua cercando di calmare la nausea che le era venuta.
Esatto...ero io.
Ero sdraiata sul mio letto e abbracciavo come se fosse un peluche il cuscino di Cameron. Il motivo? Apparte per il fatto che non mi parlava da due giorni e cominciava a mancarmi, ma anche perchè era cento volte più morbido del mio che sembrava una pietra.
Un leggero bussare mi fece sussultare <<Aurora? Posso entrare?>> disse la voce di Maria.
Prima che io potessi rispondere la porta si aprì e lei entrò tranquillamente in stanza, chiudendosi la porta alle spalle. Aveva la maglietta del campo completamente fradicia e alcune ciocche di capelli le erano sfuggite alla treccia che si era fatta, andandole davanti al viso. Ai piedi indossava delle infradito bianche che si tolse non appena entrò.
<<Allora, come stai?>> mi chiese sedendosi sul bordo del letto affianco a me.
<<Uno schifo...mi viene da vomitare...>> mugolai premendo la faccia sul cuscino e respirando a pieni polmoni il profumo di Cameron.
<<Vuoi che ti dia qualcosa per farti passare questa nausea?>> mi chiese sistemandosi una ciocca dietro l'orecchio <<Oppure vuoi continuare a stare qui mentre noi ci diamo da fare sopra?>>.
<<Senti eh>> mi misi a sedere portandomi una mano alla fronte <<Non è colpa mia se mi è venuta la nausea, non ne ho mai sofferto. Mai>>.
<<Si vede, sennò sapresti che non devi rimanere in stanza ma andare in bagno e vomitare nel water>>
<<Zitta e dammi questa cosa per farmi passare la nausea>> la guardai negli occhi per qualche secondo, per poi aggiungere timidamente <<Per favore>>.
<<Ok ok>> ridacchiò alzandosi e porgendomi la mano, che afferrai tirandomi su <<Vieni, andiamo in infermeria>>.

Le pareti del corridoio che portava alle camere da letto erano decorate da molti quadri raffiguranti il Campo. Il mio preferito in assoluto era sicuramente quello che raffigurava dei figli di Apollo che giocavano a pallavolo. Un ragazzo in primo piano, con i capelli castani e la pelle abbronzata (che non era Leo), era appena saltato con il braccio in alto, pronto a schiacciare la palla nell'altra metà del campo da gioco. Dall'altra parte della rete, una ragazza era pronta a fare un backer. Tra di loro c'era anche Will, che sembrava stesse per saltare per fermare la palla, proprio sotto la rete. Era giorno, quasi tutti indossavano degli occhiali da sole. Quando lo guardavo riuscivo a sentire il calore del sole sulla pelle, i battiti del cuore accelerati dall'adrenalina della partita e quasi mi aspettavo di vederli muovere. Ma ovviamente era solo una fotografia incorniciata e appesa a quel muro. Non so chi l'aveva scattata, ma chiunque l'avesse fatto si meritava un premio. Era riuscito a immortalare il punto decisivo della partita, con tutti impazienti di sapere chi avrebbe vinto.
Scossi la testa per risvegliarmi dai miei pensieri e riportai la mia attenzione su Maria, prima che si accorgesse che non la stavo ascoltando.
<<Non mi hai sentito, vero?>> mi chiese divertita interrompendosi di colpo e sorridendo. Beccata...
<<Ehm...scusa, stavo guardando i quadri e mi sono distratta>>
<<Tranquilla, ormai ci sono abituata a richiamare la vostra attenzione, anche Cameron usa la scusa dei quadri>> disse aprendo la porta dell'infermeria e spostandosi di lato per permettermi di entrare.
<<Cosa?>>
Ridacchiò aprendo un mobiletto <<Siete molto simili! Se non sapessi che siete fidanzati direi sicuramente che siete fratelli!>>.
<<Esagerata! Comunque...riguardo Cameron....>>
<<Siamo solo amici, se te lo chiedi, e non mi sta usando come aman-->>
La interruppi subito avvampando <<Ma cosa dici?! Non stavo pensando a questo! Volevo solo sapere se ti parlava di me!>>.
<<Oh...>> mi passò una scatoletta tipica di quelle che contengono delle pasticche <<Tieni, prendine una soltanto mi raccomando>>.
<<Che cosa sono?>>
<<Unicorni arcobaleno che con i loro poteri curativi ti fanno passare la nausea>> mi rispose con sarcasmo alzando gli occhi al cielo <<Sono pasticche fatte col nettare, appunto ti ho detto che ne puoi prendere solo una>>.
<<Ma il nettare è il cibo degli dei, non è un....un'offesa trasformarlo in pasticche?>> chiesi confusa prendendo tra indice e pollice una di quelle pasticche oro e studiandola a pochi centimetri dal viso.
<<Se serve per salvare delle persone no, non è un'offesa>>
<<Posso prenderla senza bere o--?>>
<<Prendila e bevi un bicchiere d'acqua>> m'interruppe scocciata uscendo dall'infermeria e prendendo in mano il suo arco. Sono sicura che se fossi stata io al posto suo avrei perso subito la pazienza e avrei fatto uno sterminio generale delle persone ad almeno un km da me. "Per fortuna che non è come me", mi dissi mentalmente sorridendo.

Andai in cucina aprendo l'acqua del rubinetto e lasciandola scorrere per un po' mentre mi mettevo in punta di piedi con il braccio alzato per prendere un bicchiere. Perchè Leo aveva progettato tutto a misura di diciassettenne maschile alto due metri se lui a malapena mi superava di due centimetri? Cominciai a imprecare verso gli inventori di ripiani per le cucine augurandogli di capitare nelle mutande di mio padre non appena morti. Alla fine riuscii a prendere il bicchiere senza farlo cadere a terra, riempiendolo d'acqua e bevendone un sorso non appena mi misi la pasticca sulla lingua.
<<Ti è passata la nausea?>> mi sentii chiedere dalla voce di Cameron e mi voltai automaticamente verso la porta della cucina.
E dissi addio al buon senso...
Ed eccolo là il mio ragazzo, appoggiato con la spalla allo stipite della porta. I capelli rossi erano completamente fradici e scompigliati. Gli occhi azzurri ghiaccio mi studiavano attentamente, luccicando alla luce del lampadario. Vorrei anche specificare che era scalzo e indossava solo un jeans nero, sistemato terribilmente in basso in modo da lasciar vedere l'elastico dei boxer e la famosa V.
<<Ti è passata nausea?>> mi richiese avvicinandosi a me e prendendomi di mano il bicchiere per bere.
Deglutii notando solo in quel momento che mi era passata la nausea, e in bocca mi era rimasto il sapore della pizza <<Sì...com'è la situazione di sopra?>>.
<<Non ottima ma neanche troppo disperata>> appoggiò il bicchiere sul bancone incrociando le braccia al petto <<L'Argo III riesce a navigare decentemente nonostante la tempesta e le onde alte, arriveremo verso l'alba>>.
<<Un branco di ciclopi eh?>>
<<Sì, l'isola è nascosta dalla foschia, per questo i mortali non l'hanno ancora usata come meta turistica. I ciclopi ne hanno approfittato e ne hanno fatto il loro covo. Nyx li tiene lì nel caso abbia bisogno di una mano con i suoi mostriciattoli...>>
Calò un silenzio imbarazzante tra di noi e io abbassai lo sguardo a disagio. Cosa dovevo dirli? Dovevo andarmene e lasciarlo lì? Tirare fuori l'argomento del nostro litigio? Non sapevo più che fare...
Quando però sentii le sue calde braccia avvolgermi la vita e stringermi a sè sospirai di sollievo, ricambiando l'abbraccio.
<<Mi dispiace di essermi arrabbiato...in effetti ti devono aver scosso parecchio quelle notizie, e io invece di starti vicino mi sono anche arrabbiato...mi dispiace...>> mi sussurrò poggiando il mento sulla mia spalla.
Mi sforzai di ridere <<E a me dispiace di non averti parlato prima. Ora siamo pari, no?>>.
<<Già>> ridacchiò stampandomi un bacio sulla fronte.
E rimanemmo lì per un po', godendoci la presenza dell'altro e l'atmosfera serena che si era creata.
Ma ovviamente i momenti tranquilli, in quel periodo, non potevano durare a lungo...
<<Ragazzi- oh...>> Sofia fece la sua entrata in cucina, col fiatone e i capelli bagnati appiccicati alla fronte corrugando le sopracciglia <<Vi disturbo?>>.
Mi staccai da Cameron con le guance un po' rosse dall'imbarazzo <<No no, non disturbi nessuno. C'è qualche problema?>>.
<<No nessuno>> sorrise soddisfatta <<Ho avuto l'idea di usare i poteri di Ilaria per abbassare le onde intorno a noi, in modo da facilitare il passaggio della nostra nave. Anche se adesso lei è sfinita, ma con un po' di ambrosia si riprenderà...l'ha detto Maria, quindi.....>>.
<<Bene, siamo quasi arrivati?>>
<<Guardatelo voi con i vostri occhi, sembra la scena di un film di Lara Croft>> commentò correndo sul ponte.
La seguii tranquillamente, ma non appena misi piede sul ponte rischiai di scivolare e mi dovetti aggrappare a Cameron che ridacchiò divertito <<Ti stavo per avvertire che il pavimento è scivoloso grazie alla pioggia ma vedo che l'hai capito da sola>>.
<<Ah ah...>> lo guardai male rimettendomi in piedi da sola <<Molto divertente...>>.

Voltai lo sguardo verso dove mi indicava il figlio di Ares e sgranai gli occhi. I cielo era completamente scuro, le nuvole cariche di pioggia lasciavano cadere enormi quantità d'acqua sul mare e il vento era fortissimo, come avevo visto dall'oblò della mia camera. Non riuscivo a vedere a una spanna da me. Però, grazie alla luce di un lampo che squarciò il cielo riuscii a vedere un'enorme sagoma nera in lontananza.
<<L'isola dei ciclopi....è quella, vero?>> chiesi a Cameron alzando la voce per farmi sentire nonostante il vento. Anche se era tutto buio riuscii a vederlo ghignare divertito <<Che intuito Watson>>
<<Idiota...>> brontolai <<Ti ricordo che sono stata tutto il tempo chiusa in camera con la nausea...>>.
<<Scusa scusa...>> ridacchiò stampandomi un bacio sulla guancia <<Però non ti arrabbiare di nuovo...>>.
<<Io non ero arrabbiata prima!>>
<<Certo certo...>>
Sospirai lanciando un'altra occhiata all'isola di fronte a noi. Un branco intero di ciclopi, ce l'avremmo mai fatta da soli a cavarcela? Prima che potessi chiedere altre informazioni riguardanti l'isola un'onda più forte delle altre colpì violentemente la nave, sbalzandomi contro il muro di schiena. Il saporaccio del sangue mi riempì la bocca, la vista mi si appannò e gemetti di dolore. Poi un urlo terrorizzato, seguito dalla voce di Ilaria che urlava "NOO!" e poi.....poi caddi in ginocchio accasciandomi con la pancia a terra e fu tutto buio.

La figlia di Ade 2//🖤Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora