2. TOMMASO

27 2 0
                                    


La sveglia suona alle 7. Dover affrontare un'intera giornata scolastica con tanto di compito in classe non mi invoglia ad alzarmi immediatamente, per cui passano 10 minuti prima di ritrovarmi mio fratello davanti con le braccia incrociate.

-Devi alzarti subito o farai tardi!- mi toglie le coperte di dosso e sbuffa.

Mugugno qualcosa di incomprensibile e mi alzo. Mi trasporto distrattamente in bagno e dopo almeno un quarto d'ora sono pronta.

Il clacson della macchina di Carlotta mi avvisa del fatto che mi sta aspettando giù. Prendo le mie cose, saluto Gianmarco ed esco.

Controllo il cellulare per l'ultima volta prima di salire in macchina. Odio ricevere messaggi su i miei appuntamenti mentre sono con le mie amiche, fanno sempre troppe domande ed io non posso mai rispondere con sincerità. Mi giudicherebbero senza capirmi.

-Solita ritardataria- Carlotta mi da uno schiaffetto sul braccio prima di mettere in moto e partire.

Non dico molto durante il viaggio, tengo la testa appoggiata al finestrino e mi immergo nei miei pensieri, nelle mie paure. La paura di affrontare un uomo nuovo, probabilmente sposato, con una moglie a casa che gli sta preparando la cena, e lui lì con me, a toccarmi, ad assaporare la mia pelle, a desiderare nessun altro che me. Penso a Tommaso, che dovrò incontrare nel pomeriggio, penso a come mi sfiorerà, se mi farà male, se avrà modi rudi o dolci, se ha una figlia a cui dire di non fare ciò che faccio io.

-Cami ma che hai?- la voce di Carlotta interrompe i miei pensieri. Non lo so nemmeno io che cosa ho, vorrei risponderle, forse ultimamente la mia vita non mi basta più.

-Niente- dico semplicemente- sono molto stanca. Ieri ho finito di studiare tardi e non ho dormito molto- sorrido.

Carlotta sembra crederci perché non ritorna più sull'argomento, ogni tanto mi lancia uno sguardo interrogatorio senza dire nulla. Arriviamo a scuola con dieci minuti di anticipo e prego affinché la campanella suoni il prima possibile.

Non mi piace molto stare tra la gente, ho pochi amici e di quelli che ho non mi fido neanche tanto.

- Guarda, c'è Aldo. – Carlotta lancia un gridolino e quasi sviene.

Aldo è l'amore della sua vita da più o meno l'inizio della scuola e ogni volta che siamo insieme non fa altro che parlare e straparlare di lui. Peccato che non ha mai avuto il coraggio di rivolgergli la parola. Lui è super popolare, lei quasi sconosciuta. Tipica situazione da serie tv adolescenziale firmata Netflix.

-Ricordati che non sei in una serie tv- le dico acidamente.

-Tu sei una persona cattiva- risponde sbuffando.

Forse ha ragione, forse sono davvero una persona cattiva.

La campanella suona in perfetto orario e io e Carlotta siamo praticamente le prime ad entrare in classe. Guardo fuori dalla finestra e un raggio di sole mi colpisce dritta in faccia e mi piace la sensazione di stordimento che provo nei minuti successivi.

La professoressa di matematica entra in classe con una carovana di libri in mano e le fotocopie appena sfornate dal bidello per il compito.

-Ragazzi posate il telefono, non copiate perché tanto gli esercizi sono diversi tra di voi. Il compito non è difficile – si interrompe per guardarci tutti ed esaminarci – se avete studiato.

Apriamo le danze.

La giornata scolastica passa abbastanza velocemente e il compito di matematica va anche bene. Sono dovuta restare a scuola di pomeriggio per un progetto di inglese, per cui appena suona la campanella cerco di fare il prima possibile e mi avvio verso l'indirizzo che mi ha mandato Alberto per incontrare Tommaso.

Molto più di una stella.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora