Non so bene descrivere la sensazione che si fa strada inesorabilmente nel mio petto. Quel che è certo però è che mi spaventa, come se mi avessero tolto la terra sotto i piedi e non sapessi più da che parte poggiarmi.
Mi sento come un aquilone volato via, perso dal bambino che ci giocava felice. Quanto avrà pianto? Poco. Un aquilone che vola via è un aquilone che viene sostituito facilmente.
Mi sento come una terra di mezzo, una terra abbandonata che sta andando a fuoco e che nessuno è in grado di salvare.
In bilico tra ciò che voglio e tra ciò che devo.
Non ho idea del perché mi senta così in questo momento, so solo che mi rimbombano nella testa le parole di una canzone che ho sentito qualche giorno fa alla radio. Mi sono rimaste dentro.
Questo mondo non fa per me
Forse un posto per me non esiste
Sai
Questo mondo non fa per me
E vorrei qualcuno capisse.
Ecco come mi sento, come se fossi estranea al mondo e anche un po' a me stessa. Perché non mi riconosco più. Perché ho smesso di credere nei sogni, nei miei sogni.
Se mai ne avessi avuto uno.
Non mi ricordo nemmeno più l'ultima volta che mi sono detta "Desidero questo dalla vita".
No, questo mondo non fa per me e nessuno sembra capire la mia silenziosa richiesta di aiuto.
-Signorina Rossini, quando ha smesso di pensare alle nuvole può rispondere alla mia domanda.
Torno alla realtà e ho praticamente gli occhi di tutta la classe addosso. Vorrei poter rispondere alla domanda ma non ho ascoltato neanche mezza parola di ciò che ha detto il professore di italiano, né tanto meno ciò che mi ha appena chiesto.
Sembra accorgersi della mia totale assenza psicologica e pone nuovamente la domanda.
Grazie mille.
-Conosce qualche opera Leopardiana scritta nella città di Napoli?- sbatte la penna verso la cattedra facendo risuonare nel silenzio un ticchettio fastidioso e dopo qualche minuto la classe comincia a rumoreggiare.
-Mi dispiace non ero attenta- mi arrendo dopo un po'.
Il professore sbuffa spazientito e si avvicina lentamente al mio banco.
-Bene, grazie alla vostra compagna per lunedì voglio che facciate un lavoro approfondito sulla poesia "La Ginestra" di Giacomo Leopardi, con tanto di presentazione in powerpoint. Lavorerete a coppie. Per vostra fortuna potete sceglierete da soli il vostro compagno.
La classe inizia a urlare e spararmi occhiatacce come se avessi appena ucciso un uomo davanti ai loro occhi.
-Mi dispiace- dico andando verso Carlotta.
-Non preoccuparti, non è un compito difficile. Ma vorrei solo capire cosa diavolo ti passa per la testa, ce l'hai completamente tra le nuvole.
-Tra gli aquiloni... –sospiro.
Carlotta sembra non capire esattamente cosa intendo e le sorrido dicendole di lasciar perdere. Come potrebbe capire?
La sua migliore amica, quella con cui faceva a gara a chi mangiava più hamburger non esiste più e non so neanche dove sia finita.
Sparita, volatilizzata.
La vibrazione del mio telefono mi fa tremare, l'ansia torna a fare da padrona. Non ho mai vissuto la cosa così male e non capisco che cosa mi stia succedendo.
STAI LEGGENDO
Molto più di una stella.
Romance"Forse potrai essere quello che stavo immaginando, forse l'arcobaleno sei tu, mentre io continuo a rimanere pioggia, però almeno possiamo incontrarci. Quando finisco io, cominci tu. "