1. Piacevole passeggiata

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Feliciano passeggiava allegro per il Kurfürstendamm, una delle vie più importanti di Berlino.
Attorno a lui famiglie, combriccole di ragazzi o solitari affrettati camminavano lungo il viale, chi più velocemente, chi più lentamente.

Era ormai primavera e anche in Germania la gente pareva concedersi un bel momento di allegria, distaccandosi per almeno una mattina dallo stereotipo del diligente lavoratore biondo.

Feliciano sorrideva allegro, camminando per quella via sicuro, trascinandosi dietro il suo piccolo trolley, ignorando totalmente gli sguardi leggermente incuriositi di chi lo notava.

Non si era preso la metro al posto del taxi per nulla! Anche se era stanco dopo la levataccia fatta per andare a Milano-Malpensa per prendere l'aereo che l'aveva portato fino a Berlino, non voleva rinunciare a quella piacevole passeggiata.

Allungava di non eccessivo tempo il suo tragitto per raggiungere la sua destinazione e, grazie all'efficiente rete ferroviaria, era quasi un piacere allungarsi in quel modo la strada.

"Spero che Luddy non stia lavorando! Mi ha promesso che oggi non avrebbe toccato il lavoro neanche con lo sguardo! Quello lo deve fare con me~!" pensò allegro Feliciano.

Da come si é potuto intuire da tale pensiero, tra l'italiano e il tedesco vi era ben di più di una semplice amicizia.
Entrambi erano riusciti ad andare oltre i dissapori riguardo quello successo nelle Seconda Guerra Mondiale.

Infatti, Feliciano aveva trovato il coraggio di dire, anni dopo, in separata sede, come erano andate realmente le cose.

Prima lo disse a Kiku e poi a Ludwig, questo per ovvi motivi di "tensione" dei rapporti e situazioni geo-politiche del tempo.

Quando l'aveva detto a Kiku verso gli anni '60, questi l'aveva inizialmente accettato, capendo come i sentimenti non fossero comandabili totalmente e che come nazione ad alcune cose non ci si potesse sottrarre. Anche se considerò alcune scelte fatte da Feliciano atti incriminanti, che lasciavano un'onta sull'onore di Veneziano e sulla fiducia che riponeva in lui.

Il castano era rimasto stupito dalla sentenza fuori dai denti del giapponese, anomala data la sua perenne educazione, ma d'altro canto l'italico capiva cosa intendeva.
Neanche lui stesso era molto fiero di ciò fatto, scritto con un pennarello indelebile nella storia e solitamente perfino in modo errato.

Ma piano piano era riuscito a riacquisire la vera benevolenza con Kiku.

Con Ludwig fu un altro paio di maniche.
Quando il Muro di Berlino finalmente crollò, aspettò ancora qualche anno prima di prendere il coraggio a due mani e chiedere a Ludwig un faccia a faccia, privatamente.

Non sapeva neppure lui come era riuscito a spiegarsi senza balbettare, fermo e sicuro nella voce.
Ludwig aveva assimilato la sua spiegazione e l'aveva "accettata", anche se per diversi anni i rapporti fra loro due rimasero freddi.

Ma Feliciano non voleva perdere in quel modo il biondo e fece di tutto per riguadagnarsi quel posto che sapeva di avere precedentemente occupato nel cuore del tedesco.
E alla fine c'era riuscito.

Per Ludwig, il "tradimento" da parte del castano era stato qualcosa di cocente, terribilmente doloroso, ma era anche vero che il castano gli diede costantemente prova di voler ricostruire la loro relazione.

Esattamente come il biondo, voleva dimostrarsi una persona migliore.
E, infondo, quei sentimenti che lo avevano legato a Feliciano erano stati ritrovati e rafforzati, fino a che non fu riconosciuto come amore da entrambe le parti.

Era da poco prima dell'introduzione dell'euro nell'UE che i due si erano fidanzati ed avevano passato molto tempo insieme, sempre con un minimo di diffidenza da parte di Lovino, da quando lo era venuto a sapere.

Invece le varie regioni d'Italia, i suoi "figli", s'erano mostrati più o meno felici fin da subito con tale scelta.
Ma, generalmente, erano contenti di vedere il loro adorato Nord Italia col biondino perché vedevano come lo rendeva felice.

C'è anche da dire che praticamente tutti erano già pronti a fare una spedizione punitiva, capeggiati da Lovino, nel caso qualcosa fosse andato irrimediabilmente storto nella relazione con Ludwig per causa di quest'ultimo.

Ma ritornando al lieto presente…

Feliciano aveva pianificato di passare il weekend nella capitale tedesca in compagnia del fidanzato, fra passeggiate mano nella mano e tanto tempo in casa, a coccolarsi e non solo, sperando di non venire interrotti troppo spesso da Gilbert.

Quell'ex nazione sembrava aver preso come scopo secondario di vita continuare a domandare al fratello, sia in presenta del castano che senza, riguardo il suo «pucciare il biscotto» con Feliciano e "stalkerarli", facendo loro foto e video per il loro album digitale (almeno, questa era la scusa).

Che poi tutto questo fosse finalizzato all'innervosire Ludwig era chiaramente palese.
E nonostante Feliciano era ben conscio che la sua privacy col biondo era ogni tanto infranta dall'albino, si divertiva troppo a vedere il fidanzato arrossire e imbarazzarsi.

Ogni tanto, in maniera totalmente casuale, sapeva essere un seduttore da quasi fare invidia a lui (ma, appunto, sottolineiamo il quasi) e altre volte era pari ad un ragazzino delle medie alle prese con la prima fidanzatina.

Questo doppio modo di comportarsi era uno degli aspetti che intrigavano di più il castano nella sua relazione col tedesco: non sapeva praticamente mai che tipo di reazione aspettarsi, se la prima o la seconda.

Ritornando ancora a quella fresca ed allegra mattinata primaverile, la rappresentazione del Nord Italia stava passeggiando col suo trolley appresso, senza cupi pensieri in mente.

Per il weekend voleva dimenticare di avere, come da decenni a quella parte, un governo instabile, dove la gente si divideva e si comportava da bambini, mentre la sua economia ed il futuro dei suoi giovani cittadini era sempre più traballante.

E mentre era a più di metà del viale che decise di compiere una certa scelta, dettato da un'improvvisa fretta.
Sapete cosa si dice della fretta, no? É una cattiva consigliera.

E in quel caso tale detto non poteva essere più corretto.


N/A: finalmente eccoci qua la mia nuova storia, una GerIta!
Avverto già da adesso, non é una storia roselline e fiorellini, se non fosse chiaro dalla descrizione e dai tag della storia (oltre che, per chi mi conosce già, dal mio stile di scrittura).

Però se ve ne infischiate delle conseguenze (come la sottoscritta con le fanfiction angst), spero allora vi possa piacere.

P.S.: come accennato nel capitolo, ci sono le personificazioni delle regioni d'Italia in questa storia.
Sono tutti i miei OC di "Casa Vargas - Le regioni d'Italia" sempre su questo profilo.

Mai più come prima...?Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora