*Sentimenti*

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*Attenzione, in questo capitolo non sarà presente alcuna scena di smut, perché MALEDIZIONE STI DUE POVERETTI HANNO SOLO 14 ANNI, ma se vi danno fastidio manifestazioni d'affetto tra due ragazzi o non vi piace non leggete, nessuno vi obbliga, baci*

Sentii quelle poche parole risuonarmi nelle orecchie e rimasi pietrificato.

"Dio Will, tu mi piaci ma non ho mai avuto la forza di ammetterlo, ora so che tu la pensi allo stesso modo e non vedo più ragione per vergognarsi...""

Si guardava i piedi nudi, pallidi come il suo viso che ora era incorniciato da un tenue rossore. 

Non dissi una parola, ero come ammutolito. Alzai lentamente il capo e gli rivolsi un sorriso quasi imbarazzato. In quel momento non volevo far altro che sentirlo accanto a me, le sue labbra sulle mie, volevo che mi dimostrasse quanto mi aveva detto perché sapevo che quella volta sarebbe stato sincero. Mike non si rimangiava mai la parola. 

Sentimmo il telefono squillare e la probabilità che le infermiere avessero notato la mia assenza mi attanagliò lo stomaco. 

"Era mia madre, anche stasera non tornano..." Mike aveva risposto al telefono e le mie paure erano state smentite. Parlava della sua famiglia come se non gli interessasse, non aveva mai amato molto i suoi, l'unica che da qualche anno riusciva a sopportare e a cui si era avvicinato  era Nancy. 

Pensai alla proposta che mi aveva fatto qualche minuto prima. "Mike, va bene, se vuoi resto, preferisco stare qui piuttosto che mangiare della roba precotta su un letto con flebo di tranquillanti..."

Non avrei dormito in ogni caso, l'unica erano i calmanti e mi ero strappato le flebo prima di scappare. Inoltre, come mi ricordava l'agenda di Mike, non me le avrebbero messe apposto prima delle 12.00 del giorno dopo. 

Lasciai stare un attimo quell'istinto che mi diceva di saltargli addosso e baciarlo e lo aiutai ad apparecchiare. 

Si era fatta tarda sera, avevamo guardato un po' di tv e successivamente eravamo saliti in camera. 

Il ragazzo mi aveva lasciato il suo letto ad una piazza e mezza mentre lui dormiva a terra. 

Rimasi a guardare il soffitto mentre la monotonia della notte avvolgeva la stanza, ogni volta che chiudevo gli occhi vedevo quelli spenti di quel mostro, le stelle che avevo amato indossare per tutta la mia infanzia e il ruggito di quella bestia mi tornava alla memoria. 

"Mike..." lo chiamai con voce stanca, sapevo che se avessi ceduto al sonno avrei fatto un altro di quegli assurdi incubi. 

"Ehi Will" il ragazzo si girò, alla penombra della luce della luna che entrava dalla finestra sembrava ancora più bello...

"Io ho paura di sognare, non ho i tranquillanti e, insomma, mi chiedevo se potessi..." 

Una risata roca uscì dalla sua bocca. Spostò le coperte da terra e prese un cuscino per affiancarlo al mio capo nel letto. Si adagiò verso sul materasso con lo sguardo rivolto di me. 

Rimase a squadrarmi per un po'. 

Dopo poco sentii la mano di Mike spostarsi e risalire le coperte poggiandola sul mio viso delicatamente. 

Le sue dita si intrecciarono nei miei capelli lisci e i polpastrelli mi accarezzarono la nuca mentre non interrompeva neanche per un attimo il contatto visivo.

Vidi le labbra rosee del ragazzo schiudersi, gli occhi attraversati da una scintilla fulminea. 

Il suo viso si avvicinò lentamente al mio e dopo poco le labbra premevano delicate l'una sull'altra. Cautamente mi morse il labbro inferiore mentre la mano destra si andava a posizionare parallelamente a quella poggiata sul mio collo. 

Mi accarezzava i capelli mentre quest'ultima iniziò a scendere staccandosi per un attimo facendomi provare un fastidioso brivido. Mike se ne accorse, sorrise nel bacio, infilò lentamente la mano sotto la maglietta del pigiama troppo grande per il mio corpo esile.

Passava sull'ombelico disegnando cerchi concentrici, ogni tanto mi sfiorava il petto. 

I suoi movimenti erano leggeri ma decisi. Lasciò le mie labbra perché prendessi aria mentre muoveva un serie di piccoli baci dalla mascella fino al mio collo. 

Si accaniva sullo stesso lembo di pelle  più e più volte e mi chiesi come sarei riuscito a coprire quel marchio. 

Mi lasciavo andare andare ai suoi movimenti ipnotici che  mi facevano dimenticare tutte le preoccupazioni, i ricordi, le paure. 

"Mike..." gli sussurrai all'orecchio mentre continuava a dare attenzioni al mio collo. 

Con la stessa calma con cui lo aveva fatto lui gli alzai lentamente la maglietta accarezzandogli l'addome. Se la sfilò dopo poco lasciandola a terra. 

La mia mano tremava impercettibilmente mentre era tornato a baciarmi le labbra. 

Feci  scivolare la mano sui suoi addominali appena accennati e sentii la sua pelle accaldata scossa dal tremore. 

Quel momento si prolungò per tempo indecifrato finché lentamente  lui non staccò le mani dal mio corpo riportandole ai lati del proprio corpo.

"Ora pensi che riuscirai a dormire? mi rivolse un sorriso sghembo ma dolce. 

Annuii ancor inebriato dal sapore delle sue labbra; mi accoccolai al suo petto mentre un suo braccio mi cingeva da dietro. 

Finalmente, dopo tempo, riuscii a passare una notte tranquilla e senza incubi, senza l'aiuto di calmanti, l'unica cosa di cui avevo bisogno era Mike. 

Mi sembrava che il tempo attorno a noi si fosse fermato, avesse deciso di concederci quel momento senza nulla intorno, mi stava dando l'illusione che quella volta sarebbe andata veramente bene.

*Spazio Autrice* 

Salve 

stasera nuovo aggiornamento perché devo inserire un capitolo di passaggio abbastanza corto e non voglio farvi aspettare tre giorni per uno sputo di dieci righe e lasciarvi nuovamente a secco. 

non penso ci sia da dire altro, stellina e commento? 

bye, G

(Troppo zucchero in questo capitolo, non sono abituata ad un Mike così dolce e premuroso dalla seconda stagione)

-Byler- We Are Crazy TogetherDove le storie prendono vita. Scoprilo ora