-Byler- We Are Crazy Together

*Vuoto*

PREPARATEVI A LEGGERE CITAZIONI AD HARRY POTTER NEI PROSSIMI CAPITOLI PERCHé LA POTTERHEAD CHE è IN ME è TORNATA A FARSI SENTIRE DOPO ANNI, BASTA VADO, LEGGETE, COMMENTATE E VOTATE, BACI, AGGIORNO DOMANI MOLTO PROBABILMENTE : )

Jonathan mi corse incontro e mi abbracciò. Vidi Nancy andare verso Mike che intanto stava soccorrendo El.

"Cosa vorresti dire?!" urlò Jonathan

"Semplice" la voce nell'ombra gelida, perfida. "Io non sono altro che una parte di Will, finché io vivo, lui sopravvive"

Jonathan mi si parò davanti.

Ma quel gesto mi fece capire che mio fratello non stava proteggendo solo me, ma anche quella parte giocosa che, bramosa di attenzioni, si era trasformata in quella maligna Faceva parte di me e non potevo farci nulla. 

El prese le poche forze che gli rimanevano e le incanalò per tenere ferma la figura.

"No" dissi, tirandomi avanti

Se era vero che finché io vivevo lui lo faceva con me non potevo permettere che facesse del male a qualcun'altro. Non potevo permettere che le mie emozioni mettessero in pericolo tutte le persone che amavo. 

"No" Mike mi prese per le spalle e mi guardò negli occhi "Lo supereremo insieme, te lo prometto Will..." mi prese una mano e la strinse tra le sue, le lacrime che rischiavano di scendere copiose lungo il viso. 

"Mike, io non posso controllarlo..." lo guardai negli occhi, El iniziò a far fatica a tenere ferma l'ombra.

"Mike è meglio per tutti" i suoi occhi rispecchiavano il mio viso triste. Quegli occhi che avevo guardato a lungo nelle serate in cui lui neanche sapeva esistessi. Quegli occhi che avevo visto per la prima volta seduto su un'altalena. 

Ora il suo viso era rosso, spaventato, non avrei mai pensato che sarebbe potuto diventare così, la sua pelle era sempre stata come un lenzuolo, uno di quei lenzuoli di lino, attraverso i quali puoi percepire la realtà, ma rimanendone sempre troppo lontano per far si che sia reale. 

Perché quello era Mike per me, troppo perfetto, troppo bello. Gli misi una mano sulla guancia, la sentii fremere, mentre i suoi occhi si perdevano a fissarmi le labbra e poi le iridi spente, che per quel poco tempo in cui eravamo stati insieme erano tornate a splendere di speranza. 

Presi la pistola di Nancy che era rimasta a terra, con un unico, ultimo, colpo. 

Gliela porsi mentre sentii mio fratello col fiato corto dietro di me. 

"Fallo" gli dissi

"No" 

Tirai un sospiro e mi portai la pistola alla tempia, le mie mani tremavano, gli occhi di tutti puntati su di me. 

Poi all'improvviso El cacciò un urlo. 

L'ombra, con la sua veste viola, rotolò a terra e iniziò a correre. 

Il raggio di poteri di El venne indirizzato verso la mia mano.

La pistola volò dalle mie mani. 

In pochi secondi i miei occhi schizzavano dalla pistola all'ombra. 

Incontrai lo sguardo di Mike "Non si può fare in altro modo" gli sussurrai.

Provai a correre verso l'arma ma l'ombra se ne accorse e mi saltò addosso. 

Tutto accadde troppo in fretta, la figura iniziò a scomporsi, sciogliersi, come un incubo, un incubo da cui non si poteva scappare e che ora mi teneva in gabbia, non solo più psicologicamente. 

"Ora Mike, ora ti prego..." lo guardai con le lacrime agli occhi, mentre si chinava a terra a prendere l'arma singhiozzando. 

Nancy strinse tra le braccia mio fratello, le urla arrivarono ovattate alle mie orecchie, in quello scenario surreale, dove El stava seduta a terra, priva di forze, guardando Mike. 

Il ragazzo mi fissò, alzò la pistola lentamente, le mani che tremavano come stesse per avere un attacco di panico. 

Le urla della mia controparte crudele mi perforarono le orecchie, mi dilaniarono l'anima, più di quanto già lo fosse. 

Ma per me ora c'era solo Mike.

Mi guardò un ultima volta.

"Will, io..." farfugliò, quasi non riuscendo a parlare

"Mike, ce la farai, ti amo, l'ho sempre fatto" un ultimo sguardo.

Poi quel grilletto premuto. 

Un secondo, un battito, tutto ciò che mi serviva per imprimere il suo viso nella mia mente per sempre.