Roma, 1 anno dopo.
Questa è solo una favola che finì
Ricordi in una scatola come Il favoloso mondo di Amélie
Aprimi il cuore tu meriti un po' di amore dissi
Appena toccai il suolo italiano, mi sentii a casa: io ed Aria eravamo distrutte, ma contente di quel viaggio: eravamo cresciute e cambiate, avevamo raggiunto i nostri obiettivi ed il nostro futuro si stagliava luminoso, con tutte le opportunità che ci avevano offerto. Ci abbracciammo quando lei vide i suoi genitori ed io vidi Edo con Elena, che era cresciuta. Appena lei mi vide, mi corse incontro, balzandomi in braccio. La abbracciai forte. <Ho qualcosa per te> le dissi, mostrandole una busta del Disneyland. Mi guardò contenta. Abbracciai forte Edo.
Io e Lauro avevamo chiuso non appena ero atterrata in Francia. Mi aveva liquidato durante una chiamata. Non ero più tornata indietro.
Siamo così soli quando lei non c'è
I soldi come il sesso
Sembra più importante se non è qui con me
Penso che siano tutte puttane
Ho solo le mie, dici a te
Tu non la ami più
Solo bugie
Mi scriveva comunque ogni sera, alcune volte frasi sconnesse, altre richieste di un ritorno insieme. Io andavo avanti, invece: mi distraevo tra i corsi e le nuove persone che conoscevo. Un ragazzo in particolare attirò la mia attenzione: si chiamava Hal, aveva una mamma americana ed un padre francese. Subito entrammo in sintonia. Uscimmo qualche volta con gli altri, altre da soli. Ci capivamo, avevamo tutti e due un passato difficile e volevamo ricominciare da capo.
Quando Lauro aveva saputo di lui, aveva dato di matto.
Lo so che è colpa mia
Tu non sei come me
Sì tu che tieni a quel poco
Io che tengo a me
Sono buono solo a dire
Visto tutte queste tipe
Come fosse uguale senza te
Tipo come dirtelo servisse
Tipo più a restare che ad andartene
Sì ora guardo te dire non si può
Ora guardo te dire no
Ora guardo te dire no
Ora guardo te dire no
Sono buono solo a dire solo
Manda via quel ragazzino e digli voglio un altro
Scopa questo stronzo che ti vuole così tanto
Digli che in confronto a noi non valevate un cazzo
C'avremmo messo poco ad avere quanto?
Che vedevi solo noi
Che vedevi solo noi
Che vedevi solo noi
Voleva venire in Francia, diceva. Nel frattempo, continuava a scoparsi altre, per poi chiamarmi, fatto ed ubriaco, pregando di tornare con lui. Hal sospirava, ma non me ne faceva una colpa. Più volte mi aveva detto di prendermi il mio tempo, senza andare di fretta: era un ragazzo d'oro.
Ho bisogno di te che dica
Non lo fare, non lo fare
Lo so che è colpa mia
Non essere come te
Che non ci riuscirò, come mai?
Essere come mi vuoi te
Vorrei fosse così
Invece sto con altre
Mentre fai come me
Ma nel letto di un altro
Mentre tu cerchi l'amore io cerco te
Mentre tu cerchi l'amore io cerco te
Mentre tu cerchi l'amore io cerco te
Tante volte mi aveva chiamato dicendomi che stava andando a rapinare qualcosa, a spacciare, a farsi di coca o scopare con puttane. Dentro soffrivo, ma non lo davo mai a vedere, tranne le poche volte che c'era solo Aria con me, che mi guardava sconsolata e dispiaciuta. Continuavo ad urlargli che era finita, che mi doveva lasciare in pace, che ero stata il suo giocattolo per molto tempo, che ero stanca e volevo rifarmi una vita. Lui continuava ad urlare che mi amava, che sarei stata sua sempre, che ci saremo ritrovati. Ed io continuavo a dirgli che era finita, di lasciarmi in pace. <Amo te voglio te, sei l'amore della mia vita> continuava, certe volte scoppiando a piangere. <No>. Era sempre la mia risposta.
Un giorno Hal mi baciò, dopo 3 mesi che ci stavamo frequentando, in maniera dolce e delicata. Mi sorrise, in un modo tutto suo: non lo associai a Lauro. Capii che stavo andando avanti e che potevo andare avanti.
Non so che sto facendo non sai
Ho bisogno di te che dica
Non lo fare, non lo fare
Vedo il mondo che è qua
Odio questo mondo che è qua
Non so che sto facendo non sai
Lo so sono uno stronzo
Mentre tu cerchi l'amore
Che faccio solo casini
Che muoio con i miei amici
Che non so neanche più se siano amici
O siano amici solo fuori
Io sono solo fuori
E tu mi chiudi dalla porta fuori
E fammi entrare com'è fredda questa gente
Fredda com'è freddo questo ambiente
Vorranno che ti spogli mentre
Non diventare come le altre che ti stanno affianco
Perché non c'è nessuno che ti voglia così tanto come me
Nessuno che ti voglia come me
Nessuno che ti voglia come me
Nessuno che ti voglia come me
Che non saresti mai stati uguali come noi come qua
Odio questo mondo mio qua
Non sai che sto facendo io qua
Lo so sono uno stronzo
Sono buono solo a dare solo colpa a Dio qua
O dare colpa al mondo che è qua
Non so che sto facendo non sai
Ho bisogno di te che dica
Non lo fare, non lo fare
Lauro scoprii tutto, forse dai racconti di Edo o forse origliando le conversazioni mie e di mio cugino. Ricominciò il giro di telefonate, perse sempre più la testa, cacciandosi sempre più nei guai.
Edo, così, decise di trasferirsi a Milano.
Nel frattempo, mia madre si rifece viva per un breve periodo, tenendo Elena, poi una sera si presentò da Edo a Milano con mia sorella in braccio: risparì.
Lauro, nel frattempo, si era ripreso, aveva smesso con la droga, le sparatorie e il giro di droga. Si mise a fare musica, Edo gli fece da produttore e poi pubblicò un disco.
Appena vidi la canzone, "Ora e sempre", sul suo canale YouTube ero in dubbio, poi cliccai sopra. Parlava di noi. Di tutto quello che ci era successo mentre ero in Francia. Provai un po' di dolore, un po' di "ma come sarebbe stata se". Ma nient'altro. Guardai Hal, che ascoltava la canzone senza capire, anche se sapeva di Lauro. Lo baciai quella sera, staccando le cuffie e lasciando tutto nel passato.
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Leggenda al quartiere/Achille Lauro
FanfictionHo bisogno di te che mi dica "non lo fare, ti prego".