Anonymous

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~ welcome to my life ~

Non sai mai cosa ti riserva il destino, qualche volta è gentile, mentre altre volte è crudele, crudele a tal punto da piegarti e non lasciarti alcuna via d'uscita.
Sono stata buttata a terra milioni di volte, ma nessuna come questa caduta ha fatto più male.
Sentirsi dire tutte quelle parole, sentirsi sbattere la realtà in faccia, è stato crudele se non imbarazzante.
Sentirsi debole, sentirsi vulnerabile è qualcosa che ho sempre detestato.
Sentirmi piccola davanti a qualcuno che non è migliore di me, mi ha solo ferita nell'orgoglio, privandomi dell'indifferenza che spesso mostro e attuo per non mostrarmi debole, ma i suoi occhi, le sue parole i suoi gesti rudi, mi hanno privato di tutto, mi hanno privato della mia testardaggine, rendendomi solamente un cucciolo indifeso.
Le parole di Jonathan continuano a tormentarmi la mente e il cuore.
I miei occhi rossi e gonfi, chiedono di non essere umiliati ancora, mentre le sue parole tormentano ancora ogni parte di me, rendendomi sbagliata ai miei stessi occhi.
Ho lasciato quella stanza, quell'edificio senza più guardarmi indietro, con un cuore a pezzi e seguita da un Adam alquanto incazzato, ma che mi ha lasciata a casa da sola proprio come gli avevo chiesto, seppur insicuro di star facendo la cosa giusta.
La villa è immersa in un silenzio assordante, accompagnata da un incredibile solitudine.

" sei tu che allontani gli altri "

Ha ragione?
Sono io?
Sono io la causa del mio dolore?
Mi guardo intorno, sentendo la necessità di aggrapparmi a qualcosa, qualunque cosa, ma niente in questa casa riesce a darmi la certezza di essere una persona migliore.
Niente riesce a dare un freno alle sue parole, niente mi porta a credere che Jonathan non abbia ragione.
È questo quello che ho dimostrato?
Ho mostrato di essere una ragazzina immatura e viziata?
La paura che vive dentro di me, la paura di conoscere la verità, la paura di affrontare tutto, mi ha solamente portata ad essere agli occhi degli altri, una semplice ragazzina incompresa e in conflitto con l'intero mondo.

" il tuo migliore amico è innamorato di te?"

Sono così egoista? è possibile che sono stata così stronza da non accorgermi dei sentimenti di James? Non può essere, non deve essere così.
Mi avvicino alle scale che portano al piano di sopra e aiutandomi con le stampelle raggiungo la mia camera da letto.
Mi chiudo la porta alle spalle e appoggiandomi ad essa, osservo le mie immagini che ricoprono le pareti. Immagini di un passato lontano, immagini di una me persa da qualche parte.
Mi avvicino lentamente cominciando a togliere ogni cosa, ogni singola immagine che rappresenta tutto ciò che non sono più.
I vetri si frantumano in milioni di pezzi, emettendo un suono assordante, ma niente ha più senso adesso.
Niente può far tornare quella ragazza, perché anche lei mentiva, perché anche la vecchia me fingeva i sorrisi e i "sto bene".
La realtà è che io sono questa, sono la ragazza che ha descritto Jonathan, sono la ragazza che ha paura di andare avanti, la ragazza che allontana sua madre per paura di perderla ancora.
Mi siedo sul letto lasciandomi travolgere dalle immagini di me e di Jonathan, delle nostre bocche che si cercavano e delle nostre mani che si sfioravanao.
Mi sono lasciata travolgere dall'inganno e dall'inferno che sono i suoi occhi.
Mi sono lasciata travolgere dall'illusione che le sue parole susurravano, da quelle frasi brevi che mi raccontava, da quelle promesse, che non hanno mai avuto l'intenzione di essere per sempre.
Mi sono lasciata trasportare dal calore delle sue mani, mi sono lasciata ingannare dai brividi che il suo tocco mi procurava, rendendomi prigioniera di un sentimento non corrisponde o meglio, di un sentimento non accettato.
Ho lasciato che le mura intorno al mio cuore si crepassero di poco, ma la realtà è che si sono sgretolate tutte, rendendomi ora vulnerabile davanti agli occhi di chiunque e io non posso permettermelo.
Non posso permettermi di fare uno sbaglio come quello di oggi, non posso lasciare a Jonathan un tale controllo di me, non posso volere qualcosa di impossibile, è malsano, io è lui siamo sbagliati, lo siamo sempre stati, fin dal primo sguardo, dal primo tocco, dalla prima parola e dal primo bacio.
Siamo stati qualcosa di impossibile da sempre, ma il mio cuore ha voluto rischiare, finendo così per ferirsi e commettere l'errore che fin da piccola ho evitato: affezionarmi.
L'ho fatto con Thomas, con Tristan, con mia madre, con Jonathan e mi hanno lasciato tutti.
Hanno tutti una motivazione per esser andati via, e io non ho niente per giustificare i miei gesti.
Passo una mano tra i capelli frustata e osservo il disastro che ho combinato. Osservo i disegni di Tom sparsi sul pavimento e ripenso a quella scatola che non ho ancora aperto.
Penso a mio padre e al suo sguardo deluso quando vedrà tutto questo, penso a mia madre che aspetta ancora una mia risposta, penso ad Adam e mi chiedo se merito di averlo nella mia vita.
Guardo le foto di me e di Kyle scattate il giorno in cui siamo andati all'acquario e mi pento di averle gettate per terra.
Ripenso a questi due mesi passati e mi domando se ha senso andare avanti? Mi chiedo se vale la pena lottare ancora, mi chiedo se vale la pena andare fino in fondo e mostrare che sono una persona migliore.
Mi chiedo se qualcuno mi guarderà mai come Serena guarda Kyle, mi chiedo se qualcuno mi guarderà mai come mio padre guarda mia madre. Mi chiedo se qualcuno mi amerà mai nonostante tutto, nonostante il mio passato e nonostante le mie cicatrici.
Una lacrima, una sola, l'ultima, scivola lentamente dal mio volto, rigando la guancia e dicendo addio a tutto questo.
Ho chiuso con i sentimenti, ho chiuso con l'essere debole, ho chiuso con me stessa, ho chiuso con il mio passato.
Voglio andare avanti, voglio dimenticare questo inferno e vivere. Voglio dimenticare Jonathan, voglio dimenticare il sapore delle sue labbra, voglio dimenticare i suoi baci e i nostri corpi avvinghiati insieme, voglio dimenticare il sapore dell'amore, quello che credevo lui mi stesse dando e voglio cominciare a mostrare quella stronza che lui ha sempre creduto che fossi.
Non voglio più bruciarmi, l'ho fatto già troppe volte.
Torno al piano di sotto facendo attenzione sulle scale ed esco di casa chiedendo all'autista di mio padre di accompagnarmi al centro, verso il molo. Santa Monica è bella, ma rimane comunque una città molto piccola, spesso popolata da turisti, sia d'inverno che d'estate.
So che William avviserà mio padre del mio ritorno a casa, ma ora non voglio pensare a questo, voglio solo liberare la mia mente dalla confusione che regna al suo interno.
Non impieghiamo molto ad arrivare in centro, inoltre il tempo oggi non è dei migliori e questo mi regala anche un piccolo vantaggio, poiché non c'è il solito traffico dovuto all'affluenza dei turisti.
Chiedo a William di fermarsi e lo lascio andare dicendogli che lo chiamerò io dopo.
Il cielo è cosparso da grandi nuvole grigie, che rendono la malinconia nei miei occhi ancora più evidente, mentre un leggero vento scompiglia più volte i miei capelli.
Cammino distrattamente tra le persone, lasciandomi incantare dalle risate di alcuni bambini che corrono e da alcune famiglie che sorridono per immortalare questo momento con una fotocamera.
L'acqua non è per niente calma e si staglia continuamente sugli scogli, emettendo quel suono che tanto amo ascoltare.
Ci sono poche persone rispetto agli altri giorni e questo non mi dispiace affatto.
Il vento comincia ad aumentare e con tutte le probabilità pioverà anche, ma non sono pronta a tornare a casa, non ancora.
Ho passato la mia intera vita a piacere agli altri, ma solo quando ero con Thomas potevo essere me stessa, per questo amavo tanto quella casa, lì potevi essere chiunque e loro ti avrebbero accettato senza pregiudizi.
Lasciare quella casa fu straziante, ma ero felice lo stesso, perché Charlotte stava iniziando un capitolo nuovo della sua vita ed era giusto che lo facesse in una casa molto più grande e più bella.
L'unica certezza a quel tempo era che lei non l'avesse venduta, ma in seguito alla scomparsa di Thomas, ho perso anche quella.
Mi siedo su una panchina che si affaccia sul mare e mi lascio sfuggire un sorriso al solo ricordo delle giornate passate insieme. Il vento si intensifica, ma a ricoprire la mia pelle di di piccoli brividi e la voce calma e fredda di Derek.

you are my always (Would It Be Forever?)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora