Whispers

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~ naked ~

~ Arya ~

Un nome, quattro lettere e un bisbiglio.
Un sussurro che risuona  in mezzo alla tempesta.
Una voce che risuona nel buio della stanza, ma una voce che non arriva dal telefono, ma da un corridoio immerso nell'oscurità, che porta con sé la voce di un bambino di nome Chris.
Il telefono trema ancora nelle mie mani e io non ho il coraggio di riattaccare e se fosse lui?
E se fosse Thomas?
Ma ogni mia speranza muore quando quel bip comunica la fine della chiamata e io ritorno a respirare.
Volevo veramente che fosse lui?
Che cosa doveva rappresentare questa chiamata?
Che lui è vivo?
Che lui è qui?
Ma se non fosse Thomas?
Milioni di domande, milioni di scenari si fanno spazio nella mia mente, ma l'unica immagine che non scompare è il suo corpo inerme incapace di respirare.
Ricordo il terrore nei miei occhi e la colpevolezza nei suoi.
Era sicuro di non potercela fare, era convinto di star dicendo addio, ma quella pallottola non sfiorò né trapasso mai il suo cuore, e tutto per un attimo di fortuna.
Quella pistola era puntata verso di me, quella pallottola era indirizzata verso il mio cuore, ma quel suono, quel rumore assordante, furono sommersi dal corpo di Thomas che si precipitò sopra al mio per salvarmi, per salvarmi ancora.
Ma è da quel gesto eroico, che si scaturí  l'inferno nelle nostre vite.
È dal quel giorno che millioni di domande affollarono la mia mente e mandarono a puttane la sua.
È da quel giorno che niente fu più lo stesso.
La sua paura era di perdere me, e la mia era di perdere lui, ma alla fine ci siamo persi entrambi, finendo in una realtà di solitudine e di lacrime amare.
Una realtà dove le stelle sono solo in cielo e nessuna di esse rappresentano il nostro cammino.
Una realtà dove le cadute bruciano e si è da soli nel momento di rialzarci. Non c'è lui e non c'è Tristan.
Siamo tre anime vaganti per una direzione a noi sconosciuta.
È questo ciò che quel giorno ha scaturito, tre vie diverse e chissà se saranno mai in grado di incrociarsi.

~ Arya stai bene? ~

Interrompe Chris entrando nella mia stanza.

~ ehi, si scusami ero distratta.
Che ci fai qui? ~

Domando poggiando il telefono sul letto e chiedendo a Chris di raggiungermi.

~ ho visto James scendere, ma tu non arrivavi, così ho pensato che fossi tristi e che avessi bisogno di un po' di compagnia.
Sai mia mamma diceva che quando si è tristi è bello avere qualcuno accanto, mi diceva che non erano importanti le parole e chi ci fosse, ma che ci fosse.
Diceva che quel silenzio era un silenzio condiviso e che il dolore sarebbe passato perché non era più solo mio, ma di entrambi ~

Afferma asciugandomi una lacrima solitaria.

~ ha tanta ragione Chris, nessuno merita di stare da solo. E lei merita di essere ricordata come una persona fantastica ~

~ lo era Arya, mi manca davvero tanto.
Fa così male ricordarla ~

Sussurra lasciandosi andare in un pianto liberatorio.

~ va tutto bene Chris, è normale ciò che stai provando, ma un giorno passerà e tu riuscirai a ricordarla con un bellissimo sorriso ~

Affermo abbracciandolo per un tempo indefinito.
Ci sdraiamo insieme nel letto e mi lascio incantare dai suoi racconti e dai suoi pensieri, esattamente come un tempo Ethan faceva con me.
Non so nemmeno quante ore passano in questa situazione, ma il suono della pioggia che batte contro la finestra, le sue mani strette nelle mie e il suo respiro che diventa sempre più lento e regolare, mi trasporta tra le braccia di morfeo, dove Chris si è già perso.

P. O. V. Jonathan

A volte la rabbia ci acceca così tanto che tendiamo a perdere la ragione, ferendo così chi non merita un tale dolore.
Ho esagerato con Arya e lo riconosco, ma credo veramente a quello che ho detto, solo non avrei dovuto attaccarla in quel modo, non avrei dovuto trattarla in quel modo, non avrei dovuto fare della sua debolezza la mia forza, non avrei dovuto urlarle in faccia, conoscendo sopratutto quanto questo gesto le dia fastidio.
Vedendo inoltre come questo gesto induce il suo corpo ad allontanarsi e porta le sue braccia a formare una barriera impenetrabile.
I suoi occhi diventano più scuri e lei si fa sempre più piccola, provando comunque a lottare perché lei odia perdere, odia sentirsi debole, odia sentirsi ferita.
Vedere la freddezza nei suoi occhi mi ha ucciso, ancora di più aver ceduto al suo bacio e averle mostrato la mia gelosia.
Averle detto indirettamente che ha ragione, che mi ha completamente fottuto in ogni modo possibile e avere la consapevolezza che ora è troppo tardi per tornare indietro, mi ha fatto incazzare, portandomi così a reagire nei peggiori dei modi, ovvero ferendola.
Preso dalla rabbia ho anche rivelato cose che non aspettavano a me. Soprattutto parlarle dei sentimenti di James, è stato sbagliato e mi odio per questo. Non solo ho ferito lei, ma ho anche tradito l'amicizia di James, mettendolo così in una posizione difficile, se non impossibile da risolvere se non dicendo la verità.
Quando sono uscito da scuola mi sono sentito uno stronzo a non trovarla all'uscita insieme a Aiden, mi sono sentito in colpa per averla spinta a scappare ancora, soprattutto quando siamo andati nella sua villa e lei non era nemmeno lì. Per un attimo ero certo di andarla a cercare, ma James e stato più veloce di me, impedendomi cosi di fare un'altra cazzata che avrebbe solamente complicato la nostra situazione.
I miei pensieri vengono interrotti dall'arrivo di James, che scende le scale con uno sguardo distrutto e io non posso fare a meno di pensare ad Arya e a come sta adesso.

you are my always (Would It Be Forever?)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora