Thought I Was Special

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~ that's us ~

Quando dicono che l'alcol gioca brutti scherzi, non mentono affatto.
Ti stordisce a tal punto da farti immmaginare o credere l'impossibile, per poi catapultarti nella crudele realtà che ti priva del respiro ogni qualvolta che apri gli occhi.
Sarò anche ubriaca, avrò anche la testa che mi gira, ma due sono le persone che mi chiamano "stella" e la voce che mi ha appena ricoperto la schiena di brividi, e di certo non dal piacere, non appertiene minimamente a quelle persone che io conosco più di me stessa e per capirlo non ho di certo bisogno di essere sobria.
Ignoro quella voce e continuo a rigirare il bicchiere vuoto tra le mie mani, finche non vedo qualcuno sedersi accanto a me e peggiorare solamente la situazione.

~ ma come, non ti hanno detto che è maleducato non rispondere a una domanda ~

Esclama o meglio biascica quella voce che ora noto appartenere ad un ragazzo più o meno sui venticinque anni.

~ beh sai mi hanno sempre insegnato che non bisogna parlare con gli sconosciuti, quindi se non ti dispiace vorrei restare da sola ~

Esclamo chiamando di conseguenza il barista per richiedere il conto.

~ perché una ragazza così bella si trova qui tutta sola? ~

Domanda provando a toccarmi, ma io mi scosto notando sola ora le sue iridi scure dilatate e non impiego molto a riconoscere quel dettaglio, quella caratteristica che i miei occhi hanno avuto per troppo tempo.
È fatto e dio solo sa di che cosa.

~ perché sono circondata da stronzi come te ~

Esclamo pentendome il secondo dopo.
Mai e poi mai insultare chi non è in se.
Mi concentro sul suo viso e noto il suo ghigno sparire e trasformarsi in uno sguardo che non promette niente di buono, cosi dopo aver pagato mi afretto ad uscire dal locale, ma il dolore alla testa non gioca per niente a mio favore.
Non appena metto piedi fuori dal pub, l'aria fredda investe la mia pelle e i miei capelli che ricadono più volte davanti agli occhi.
Mi incammino velocemente verso casa, ma non faccio in tempo a fare molti passi che una mano ruvida si posa sul mio polso, accompagnando quel gesto con una risata in grado di ricoprire la pelle di brividi.

~ ragazzina dove scappi, non mi piace per niente il tuo caratterino.
Quella bocca la dovestri usare in altri modi ~

Esclama voltandomi verso il suo corpo.
Possibile che debba sempre finire in queste situazioni?
Continuo a sfidarlo provando a non mostrarmi debole, ma in realtà vorrei solamente scoppiare a piangere e liberarmi da tutto questo dolore.

~ avanti non farti pregare, possiamo divertirci insieme ~

Sussurra portando le sue labbra vicino al lobo del mio orecchio.

~ vaffanculo! Neanche se mi pagassero verrò via con te e ora lasciami! ~

Esclamo provando a liberarmi dalle sue mani, ma lui rafforza la presa bloccamdomi anche l'altra mano.

~ non ti conviene ragazzina, sto perdendo la pazienza ~

Afferma avvicinando le sue labbra alle mie, ma io mi ritraggo in tempo dandogli anche una ginocchiata in mezzo alle gambe, che mi permette di liberarmi dalla sua presa, ma subito dopo come se il destino ce l'avesse con me, vengo a contatto con un altro corpo, un altro volto che non ha niente migliore di quello di prima.
In che cazzo di guaio mi sono cacciata.
Mi guardo intorno e non vedo proprio nessuno, possibile che debba andare veramente così.
L'ansia e la paura cominciano ad accrescere, mentre i giramenti di testa diventano sempre più frequenti e io non mi posso permettere di svenire qui pergiunta davanti a loro.

you are my always (Would It Be Forever?)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora