A Missed Kiss

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~ sober ~

Impariamo a cadere sin da quando siamo piccoli.
Impariamo a rialzarci grazie al sostegno e all'aiuto dei nostri genitori.
Impariamo a sorridere, davanti al loro affetto.
Per me però, la vita ha riservato altro. Ha riservato qualcosa di diverso, mi ha insegnato a rialzarmi da sola e a sorridere davanti ai miei successi. Successi che mi sono guadagnata da sola, cadendo mille volte e rialzandomi altre mille.
Ho imparato ad affrontare i miei problemi senza dover dipendere da qualcuno, nascondendo le mie fragilità a chi potrebbe tranquillamente usarle contro, ma una cosa non sono mai riuscita a nascondere:
il desiderio che i miei occhi trasmettono ogni volta,
il desiderio di rivedere mi madre.
Ho sempre finto, affermando a me stessa e agli altri di essere forte, di non voler conoscere la donna che mi ha abbandonato, ma la realtà è che ho sempre sognato di guardare dritto nei suoi occhi e ottenere la ragione del suo abbandono. Ho sempre desiderato di porle la fatidica domanda che fin da bambina ha invaso la mia testa e il mio cuore.
Ma dimentichiamo che quando si è piccoli, ogni atto puo' sembrarti più semplice, puo' non incuterci tanta paura, almeno per me era così.
Ma ora, ora che lei è qui davanti a me, così perfettamente bella e sicura di se, ogni mia domanda, sembra esser scomparsa come la cenere e il sale nella sabbia.
I miei occhi sembrano vedere solamente i suoi e il tempo sembra essersi fermato, per immortalare questo momento.
Le parole rimangono bloccate dentro di me, mentre le sue arrivano dritte al mio cuore.
Sono semplici parole, ma dette con estrama calma e sicurezza, con le quali davanti ai due agenti di polizia, si dichiara come il mio avvocato.
La stanza cala in un silenzio assordante, interrotto solo dall'uscita dei due agenti accompagnati da mia nonna e Ethan, che ho ferito profondamente a causa delle mie parole.

~ Dayra che cosa ci fai qui? ~

Domanda mio padre duro, guardandola però, come se fosse una delle cose più belle in questo momento e in questa stanza.

~ sono qui per mia figlia Erick! Non.. ~

~ tua figlia! E da quando? Prima o dopo avermi abbandonata? ~

La interrompo io, ritrovando il coraggio di parlare.

~ tesoro io.. ~

~ Arya, mi chiamo Arya ricordi? Sei stata tu a darmi questo nome ~

Affermo ancora una volta interrompendola.

~ Arya calmati, la situazione è già abbastanza difficile, e se dovessi avere un'altro crollo, non usciremo tanto facilmente da questa storia! ~

Risponde autoritario mio padre.

~ perché sei qui? Perché ho bisogno di un avvocato? ~

Domando guardando quei occhi così scuri come i miei.

~ il tuo non è stato un semplice incidente Arya, se chi ti ha fatto del male dovesse uscire fuori, il caso andrà in tribunale e sarò io a
rappresentarti ~

Afferma provando ad avvicinarsi, ma il mio sguardo la ferma.

~ così sei un avvocato è? Vedo che abbandonarmi ti è servito ~

Esclamò con un sorrisi amaro sul volto.

~ Arya lascia che ti spieghi ~

~ no! Hai avuto quindici anni per farlo, perché proprio adesso? Perché stavo sul punto di morire? Sai forse sarebbe stato meglio così! ~

Rispondo non riuscendo più a mantenere il suo sguardo.

~ rientri nella mia vita dopo tutti questi anni e pretendi che ti lasci insinuare dentro di me dimenticando tutto ? Dimenticando le notti che ho passato in bianco per pensare a te? Tutte le lacrime che ho versato, non significano nulla per te? Certo che no, tu non sai niente di quello che ho passato. Eri troppo impegnata a inseguire il tuo sogno per capirlo ~

you are my always (Would It Be Forever?)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora