Will I ever find peace?

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Stando a lungo al buio, il buio diventa la condizione normale, è la luce che finisce per sembrarci innaturale

(Haruki Murakami)

~ wings ~

La felicità non dura in eterno, è una sensazione di benessere e di gioia che per un momento ti porta a vivere un'esperienza indimenticabile.
Per alcune persone la felicità può essere costante, ma per altre ancora essa coincide con i valori positivi.
Definire un'emozione come la felicità è assai complicato, tanto ancora avere la capacità di rappresentarla a qualcuno.
C'è chi mostra le proprie emozioni attraverso l'arte, chi con la musica e chi con la danza, ma non sempre lo spettatore è in grado di provare ciò che l'artista ha dichiarato di voler far sentire. Un quadro infatti può avere milioni di significati, una canzone può suscitare emozioni diverse da persona a persona, così come un film o un semplice libro. Esistono storie che emozionano lasciando un vuoto incolmabile una volta terminato, ma altre che trascinano il lettore nell'indifferenza più totale.
Io sono cresciuta con l'idea che le emozioni mi rendessero debole, sono cresciuta reprimendole e nascondendole all'interno di una bolla che mi ha resa agli occhi del mondo una ragazza indifferente, priva di cuore e d'amore. Finché un giorno, due occhi azzurri, di un'intensità tale da far invidia agli oceani, hanno scalfito, con una piccola e lenta carezza sul volto, questo muro trasparente. Thomas mi fece capire cosa si provasse nell'esternare i propri sentimenti, mi liberò da quella sensazione di pesantezza e oppressione che ogni giorno, ogni notte, mi raggiungeva impedendomi di vivere serenamente.
Mi aiutò nel lasciarmi andare, nel lasciarmi travolgere da ogni cosa indipendentemente che essa sia bella o brutta, se sul volto lasciava delle lacrime amare o dei semplici sorrisi. Con lui ho imparato a vivere istante per istante, a godere di ogni sentimento e ad affrontarlo a testa alta. Ho imparato ad accogliere la paura e il rischio con un sorriso, ma alla sua scomparsa, o meglio, al suo abbandono, mi sono lasciata andare nell'indifferenza, nonché un oceano che non ha fine e una via che non ha via d'uscita. Mi sono definitivamente persa nei miei stessi pensieri contorti.
Senza di lui ho iniziato a spingere la mia mente e il mio corpo oltre i miei limiti, dimenticando così il dolore e facendomi del male semplicemente per provare, un'ultima volta, per un ultimo istante, ciò che Thomas era in grado di suscitare in me con un solo e semplice sguardo. Con lui tutto era diverso, persino il dolore stesso aveva un sapore più dolce, era unico o almeno credevo che lo fosse. Dopo di lui ero certa che nessuno mi avrebbe più riportato in luce, ma qualcosa in pochi mesi è cambiato, e quel qualcosa porta il nome di Jonathan.
Mai avrei immaginato di scontrarmi con due occhi verdi intensi quanto se non di più dello smeraldo, mai avrei immaginato di lasciarmi trascinare senza tanta resistenza in un vortice e in una giostra di emozioni contrastanti.
Vorrei poter tornare indietro, precisamente in quella notte di fine estate, la mia prima notte a Santa Monica, la prima notte dove conobbi Kyle e Aiden, il giorno in cui trovai mio fratello assieme a Faith e James, il giorno in cui venni travolta dalla dolcezza di Serena e per concludere, la notte in cui Jonathan, inconsciamente, mi salvò da un imminente attacco di panico. È incredibile come ricordi ogni singolo dettaglio di quella notte, o meglio, ricordo ogni minima sensazione che provai quando la mia pelle entrò in contatto con la sua, quando le sue braccia mi avvolsero e i suoi occhi si immersero nei miei provando a scalfire ogni mia piccola barriera. Il suo sguardo mi travolse come le onde che in quella sera di fine estate si abbattevano lungo gli scogli. Ricordo la mia mente che gridava di andare via, terrorizzata da quelle sensazioni; mentre il mio cuore chiedeva di restare incantato dai suoi occhi così belli. Quella sera non diedi ascolto al mio cuore, ma non bastò dall'impedirmi di innamorarmi di lui nei giorni a seguire. Avrei dovuto resistere di più, non avrei mai dovuto invitarlo a scappare quella notte del falò in spiaggia, non avrei dovuto fare tante cose con lui, soprattutto lasciare che i suoi baci e i suoi abbracci, seppur limitati, diventassero per me essenziali. Avrei dovuto dare ascolto a chi mi diceva di lasciarlo andare, ma ho preferito credere a chi mi diceva che mi amava; un po' ci speravo anch'io, in fondo molti dei suoi gesti esprimevano interesse nei miei confronti. Odiavo la facilità con la quale riusciva a strappare racconti del mio passato dalle mie stesse labbra. Bastava una sua domanda e cantavo senza rendermene conto; basta ricordare come gli svelai il significato della piccola rosa tatuata dietro al mio collo, o come senza rendermene conto gli parlai del mio essere sempre sola, e tutto in una notte. La notte del falò, la sera in cui lo costrinsi a tuffarsi nell'acqua nonostante fossero le due di notte. Quella notte a legarci c'era una scommessa, aveva vinto lui, poteva farmi tre domande a cui avrei risposto senza esitazione; mi disse che gli interessava solo una, ovvero il significato della piccola rosa, non me accorsi subito, in realtà solo ora ci sto riflettendo, ma con la mia risposta, misi a nudo ogni mia paura, misi a nudo me stessa, e questo gli ha semplicemente permesso di avere il coltello dalla parte della manica e utilizzarlo ogni qual volta che ne sentiva il bisogno. La prima volta che mi colpì fu proprio la mattina seguente, sarei dovuta scappare, ma come un'ingenuità sono rimasta, e sono sempre rimasta dopo ogni pugnalata al cuore. Questo significa amare? Forse sì, in fondo si dice che quando si è innamorati nulla ha più senso che l'amore rende ciechi. Ma fin quando sarò in grado di supportare tutto questo dolore? Riuscirò mai a lasciarlo andare definitivamente? forse è vero che non siamo destinati a stare insieme.

you are my always (Would It Be Forever?)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora